sabato 30 luglio 2011
giovedì 28 luglio 2011
Soddisfazioni
martedì 26 luglio 2011
La tenuta di Castelporziano è senz'acqua ma la piscina dei mondiali di nuoto '09 no.
Di nuovo sotto la lente d'ingrandimento l'impianto sportivo Babel costruito all'Infernetto per i Mondiali di Nuoto Roma '09, a ridosso della tenuta di Castelporziano. Sequestrato e poi riaperto a tempo record nell'Ottobre del 2009, per intercessione del Sindaco, Gianni Alemanno, e dell'Assessore all'Urbanistica, Marco Corsini, Babel (tra le altre irregolarità ancora al vaglio della Procura) non avrebbe rispettato il vincolo di una fascia di rispetto di 150 metri verso il Fosso del Confine, che segna appunto il confine con la Tenuta Presidenziale di Castelporziano (PTPR, Capo III, art. 35). Oggi, delle devastanti attività edilizie a ridosso della tenuta, sembra accorgersene anche l'Autorità di Bacino del Fiume Tevere che il 23 marzo e il 21 aprile scorso ha convocato il proprio Comitato Tecnico per discutere della salvaguardia della tenuta e della risalita del cuneo salino (la risalita dell'acqua di mare nei territori costieri), fenomeno che comprende anche la presenza di sali nelle falde acquifere sotterranee. La situazione risulta essere molto grave per l'incessante edificazione dei quartieri limitrofi alla Tenuta di Castelporziano, primo tra tutti l'Infernetto. Malgrado ciò non sono previste azioni a breve termine, ma il 7 luglio è stato nuovamente convocato il Comitato Tecnico per discutere il censimento e la rimodulazione delle concessioni dell'acque sotterranee nelle aree direttamente prospicienti la tenuta (Babel compreso).
Se da una parte il degrado ambientale incombe, dall'altra la rimozione della causa e cioè la cementificazione selvaggia che prosciuga le falde favorendo il processo del cuneo salino, deve fare i conti con troppi interessi economici. Per altro è singolare che Babel, che ha una piscina di acqua salata (!), sia stata autorizzata proprio da quel Commissario Delegato ai Mondiali di Nuoto Roma '09,Ing. Claudio Rinaldi, rinviato a giudizio per abusi edilizi, che oggi è membro proprio del Comitato Tecnico dell'Autorità di Bacino che punta il dito su Babel. Storie d'Italia.
(nella foto Claudio Rinaldi durante l'inaugurazione di Babel nel 2009)
giovedì 14 luglio 2011
Domani il Sindaco non presenterà il waterfront ai cittadini
"Dopo 3 rinvii la beffa per i cittadini del XIII Municipio. Il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, domani alle 17.30 ha confermato l’appuntamento della presentazione dei progetti del Waterfront a Cineland, MA I CITTADINI NON POSSONO PARTECIPARE. Si tratta infatti di un appuntamento esclusivamente su invito ad alcune categorie che per altro sono già state invitate sia all’appuntamento degli Stati Generali a Febbraio, sia alla Luiss a Maggio. Questa cosa è INACETTABILE E DI UNA GRAVITA’ INAUDITA!!!
E' l’ennesima dimostrazione che il Sindaco non solo non ha il coraggio di confrontarsi con i cittadini, ma che i progetti per il waterfront non esistono e non sono finanziati. Prova ne è la presentazione a Milano il 7 Giugno scorso all’EIRE (Expo Italiana Real Estate, salone dedicato ai protagonisti del ‘sistema’ immobiliare italiano ed internazionale) dove è stata presentata Roma City Investment, l’agenzia di Roma Capitale per la realizzazione del Piano Strategico di Sviluppo, in cui Tor Bella Monaca, waterfront e il patrimonio ATAC sono stati messi in vendita al miglior offerente. “Tre o quattro mesi ancora per rodare il nuovo meccanismo di Roma City Investment, che dopo i primi 24 mesi dovrà essere in grado di autofinanziarsi o di farlo parzialmente. Adesso c’è solo lo sforzo degli enti partecipanti”, lo ha detto il Sindaco Alemanno in tale occasione. Questo non è Sindaco ma un piazzista. (Comunicato Stampa LabUr)"
Sempre LabUr alle 15.02: "A seguito del nostro comunicato stampa, il Comune di Roma sembra aver aperto anche ai cittadini la partecipazione, ma non è arrivata alcuna nota ufficiale, né tanto meno è stato affisso un solo manifesto nel XIII Municipio. Poiché gli inviti sono stati spediti (come ha confermato anche il Commisariato di Ostia), si giocherà ai "mejo posti", con tanto di schieramento delle forze dell'ordine. Il rischio è di sentirsi dire che la sala è già piena e non si può entrare. Non sono previsti max-schermi all'esterno, secondo quanto riferisce Cineland".
lunedì 11 luglio 2011
XIII Municipio: arrivano le Torri di Casalbernocchi
sabato 9 luglio 2011
"Vieni avanti cretino"
L’etimologia della parola cretino è molto interessante, così come quella sul cretinismo (LINK). Leggendo una delle ipotesi etimologiche ho scoperto che è una parola a me anche vicina, dato il mio cognome e il mio terzo nome. Ebbene, ieri ricevo sulla posta di Facebook il seguente ‘onorevole messaggio’: “di a quel cretino di Paolo Berdini di scrivere meno cazzate sul suo insulso libretto”.
A prescindere dal fatto che io non faccio la portiera (o portinaia per quelli del Nord Italia); a prescindere che l’ “insulso libretto” è stato curato da Berdini (che ha scritto l’introduzione e il capitolo conclusivo dell’ “insulso libretto “Le mani sulla città”); a prescindere anche che io abbia scritto dell' "insulso libretto" il capitolo su “Ostia modello Dubai”; a prescindere che la maggior parte degli autori dell’ “insulso libretto” li conosco personalmente e li stimo per la grande professionalità, la parola “cretino” è sintomatica dell’infimo ‘onorevole costume politico’ sempre più arrogante, offensivo e ignorante, quando non ‘rosicone’.
Ovviamente ho risposto al messaggio, ma per alcuni minuti ho valutato le seguenti ‘onorevoli risposte politiche’. Quella alla Casini “Preferisco non infierire. Meglio tacere”. Quella alla Donadi “Le tue parole su Berdini sono la cifra di come hai governato l’urbanistica a Roma e dell’allora maggioranza dannosa”. Alla Veltroni “E’ il segno del definitivo sfarinamento politico del centrosinistra e del PD in particolare”. Invece non ho scritto nulla di tutto ciò e dopo avergli risposto ‘onorevolmente a tono’ mi sono ricordata della ipotesi etimologica secondo la quale “cretino” derivava dal franco-provenzale "cretìn", che vuol dire cristiano, pertanto mi calza a pennello.
Dunque capisco che è arrivata proprio l’ora di andare al mare a fare una bella cura di iodio, come si conviene ai cretini ... e come disse Lino Banfi “Vieni avanti cretino” sperando di essere in tanti insieme a Berdini.
P.S. Chissà se l’onorevole politico mi risponderà alla Sacconi “La pubblicazione del mio messaggio la dice lunga sul grado di rispetto della privacy da parte di certi urbanisti” Salut!
Cinque Giorni: duscoreggeincinquegiorni
giovedì 7 luglio 2011
A Roma si apre la campagna elettorale con i Piani di Zona
L'obiettivo di Stravato è di recuperare un po' di soldi (57 euro/mc) facendo costruire nuovi comparti edilizi dentro le 167. I soldi, secondo Stravato, rimarrebbero destinati dentro le singole 167 per portare avanti le opere incompiute (strade, scuole, servizi). Infatti quello che è emerso dagli interventi dei pochi comitati presenti, è che nelle 167 gli standard urbanistici (verde, parcheggi, scuole e servizi) non ci sono ancora, senza parlare che in alcuni casi non ci sono neppure le opere di urbanizzazione primarie (strade, fogne, etc.). Ridicolo dunque parlare, come fa Stravato, di 'ristrutturazione urbanistica delle aree extra-standard', perché in realtà nelle 167 non ci sono nemmeno gli standard. Ricordiamo che le aree delle 167 dovrebbero sorgere proprio con un eccesso di standard per consentire alle aree limitrofe, spesso nate con edilizia spontanea, di dotarsi di quanto mancante. Illogico dunque privare le attuali 167 del verde pubblico e dei servizi in più, per due motivi: il primo pratico, perché non ci sono neppure le dotazioni minime, l'altro teorico, perché decadrebbe il concetto urbanistico delle 167.
Stravato questo non lo sa e dice che i suoi uffici, quando hanno redatto il piano di densificazione, hanno tenuto conto di tutti i dati recandosi sul posto. Addirittura ha sostenuto che non ci saranno costi per la comunità in quanto le aree destinate alle nuove edificazioni sono di proprietà comunale. Stravato dimentica che quelle aree a suo tempo sono state pagate dai cittadini per rimanere secondo la destinazione urbanistica originale e dimentica anche che ogni 167 ha sempre un costo per l'intera comunità dovuto essenzialmente a 3 voci: esproprio dei terreni (in questo caso, già fatto a suo tempo), opere di urbanizzazione primaria (ca. 740 €/mq) e secondaria (ca. 6.700 €/abitante). Non solo, ma il Decreto Interministeriale 1444/68 prevede che per ogni nuovo abitante insediato ci siano 4,5 mq dedicati all'edilizia scolastica. Se consideriamo che nella densificazione dei 21 piani di zona verranno quasi 8 mila abitanti, con un incremento medio del 10%, e che nessuna scuola è prevista, neppure dove ancora le scuole mancano, si capisce che al bluff degli extra-standard si aggiunge quello della politica che comincia proprio nelle 167 la sua campagna elettorale per le amministrative del 2013.
Ieri infatti non solo Stravato ha svolto un ruolo politico e non tecnico, ma addirittura sono intervenuti al processo di partecipazione dei politici. Fuori luogo per esempio l'intervento del Responsabile PD del XIII Municipio, Andrea Storri, che, attaccando la giunta Alemanno, ha dimenticato che l'urbanistica a Roma l'hanno fatta proprio le 4 giunte rosso-verdi di Rutelli e Veltroni, compresi questi 21 piani di zona, scelti adesso da Alemanno tra i 36 del II PEEP precedenti alla deliberazione del Consiglio Comunale n.65/2006.
Se dunque le 167 sono state da sempre una bella 'favoletta' (perché non hanno mai portato a compimento gli obiettivi per cui erano nate), adesso si trasformano in un sistema per far cassa da parte del Comune di Roma e per aprire la prossima campagna elettorale. A rimetterci sempre i cittadini che a parte la denuncia poco possono fare e ai quali non viene detto che processi come quello indicato da Stravato, cioè il recupero di fondi dalle nuove costruzioni per realizzare le vecchie opere incompiute, è un processo che non partirà prima di 3 anni. Chi oggi ad esempio dunque non ha una scuola, non l'avrà ancora per molto tempo.
martedì 5 luglio 2011
Tassone (PD), lo smemorato di Collegno
Da Veltroni ad Alemanno, storia di un Litorale in vendita
Aveva promesso davanti alle telecamere di una TV locale che sarebbe venuto oggi a presentare i progetti per il waterfront di Ostia presso Cineland, nello stesso luogo in cui Veltroni 6 anni fa presentò il piano strategico per il Litorale. E invece ha rimandato per l’ennesima volta l’incontro, che ora è previsto per il 15 luglio. Così il laboratorio di urbanistica LabUr ieri ha presentato tutti i progetti che Alemanno e il Vice Sindaco, Mauro Cutrufo, da 3 anni mostrano in ogni consesso, soprattutto internazionale, ma mai ai cittadini del XIII Municipio. Una presentazione che ha messo in luce la continuità della visione di città dell’amministrazione Alemanno con quella di Veltroni (e Rutelli prima), lontanissima da un’idea di città come “bene comune”. Ne è uscita una Ostia modello “Dubai dè noantri”, un’operazione che lo stesso Assessore all’Urbanistica definisce meramente “di carattere edilizio che ora deve essere tradotto in un provvedimento di densificazione, con variante urbanistica che sarà portata in giunta entro agosto”, cioè mentre, secondo quanto afferma il Sindaco, dovrebbe svolgersi il processo di partecipazione (in pieno Agosto dunque) con la cittadinanza, fino a metà settembre. Insomma, l’ennesima presa per i fondelli e la conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che anche la giunta di centro destra è legata ai poteri forti e non solo. Mentre si svolgeva l’evento di LabUr, dal titolo emblematico “Dichiarazione d'Indipendenza dalle sciocchezze di Alemanno”, il Sindaco presenziava ad Ostia all’inaugurazione del parco dedicato a Monsignore Clemente Riva, disertata dalla Caritas di Ostia per protesta contro la violenza dello sgombero del campo rom di via della Acque Rosse. “Nemmeno le bestie sono trattate così”, ha detto Don Franco Dedonno. Alemanno ha ribadito che gli sgomberi proseguiranno e che il Comune di Roma assisterà solo gli elementi più fragili dei senzatetto ovvero le donne e i bambini, senza offrire alcun percorso di inclusione. Un Sindaco forte con i deboli e debole con i poteri forti. Lo sgombero del 26 giugno scorso nella Pineta delle Acque Rosse è l’ultimo di una serie numerosa, che hanno portato alla memoria quello illegittimo e ancora più grave operato il 23 Febbraio 2010 all’Idroscalo di Ostia. La Comunità Foce del Tevere ha ricordato ieri al Sindaco, attraverso uno striscione, tutte le promesse mancate, a partire dai tavoli di concertazione fermi da luglio dell'anno scorso, mentre il mini sindaco dichiarava il prossimo sgombero del centro sportivo di via Mario Ruta, area che non è nelle disponibilità del Comune di Roma e il cui proprietario ha un regolare contratto di 6 anni e dove dovrebbero sorgere le 70 case popolari destinate ai 500 famiglie residenti all’Idroscalo.
LabUr ha mostrato non solo le diverse versioni dei progetti per il waterfront, ma anche la loro incongruità, gli errori grossolani e le dimenticanze tra la versione presentata agli Stati Generali nel febbraio scorso e quella successiva di maggio alla Luiss, a dimostrazione non solo che non c’è un progetto urbanistico, ma che chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica gioca al Lego insieme al potentato di turno, spostando 1 milione di metri cubi lungo il Litorale su richiesta. Ciò che era previsto nelle 5 isole Portoghesi dell’era Rutelli e Veltroni al largo di Ostia, è stato spostato sul Lungomare: beauty farm, alberghi, centri commerciali, mega discoteca con 20 piste da bowling, ristoranti, nuova darsena sul canale dei Pescatori, raddoppio de Porto, centri sportivi compreso un impianto per una delle più grandi scuole di surf d’Europa, nuovo Ponte della Scafa e naturalmente molta edilizia privata. Tutto in aree o vincolate, o demaniali o a patrimonio dello Stato o delle Ferrovie. Ma Cutrufo è certo: “tra il 2012 ed il 2013 saranno pronte il 60% delle opere del Secondo Polo Turistico, dove il waterfront gioca una parte fondamentale”. Manca solo il Casinò, il ‘casino’ invece è assicurato ad Ostia, soprattutto nei fine settimana della lunga estate romana. In assenza di qualunque forma di partecipazione e di informazione, ieri lo storico stabilimento balneare Urbinati, che ha ospitato l’evento, ha voluto dare un segnale importante, mettendo a disposizione di tutti il proprio spazio ogni lunedì, affinché i cittadini abbiano un punto di riferimento dove potersi confrontare con i tecnici di LabUr sulle trasformazioni del loro territorio.
Sul sito di LabUr a breve tutte le presentazioni www.labur.eu
sabato 2 luglio 2011
Dichiarazione d'Indipendenza dalle sciocchezze di Alemanno
Interverranno comitati, associazioni e anche l'urbanista Paula de Jesus, autrice del capitolo "Ostia modello Dubai" del libro "Le mani sulla città" di Paolo Berdini e Daniele Nalbone, ed. Alegre.