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Noi di REvoluzione Civica lo abbiamo già detto a chiare lettere, perché lo abbiamo rilevato lavorando sodo sul campo tutti i giorni e lo sappiamo, che un territorio è qualcosa di più di un semplice ‘spazio’ dove coabitare. Il profilo di ‘quartiere dormitorio’ – per esempio, così tristemente diffuso a Roma - comporta l’indebolimento del senso di appartenenza e di responsabilità con riferimento alla propria comunità locale ma anche all’investimento e alla cura che, come collettività, facciamo sugli spazi, sui luoghi comuni, sul ‘bene comune’. Il legame con i luoghi è un’espressione dell’identità di comunità ed è per questo che moltiplicare le occasioni d’incontro nei luoghi della comunità - del nostro Municipio - è la maniera ottimale per facilitare l’attivazione di processi di partecipazione sociale. Sono questi processi, è la partecipazione sociale che consente a tutti di vivere, in modo nuovo, gli spazi comuni come un ‘bene comune’. E, tra le cose che più contano, farsene dei privilegiati custodi, averne cura. Magari, semplicemente non imbrattarli, non sporcarli, se spazi fisici; o, valorizzarli, quanto meno come preziose occasioni d’ascolto se spazi ‘simbolici’, relazionali.
I processi di partecipazione della cittadinanza - finalmente e opportunamente attivati - sono un poderoso tramite per mezzo del quale promuovere delle azioni di rigenerazione locale di quelle aree del nostro Municipio che sono abbandonate, lasciate nel più completo degrado o, addirittura, negate - in forza di un immaginario diffuso che le rappresenta, spesso, come spazi di confinata e irrimediabile criminalità e/o marginalità sociale. La ‘chiave di volta’, allora, per recuperare e ampliare lo spazio d’azione e di vita di un collettività che non marginalizza ma fa integrazione, arricchendosi della diversità emergente e reclamante un proprio ‘posto’ nel mondo, è proprio quella di creare dei legami sociali generativi. E’ attraverso questa creatività che il territorio diviene qualcosa che è più di un semplice spazio, qualcosa che è significativo non solo fisicamente ma anche e, soprattutto, da un punto di vista sociale e culturale. E i cui risvolti economici e occupazionali possono essere molto importanti.
La sociologia clinica e la psico-sociologia – assieme all’urbanistica - hanno da tempo individuato le metodologie e gli strumenti più opportuni per avviare, in sicurezza e con cognizione di causa, il processo di cambiamento necessario per il nostro territorio. La presenza di importanti istituti scolastici e, finalmente, anche dell’Università – nel nostro Municipio - offrirà le risorse necessarie per avviare un percorso di ricerca-intervento-partecipata che permetta la produzione di conoscenza degli aspetti mentali, relazionali e sociali utile ad elaborare delle soluzioni che siano le più confacenti possibili alle esigenze della cittadinanza.
Siamo coscienti che superare i sentimenti che derivano dalla rappresentazione di un territorio ‘ferito’ dalla criminalità, dall’illegalità e dalla corruzione non è cosa facile. Ecco perché consideriamo imprescindibile avviare un ‘percorso collettivo di consapevolezza’ che riconnetta i cittadini, i cittadini e le istituzioni, recuperando così quella fiducia e unitarietà del tessuto sociale indispensabili per progettare e attuare gli interventi di rigenerazione urbana dal basso per il bene di tutti. Nessuno escluso.
Per questo REvoluzione Civica Municipio X ha proposto un Assessorato alla Partecipazione (*) e meta progetti come la riconversione dell'ex Colonia Vittorio Emanuele (**) o l'Ecomuseo all'Infernetto da replicare in ogni quartiere dell'entroterra per costruire le nuove centralità (***).
Gianluca Piscitelli
Candidato al Consiglio
Municipio X
#REvoluzioneCivica #pauladejesuspresidentexmunicipio
#Roma2021
(*) https://www.facebook.com/.../a.111917164.../186737666887957/
(**) https://www.facebook.com/.../a.1119171643.../192566329638424
(***) https://www.facebook.com/.../a.111917164.../184821677079556/
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