venerdì 30 luglio 2010
Idroscalo di Ostia: fissata la data per aggiudicare la gara della scogliera a mare.
L'11 Agosto alle ore 10:30, presso la Regione Lazio, verranno aperte le buste economiche relative alla gara per la realizzazione della scogliera a mare a difesa dell'Idroscalo di Ostia. "E' la prova che esiste il modo per proteggere dalle mareggiate l'Idroscalo e che non c'era alcun bisogno di procedere alle demolizioni comandate da Alemanno il 23 febbraio scorso" - afferma Paula de Jesus, urbanista di LabUr ed esponente del PD. "Ci aspettiamo a questo punto - conclude Andrea Schiavone, Presidente di LabUr - che anche il Comune di Roma realizzi a fiume l'intervento incluso nella finta ordinanza sindacale di Protezione Civile usata a febbraio e non pubblicata, come per Legge, all'Albo Pretorio. A questo punto, se ci saranno ulteriori ritardi, denunceremo il Sindaco Alemanno per procurato pericolo".
domenica 25 luglio 2010
Mondiali di Nuoto, Corbucci-De Jesus (Pd): "presenteremo ricorso al Tar contro delibera salva-abusi"
“Presenteremo ricorso al Tar del Lazio contro la delibera del 30 giugno 2010 del Sindaco Gianni Alemanno. Il Comune di Roma deve recuperare più di 30 milioni di euro dagli impianti abusivi sorti per i Mondiali di Nuoto Roma '09, sequestrati dalla Procura di Roma ad Ottobre 2009 e rilasciati su intercessione di Alemanno, per pubblica utilità, fino al 30 Giugno 2010” – lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci (PD), vicepresidente del IV Municipio – “Gli impianti sono però ad oggi tutti funzionanti e non hanno versato ancora un centesimo di quanto dovuto. Quasi tutti ospitano ristoranti, ludoteche, centri di benessere e asili nido convenzionati, ma anche palestre e campi da calcetto che nulla hanno a che fare con il nuoto, ma che incassano soldi. Ricordiamo che in tutta Italia la Legge stabilisce che ogni nuova costruzione debba pagare degli 'oneri concessori' a vantaggio di opere di pubblica utilità come strade e scuole. Recentemente, questi soldi vengono invece deviati dal Comune di Roma nel bilancio ordinario. Come può allora un Comune di Roma, con le casse ormai vuote, rinunciare a 30 milioni di euro, addirittura facendo appositamente una delibera di giunta proprio il 30 giugno per regolarizzare il 'non pagamento'?”
“Ci troviamo di fronte alla solita squallida storia dei favori alla casta” – spiega Paula de Jesus (PD), urbanista di LabUr – “Per adesso sono solo 5 su 17 gli impianti privilegiati, per gli altri 12 lo stesso Alemanno ha detto 'che sta provvedendo', ma basta vedere chi c'è dietro a questi impianti sportivi: Circolo Canottieri Aniene, Presidente G. Malagò; Roma Team Sport, Maurizio Perazzolo, Presidente della Commissione Lavoro della Regione Lazio; Bruno Campanile, rappresentante legale di Sport 2000, di recente nominato direttore dell'Ufficio Promozione Sportiva e Gestione Impianti del Comune di Roma, lo stesso ufficio che ha proposto la delibera di giunta per non pagare gli oneri concessori; Sport Club Roma 70 legato a Paolo Barelli, Presidente FIN, che ha avuto delle quote fino a Giugno 2001; Polisportiva Città Futura, di cui Nando Bonessio, Presidente Verdi Regione Lazio, è socio fondatore. Proprio quest'ultimo circolo, all'indomani della delibera di giunta, ha chiesto a gran voce il dissequestro degli impianti, negato dalla Procura di Roma che ha chiamato il 22 Luglio Alemanno per spiegazioni. La risposta del Sindaco di Roma ? "... tutti gli atti adottati dalla nostra Amministrazione sono ispirati dalla valutazione della natura pubblica delle opere eseguite e del conseguente interesse della città al mantenimento delle spese".
“Secondo Alemanno, non solo i cittadini romani non vedranno i 30 milioni di euro e mai nuoteranno nelle piscine, per esempio del Circolo Canottieri Aniene, ma in più dovranno sborsare altri soldi per mantenerle. Nel frattempo, Alemmanno e la Polverini stanno preparando la sanatoria per gli altri 12 impianti per cui la Procura ha disposto verifiche sull'impatto ambientale” conclude Corbucci.
“Ci troviamo di fronte alla solita squallida storia dei favori alla casta” – spiega Paula de Jesus (PD), urbanista di LabUr – “Per adesso sono solo 5 su 17 gli impianti privilegiati, per gli altri 12 lo stesso Alemanno ha detto 'che sta provvedendo', ma basta vedere chi c'è dietro a questi impianti sportivi: Circolo Canottieri Aniene, Presidente G. Malagò; Roma Team Sport, Maurizio Perazzolo, Presidente della Commissione Lavoro della Regione Lazio; Bruno Campanile, rappresentante legale di Sport 2000, di recente nominato direttore dell'Ufficio Promozione Sportiva e Gestione Impianti del Comune di Roma, lo stesso ufficio che ha proposto la delibera di giunta per non pagare gli oneri concessori; Sport Club Roma 70 legato a Paolo Barelli, Presidente FIN, che ha avuto delle quote fino a Giugno 2001; Polisportiva Città Futura, di cui Nando Bonessio, Presidente Verdi Regione Lazio, è socio fondatore. Proprio quest'ultimo circolo, all'indomani della delibera di giunta, ha chiesto a gran voce il dissequestro degli impianti, negato dalla Procura di Roma che ha chiamato il 22 Luglio Alemanno per spiegazioni. La risposta del Sindaco di Roma ? "... tutti gli atti adottati dalla nostra Amministrazione sono ispirati dalla valutazione della natura pubblica delle opere eseguite e del conseguente interesse della città al mantenimento delle spese".
“Secondo Alemanno, non solo i cittadini romani non vedranno i 30 milioni di euro e mai nuoteranno nelle piscine, per esempio del Circolo Canottieri Aniene, ma in più dovranno sborsare altri soldi per mantenerle. Nel frattempo, Alemmanno e la Polverini stanno preparando la sanatoria per gli altri 12 impianti per cui la Procura ha disposto verifiche sull'impatto ambientale” conclude Corbucci.
venerdì 16 luglio 2010
OstiaTV e l'informazione nel XIII Municipio.
Per chi non lo sapesse, informo che questo signore "l'Avvocato di Roma Italo Mannucci", che ha dichiarato “Innanzitutto onore al camerata Pierpaolo Zaccai" (http://ziczac.it/a/leggi/072db10fd4b7046feee803348ee0c8b5/) è amministratore di OstiaTV s.r.l., oltre che essere Presidente della Commissione Rapporti con le Istituzioni del Rotary Club di CasalPalocco.
L'informazione in questo Municipio è in mano a questa gente. Ora sapete perché LabUr, il Comitato Civico 2013 ed io, non trovano spazio su nessun quotidiano, mensile o organo di informazione in questo municipio.
Meno male che il direttore responsabile di OstiaTV ha scritto sulla home del sito, alla voce 'chi siamo', "non esiste la verità, esiste la “verità sostanziale dei fatti”: ognuno guarda dal proprio punto di vista, per essere bravi giornalisti dovete guardare da tutti i punti di vista e, forse, così ci avvicineremo alla “realtà”. (http://www.ostiatv.com/ostiatv_wp/chi-siamo/)
Non fiat lux. Saluti romani-(sti).
L'informazione in questo Municipio è in mano a questa gente. Ora sapete perché LabUr, il Comitato Civico 2013 ed io, non trovano spazio su nessun quotidiano, mensile o organo di informazione in questo municipio.
Meno male che il direttore responsabile di OstiaTV ha scritto sulla home del sito, alla voce 'chi siamo', "non esiste la verità, esiste la “verità sostanziale dei fatti”: ognuno guarda dal proprio punto di vista, per essere bravi giornalisti dovete guardare da tutti i punti di vista e, forse, così ci avvicineremo alla “realtà”. (http://www.ostiatv.com/ostiatv_wp/chi-siamo/)
Non fiat lux. Saluti romani-(sti).
mercoledì 14 luglio 2010
(S)Onda Democratica, idee al largo per il Litorale romano.
Si è tenuto ieri pomeriggio la tavola rotonda organizzata dall’associazione Onda Democratica dal titolo “per un’idea del Litorale – il centrosinistra alla prova”. Invitati i partiti di centrosinistra, parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, comunali e municipali, associazioni, imprese e cittadini. Presenti però Raffaele Megna (presidente di Onda Democratica) , Esterino Montino (capogruppo PD Regione Lazio), Massimiliano Smeriglio (Ass. della Provincia di Roma), Crescenzo Paliotta (Sindaco di Ladispoli), Guido Ciogli (Sindaco di Cerveteri), Claudio Di Berardino (Segretario generale CGIL Roma e Lazio), Antonio Ciavattini (Vice Direttore Confesercenti Roma e Lazio), Massimiliano Sardone (AGCI Pesca Lazio) e Ruggero Barbardoro (Presidente FIBA Lazio). Tra il pubblico Francesco D’Ausilio con famiglia, clan e claque capeggiati da Giuliano Droghei (Coordinatore PD XIII), Enzo Foschi (consigliere regionale PD), l’ex Sindaco di Fiumicino Bozzetto, Antonio Caliendo (consigliere municipale PD XIII Municipio) in canotta e infradito, il Borghetto dei pescatori (De Fazio, Pizzuti) di area PD, cittadini pochi, anzi pochissimi.
Qualche assenza politica eccellente, Bruno Astorre e Vincenzo Maruccio (IDV). Moderava Giuliano Longo, Direttore di “Cinque Giorni”, il quale sicuramente farà un resoconto dettagliato sul suo giornale. La tavola rotonda, che è iniziata con 45 minuti di ritardo, è stata preceduta da tre interventi. Il primo sul voto regionale di marzo, un’analisi impietosa soprattutto per il XIII Municipio, che ricalca esattamente quella fatta da me ai primi di Aprile su cui si scatenò un putiferio, a dimostrazione che il problema risiede solo su chi dice le cose e non su cosa dice. Il secondo è stato tenuto dal Censis, un intervento alquanto imbarazzante. Un professionista che snocciola numeri non datandoli e non citando la fonte, squalifica l’intero suo contributo. L’ultimo, sulla “legalità, criminalità e mafie”, non ha portato novità informative, ma la verve dell’Avv. Vasaturo ha strappato il primo applauso convinto della sala, soprattutto dopo il richiamo alla legalità, al controllo ex-ante sugli appalti e sui porti.
Gli interventi che sono seguiti hanno viaggiato sulla frequenza della denuncia dello status-quo in cui versano le amministrazioni, soprattutto quelle più piccole come Cerveteri e Ladispoli o di associazioni come quella della Pesca di Civitavecchia, e delle generiche affermazioni sulla necessità di pensare all’area vasta metropolitana.
Idee per il Litorale ? Nessuna.
Forse perché i progetti che vogliono attuare Alemanno e la Polverini sono esattamente gli stessi previsti dai progetti di Veltroni e Marrazzo, e che Zingaretti riprende ? Forse perché il convegno si è tenuto nello stabilimento Venezia di Ruggero Barbardoro (presidente dell’associazione balneari FIBA) ? Barbadoro non è forse quello che vorrebbe che il suo stabilimento venga considerato uno degli stabilimenti storici in modo da poterne conservare i diritti di concessione a copertura degli investimenti sostenuti ? Non è forse lui quello che, anche nella trasmissione di Report, Mare Nostrum, dichiarava che il 23 giugno 2008 il tribunale di Ostia ha disposto che non deve pagare 83.000 euro, dovuti dal 2002, di pertinenze demaniali marittime relative alle strutture murarie dello stabilimento, perché non sono ancora di proprietà dello Stato e potrebbero non esserlo mai, laddove le opere fossero demolite a seguito della perdita della concessione ? Non è forse sempre lui quello che ha chiesto aiuto al governo per rimandare la scadenza della messa a bando delle concessioni al 2015, contro l’apertura di infrazione promossa dalla Comunità Europea sulle concessioni balneari ? Non è il Barbadoro che ha ospitato la festa post elettorale della vittoria di Alemanno ? Quello che, si dice, abbia costruito 7 appartamenti abusivi di fronte al suo stabilimento ? Quello che, secondo quanto ha riferito un partecipante, quando ha chiesto un aperitivo, gli ha portato 6 olive scadute e non gli ha fatto lo scontrino ? Quello che si fa pubblicità sui prezzi del menu del suo ristorante su articoli compiacenti del Corriere della Sera ?
Ecco, tutto questo il direttore Longo non lo scriverà su “Cinque Giorni”.
Qualche assenza politica eccellente, Bruno Astorre e Vincenzo Maruccio (IDV). Moderava Giuliano Longo, Direttore di “Cinque Giorni”, il quale sicuramente farà un resoconto dettagliato sul suo giornale. La tavola rotonda, che è iniziata con 45 minuti di ritardo, è stata preceduta da tre interventi. Il primo sul voto regionale di marzo, un’analisi impietosa soprattutto per il XIII Municipio, che ricalca esattamente quella fatta da me ai primi di Aprile su cui si scatenò un putiferio, a dimostrazione che il problema risiede solo su chi dice le cose e non su cosa dice. Il secondo è stato tenuto dal Censis, un intervento alquanto imbarazzante. Un professionista che snocciola numeri non datandoli e non citando la fonte, squalifica l’intero suo contributo. L’ultimo, sulla “legalità, criminalità e mafie”, non ha portato novità informative, ma la verve dell’Avv. Vasaturo ha strappato il primo applauso convinto della sala, soprattutto dopo il richiamo alla legalità, al controllo ex-ante sugli appalti e sui porti.
Gli interventi che sono seguiti hanno viaggiato sulla frequenza della denuncia dello status-quo in cui versano le amministrazioni, soprattutto quelle più piccole come Cerveteri e Ladispoli o di associazioni come quella della Pesca di Civitavecchia, e delle generiche affermazioni sulla necessità di pensare all’area vasta metropolitana.
Idee per il Litorale ? Nessuna.
Forse perché i progetti che vogliono attuare Alemanno e la Polverini sono esattamente gli stessi previsti dai progetti di Veltroni e Marrazzo, e che Zingaretti riprende ? Forse perché il convegno si è tenuto nello stabilimento Venezia di Ruggero Barbardoro (presidente dell’associazione balneari FIBA) ? Barbadoro non è forse quello che vorrebbe che il suo stabilimento venga considerato uno degli stabilimenti storici in modo da poterne conservare i diritti di concessione a copertura degli investimenti sostenuti ? Non è forse lui quello che, anche nella trasmissione di Report, Mare Nostrum, dichiarava che il 23 giugno 2008 il tribunale di Ostia ha disposto che non deve pagare 83.000 euro, dovuti dal 2002, di pertinenze demaniali marittime relative alle strutture murarie dello stabilimento, perché non sono ancora di proprietà dello Stato e potrebbero non esserlo mai, laddove le opere fossero demolite a seguito della perdita della concessione ? Non è forse sempre lui quello che ha chiesto aiuto al governo per rimandare la scadenza della messa a bando delle concessioni al 2015, contro l’apertura di infrazione promossa dalla Comunità Europea sulle concessioni balneari ? Non è il Barbadoro che ha ospitato la festa post elettorale della vittoria di Alemanno ? Quello che, si dice, abbia costruito 7 appartamenti abusivi di fronte al suo stabilimento ? Quello che, secondo quanto ha riferito un partecipante, quando ha chiesto un aperitivo, gli ha portato 6 olive scadute e non gli ha fatto lo scontrino ? Quello che si fa pubblicità sui prezzi del menu del suo ristorante su articoli compiacenti del Corriere della Sera ?
Ecco, tutto questo il direttore Longo non lo scriverà su “Cinque Giorni”.
domenica 11 luglio 2010
Ostia: Indecorose indecenze, ma potremmo essere ovunque.
In tutte le epoche storiche le città sono sempre state i luoghi in cui si manifestano con la massima radicalità tutte le conseguenze delle grandi trasformazioni della società. Ebbene, basta andare ad Ostia per rendersi conto in cosa, non in chi, ci siamo trasformati. La realtà che ci circonda è orribile, cui non reagisce quel potere pubblico cui spetterebbe governare il territorio. Ostia è sempre più luogo esemplare di degrado urbano e culturale, un ambiente urbano che non può più definirsi civile. Non c’è decoro, né godimento delle sue parti, ma solo l’assalto al consumo in gabbia. Come un circo, pieno di gabbie e baracconi, dove le belve e i fenomeni però siamo noi. Recinti ovunque, pagodismo da concessionario d’auto, dove si esibiscono bambini, adulti ed anziani dentro a minicircuiti per animali fintamente feroci.
Dovrebbe essere pane quotidiano non solo della discussione politica, ma delle sue attuazioni. Invece tutti tacciono, anche gli architetti paesaggisti di questo territorio. Quando ci si arrende al brutto, perché di questo si tratta, si smette di ragionare sulla propria vita quotidiana. La qualità ambientale è qualità della vita, di cui sono responsabili i costruttori, gli architetti, le istituzioni. E’ il modo come viene socialmente vissuto l’ambiente fisico che è importante.
Siamo sotto assedio, sotto l’attacco costante alla cultura e alla bellezza. Mai raggiunti livelli così bassi. Questa amministrazione, che da più di due anni invoca un nuovo volto per il mare della Capitale con progetti speculativi cafoni, invece di trarre forza dalla bellezza per produrre ricchezza, di capitalizzare l'immaginario positivo che i luoghi evocano, li svilisce con fenomeni da baraccone.
Camion bar, esercizi abusivi, installazioni di ogni tipo, che degradano e congestionano i pochi luoghi belli di Ostia, sono il chiaro sintomo di modificazioni dell’uso urbano che l’amministrazione ha incentivate senza una chiara analisi delle conseguenze. A Ostia è impossibile “godere” del panorama del mare. Il Lungomare è davvero ora un Lungomuro, come lo hanno battezzato da anni gli ostiensi. Da quando anche il pontile è occupato dagli ingombri sempre più invadenti di dehors e ‘allestimenti’ in plastica, più o meno gonfiabili, il mare è divenuto un miraggio. Siamo all’esproprio de facto dello spazio pubblico. Si regalano alle attività commerciali quei spazi pubblici che sono stati pensati per i cittadini, stravolgendone la loro natura e il loro destino. Ogni centimetro viene offerto e assegnato con procedure discutibili e mai ad eventi di qualità, ma per paccottiglia spacciata per intrattenimento culturale. Girare per Ostia significa vedere alla luce del sole la volgarità di amministratori cafoni e senza scrupoli. Il circo Barnum è servito. Ai cittadini tocca esibirsi in gabbia e pagare, senza nemmeno un pubblico che applauda, nel silenzio di tutti, nessuno escluso.
Dovrebbe essere pane quotidiano non solo della discussione politica, ma delle sue attuazioni. Invece tutti tacciono, anche gli architetti paesaggisti di questo territorio. Quando ci si arrende al brutto, perché di questo si tratta, si smette di ragionare sulla propria vita quotidiana. La qualità ambientale è qualità della vita, di cui sono responsabili i costruttori, gli architetti, le istituzioni. E’ il modo come viene socialmente vissuto l’ambiente fisico che è importante.
Siamo sotto assedio, sotto l’attacco costante alla cultura e alla bellezza. Mai raggiunti livelli così bassi. Questa amministrazione, che da più di due anni invoca un nuovo volto per il mare della Capitale con progetti speculativi cafoni, invece di trarre forza dalla bellezza per produrre ricchezza, di capitalizzare l'immaginario positivo che i luoghi evocano, li svilisce con fenomeni da baraccone.
Camion bar, esercizi abusivi, installazioni di ogni tipo, che degradano e congestionano i pochi luoghi belli di Ostia, sono il chiaro sintomo di modificazioni dell’uso urbano che l’amministrazione ha incentivate senza una chiara analisi delle conseguenze. A Ostia è impossibile “godere” del panorama del mare. Il Lungomare è davvero ora un Lungomuro, come lo hanno battezzato da anni gli ostiensi. Da quando anche il pontile è occupato dagli ingombri sempre più invadenti di dehors e ‘allestimenti’ in plastica, più o meno gonfiabili, il mare è divenuto un miraggio. Siamo all’esproprio de facto dello spazio pubblico. Si regalano alle attività commerciali quei spazi pubblici che sono stati pensati per i cittadini, stravolgendone la loro natura e il loro destino. Ogni centimetro viene offerto e assegnato con procedure discutibili e mai ad eventi di qualità, ma per paccottiglia spacciata per intrattenimento culturale. Girare per Ostia significa vedere alla luce del sole la volgarità di amministratori cafoni e senza scrupoli. Il circo Barnum è servito. Ai cittadini tocca esibirsi in gabbia e pagare, senza nemmeno un pubblico che applauda, nel silenzio di tutti, nessuno escluso.
lunedì 5 luglio 2010
La piscina nel deserto.
Tutto pronto per il 20 giugno per i Campionati Italiani Master di Nuoto e Nuoto Sincronizzato 2010.
Tutto pronto ? I cittadini, a cui è negato l’accesso, non lo sanno, ma gli atleti di tutta Italia sì. Un assaggio dei commenti girati su Internet dal 10 Giugno.
“La FIN non solo non ha i soldi per coprire i 8.5 milioni di buco, ma nemmeno quelli per comprare le magliette per i nuotatori dei campionati italiani master. A pagare siamo sempre noi”, afferma una nuotatrice.
Dalle altre regioni d’Italia sono preoccupati: “Per raggiungere il Polo natatorio di Ostia o si è automuniti o si rischia di non potersi nemmeno muovere da lì”.
Le battute ironiche si sprecano. Da nord a sud tutti sanno che le piscine del Polo Natatorio sono inutilizzate.
“La FIN paga un canone ridicolo e per motivarne l’esistenza, chi meglio dei master da spennare?” – scrive un nuotatore - “Si saranno detti: “se non lo usiamo, ci accuseranno d’aver mangiato in occasione dei mondiali sprecando soldi dei contribuenti. Facciamo vedere che qualcosa si fa … e via, mandiamo i Master allo sbaraglio … in fondo sono sacrificabili””.
Qualcuno va in avanscoperta qualche giorno prima dell’inizio dei campionati e riporta notizie poco confortanti “Ma dove parcheggiamo?” Eh sì, perché i parcheggi non sono pronti. Le domande sono moltissime “Sarà omologato ?” Qualcuno, che la sa lunga, solleva il problema: “Tutte le strutture pubbliche di nuova costruzione o in ristrutturazione hanno bisogno di collaudi tecnici, funzionali e amministrativi, prima del rilascio di tutte le autorizzazioni (Vigili di Fuoco, ASL, ISPESL, ecc. ecc...). Tralasciando tutto quello che riguarda la parte burocratica/amministrativa, i collaudi tecnici necessitano del "loro" tempo affinché tutto funzioni regolarmente. Il cosiddetto "star-up" non si fa in 2 giorni. Speriamo davvero che siano partiti per tempo con questi collaudi e con la richiesta delle autorizzazioni.”
“Ma perché per arrivare lì devo prendere dall’aeroporto il Taxi o una macchina a noleggio se non voglio fare un’ora e mezza con i mezzi pubblici e 1km a piedi dalla stazione del trenino, quando l’aeroporto dista in linea d’aria 10 minuti ?”
E poi, risa sul fatto che i campionati italiani assoluti si svolgeranno in Agosto in vasca corta nella piscina coperta. Ma il pezzo forte deve ancora arrivare “Ci sono problemi di spogliatoi e cloraggio. I bagni non si capisce se sono aperti o chiusi. Forse c’è il pozzo, con catenella e puleggia. In compenso c’è il chioschetto della porchetta all’esterno del Polo Natatorio”.
Iniziano i Campionati e le “recensioni” su Internet sono al fulmicotone.
“Gadget riciclati, acqua ghiacciata, e non rientra nei canoni di standardizzazione per una manifestazione!! sia nella piscina interna che esterna. Ingresso lato opposto al mare (per andare allo stabilimento di fronte tocca fare quasi 1 km). Non si respirava il clima dei campionati italiani, era tutto un po’ dimesso. Le piastre funzionano male!!! Tempi un pelo improbabili”. Intorno all’impianto c'è il nulla, anzi la desolazione”.
Gli fanno eco altri atleti: “L'acqua era fredda, di malori che io sappia ce ne sono stati almeno due, 1 nei 400 sl uomini e 1 nei 200 fa donne”.
“E poi una pecca terribile: la zona della prechiamata. Un solo gazebo non è sufficiente, si sta troppo accalcati e c'è pure la gente che passa in mezzo”.
“La chiamata è piccola, affollata e caldissima...logisticamente messa malissimo! A batterie già formate tocca stare sotto il solleone”.
E proseguono: “Le tribune sono veramente assolate e la chiamata è veramente insufficiente! Buono lo squadrone di servizi e pulizie (ammazza, ma quanto costeranno?)..non c'è servizio ristorazione..il bar fuori è chiuso. E poi insopportabili le guardie in ogni angolo e la serie infinita di divieti (che lievitavano giorno dopo giorno)...ogni minuto c'era da litigare con uno diverso..molto maleducati e arroganti!”
Denuncia una atleta: “Si son sentite male troppe persone...un numero davvero oltre la media secondo me, per il troppo caldo sulle tribune e l’acqua troppo fredda. Non ho mai visto viaggiare tanto la barella ad una manifestazione... Il riciclo dei gadget dei mondiali roma 09, veramente triste”.
E ancora sulla guardiania: “Ma le domande tipo''che fai? Dove vai?'', manco in Israele ci martellavano così! ... non ci si poteva cambiare sulle tribune ... (se ho il costume sotto la maglia non posso sfilarmi la maglia??!!che è del Vaticano l'impianto???). Va bene, ok … non leviamoci le scarpe sulle tribune! Al bagno col costume in mano no … perché sennò ti cambiavi al bagno … scusa adottata dai controllori: 'non ci sono le chiavi e ti vedono' … quindi mentre caco mi puoi vedere, mentre mi metto un costume no???? … insomma facevano gli antipatici … perché?? Mancanza di assicurazione dell'impianto?? Per Raul Bova??? Boh ... e comunque ...fino a che non faccio nulla di male te a me la parola non me la devi rivolgere ...non mi puoi scassare la minchia perché passo in un posto dove non c'è scritto che non posso passare! Sono qui per divertirmi, ho pagato, non faccio nulla di male ...”
Altro esempio?
“Vialetto vuoto con una catenella e due passaggi laterali ... passiamo distrattamente perché chiacchieriamo tra il marciapiede e il paletto della catenella ...ormai oltre la catena la guardia ci dice di tornare indietro e fare il giro. Tornare indietro!!!!! … facendoci quindi passare un'altra volta sulla mattonella, in teoria pericolante (non vedo altri motivi al divieto!) … allora ... se sei una persona garbata e intelligente mi dovresti dire''ragazzi non dovevate passarci e non fatelo più'' (tra l'altro … non c'era scritto nulla e non sembrava ci fosse nulla di strano/pericoloso/non calpestabile … inoltre, se lui deve fungere da divieto-parlante invece di guardare i culi fermaci prima!!!) al ché, se me lo dici in questi termini, ti chiedo anche scusa ... ma non mi fai tornare indietro … non sono una bestia da circo e non sei lì ad insegnarmi tu l'educazione... che esagerati … e in vaschina piccola ho visto sfiorare la rissa più volte ... insomma..facce tirate da fascio..”.
Si apre poi la disputa se sia meglio Ostia o Riccione: “Ostia batte Riccione? eh nooo, Riccione resta Riccione, 2 vasche da 50 in funzione, impianto dalle grandi potenzialità, dentro/fuori, località ad alta ricettività e prezzi più abordabili di quelli romani, ‘spiaggette a go-go’. Ostia, una cattedrale nel deserto ... i dintorni non sono certo curati ... mancano spazi ombra, dove appendere gli asciugamani in doccia ...al bar era da paura....il caos regnava sovrano, ma ci è stato detto che era normale … per me non lo era affatto”.
Le lamentele sembrano un fiume in piena: “Devono completare e riaggiustare le parti già finite (vedi bagni scassettati e senza chiavi)”.
“La chiamata è fatta nel posto sbagliato con tutto lo spazio a disposizione al di fuori della recinzione di vetro. Chilometri per fare i due metri per entrare nella vasca di riscaldamento perché dotata di un unico e non motivato ingresso”
E ancora: “Troppo cemento, poca ombra, pochi spazi vivibili ...c'era gente (io per primo) abbrasati sui muri in cerca di spicchi d'ombra. Percorsi obbligati troppo arzigogolati per andare da un sito all'altro. Camera di chiamata tipo Metro A, fermata di Giulio Agricola alle 8:00 di mattina ..."scusa, scenni alla prossima?”, piccola e ubicata nell'accesso alla tribuna principale. E pensare che hanno predisposto un allegato specifico per i trofei al fine di garantirne la qualità!”.
E sulle guardie: “Rompevano il cazzo , punto! avevano la divisa: facevano prepotenze”.
E aggiunge un altro nuotatore: “Ho sentito dire che fosse per ragioni di "assicurazione".. i tesserati godevano dell'assicurazione FIN... ma a causa delle condizioni che gravano sull'impianto, nessun altro sarebbe stato coperto.
Gli fa eco una nuotatrice: “Tutte cose insensate: giri infiniti per far 20 metri, vietato cambiarsi sugli spalti vietato cambiarsi nei bagni? ragazzi quelli erano dei rincoglioniti ai limiti e spesso oltre la molestia, c'è poco da ragionare anzi ci sarebbe da scrivere alla fin e chiedere spiegazioni.”
“Sono andato a fare casino in segreteria per via dei divieti del quarto giorno non presenti al terzo ... li ho invitati almeno ad affiggere qualche cartello per avvisare dell'uso della cuffia per lo scioglimento in vaschetta, per il non potersi spogliare sulle tribune ‘sti st …nzi!
“A me hanno proibito di andare nei bagni della piscinetta col costume in mano perché non volevano che mi cambiassi lì dentro ... ho chiesto spiegazioni e loro mi hanno risposto che non c'erano le chiavi e che quindi qualcuno poteva entrare e trovarmi nudo al che io ho detto : "mi trovano nudo anche a cac…re”
“Ho avuto comunque il sentore che il clima, tra assistenti e atleti, non fosse dei più idilliaci
quando ho sentito uno dei bagnini mormorare un ‘...'sti nuotatori di m...a!’ mentre andava a
riprendere non so bene chi e perché...!!
La chicca finale: per le riprese di una fiction, forse per pubblicizzare l'impianto mai finito, non interamente pagato e mai aperto al pubblico come invece promesso dal Sindaco, in vasca scende Raul Bova, che però non è iscritto alla gara del 100 sl, ma comparirà in tabellone al terzo posto, rubando la medaglia a chi è arrivato al 4° … e nemmeno l’ha ritirata.
Tutto pronto ? I cittadini, a cui è negato l’accesso, non lo sanno, ma gli atleti di tutta Italia sì. Un assaggio dei commenti girati su Internet dal 10 Giugno.
“La FIN non solo non ha i soldi per coprire i 8.5 milioni di buco, ma nemmeno quelli per comprare le magliette per i nuotatori dei campionati italiani master. A pagare siamo sempre noi”, afferma una nuotatrice.
Dalle altre regioni d’Italia sono preoccupati: “Per raggiungere il Polo natatorio di Ostia o si è automuniti o si rischia di non potersi nemmeno muovere da lì”.
Le battute ironiche si sprecano. Da nord a sud tutti sanno che le piscine del Polo Natatorio sono inutilizzate.
“La FIN paga un canone ridicolo e per motivarne l’esistenza, chi meglio dei master da spennare?” – scrive un nuotatore - “Si saranno detti: “se non lo usiamo, ci accuseranno d’aver mangiato in occasione dei mondiali sprecando soldi dei contribuenti. Facciamo vedere che qualcosa si fa … e via, mandiamo i Master allo sbaraglio … in fondo sono sacrificabili””.
Qualcuno va in avanscoperta qualche giorno prima dell’inizio dei campionati e riporta notizie poco confortanti “Ma dove parcheggiamo?” Eh sì, perché i parcheggi non sono pronti. Le domande sono moltissime “Sarà omologato ?” Qualcuno, che la sa lunga, solleva il problema: “Tutte le strutture pubbliche di nuova costruzione o in ristrutturazione hanno bisogno di collaudi tecnici, funzionali e amministrativi, prima del rilascio di tutte le autorizzazioni (Vigili di Fuoco, ASL, ISPESL, ecc. ecc...). Tralasciando tutto quello che riguarda la parte burocratica/amministrativa, i collaudi tecnici necessitano del "loro" tempo affinché tutto funzioni regolarmente. Il cosiddetto "star-up" non si fa in 2 giorni. Speriamo davvero che siano partiti per tempo con questi collaudi e con la richiesta delle autorizzazioni.”
“Ma perché per arrivare lì devo prendere dall’aeroporto il Taxi o una macchina a noleggio se non voglio fare un’ora e mezza con i mezzi pubblici e 1km a piedi dalla stazione del trenino, quando l’aeroporto dista in linea d’aria 10 minuti ?”
E poi, risa sul fatto che i campionati italiani assoluti si svolgeranno in Agosto in vasca corta nella piscina coperta. Ma il pezzo forte deve ancora arrivare “Ci sono problemi di spogliatoi e cloraggio. I bagni non si capisce se sono aperti o chiusi. Forse c’è il pozzo, con catenella e puleggia. In compenso c’è il chioschetto della porchetta all’esterno del Polo Natatorio”.
Iniziano i Campionati e le “recensioni” su Internet sono al fulmicotone.
“Gadget riciclati, acqua ghiacciata, e non rientra nei canoni di standardizzazione per una manifestazione!! sia nella piscina interna che esterna. Ingresso lato opposto al mare (per andare allo stabilimento di fronte tocca fare quasi 1 km). Non si respirava il clima dei campionati italiani, era tutto un po’ dimesso. Le piastre funzionano male!!! Tempi un pelo improbabili”. Intorno all’impianto c'è il nulla, anzi la desolazione”.
Gli fanno eco altri atleti: “L'acqua era fredda, di malori che io sappia ce ne sono stati almeno due, 1 nei 400 sl uomini e 1 nei 200 fa donne”.
“E poi una pecca terribile: la zona della prechiamata. Un solo gazebo non è sufficiente, si sta troppo accalcati e c'è pure la gente che passa in mezzo”.
“La chiamata è piccola, affollata e caldissima...logisticamente messa malissimo! A batterie già formate tocca stare sotto il solleone”.
E proseguono: “Le tribune sono veramente assolate e la chiamata è veramente insufficiente! Buono lo squadrone di servizi e pulizie (ammazza, ma quanto costeranno?)..non c'è servizio ristorazione..il bar fuori è chiuso. E poi insopportabili le guardie in ogni angolo e la serie infinita di divieti (che lievitavano giorno dopo giorno)...ogni minuto c'era da litigare con uno diverso..molto maleducati e arroganti!”
Denuncia una atleta: “Si son sentite male troppe persone...un numero davvero oltre la media secondo me, per il troppo caldo sulle tribune e l’acqua troppo fredda. Non ho mai visto viaggiare tanto la barella ad una manifestazione... Il riciclo dei gadget dei mondiali roma 09, veramente triste”.
E ancora sulla guardiania: “Ma le domande tipo''che fai? Dove vai?'', manco in Israele ci martellavano così! ... non ci si poteva cambiare sulle tribune ... (se ho il costume sotto la maglia non posso sfilarmi la maglia??!!che è del Vaticano l'impianto???). Va bene, ok … non leviamoci le scarpe sulle tribune! Al bagno col costume in mano no … perché sennò ti cambiavi al bagno … scusa adottata dai controllori: 'non ci sono le chiavi e ti vedono' … quindi mentre caco mi puoi vedere, mentre mi metto un costume no???? … insomma facevano gli antipatici … perché?? Mancanza di assicurazione dell'impianto?? Per Raul Bova??? Boh ... e comunque ...fino a che non faccio nulla di male te a me la parola non me la devi rivolgere ...non mi puoi scassare la minchia perché passo in un posto dove non c'è scritto che non posso passare! Sono qui per divertirmi, ho pagato, non faccio nulla di male ...”
Altro esempio?
“Vialetto vuoto con una catenella e due passaggi laterali ... passiamo distrattamente perché chiacchieriamo tra il marciapiede e il paletto della catenella ...ormai oltre la catena la guardia ci dice di tornare indietro e fare il giro. Tornare indietro!!!!! … facendoci quindi passare un'altra volta sulla mattonella, in teoria pericolante (non vedo altri motivi al divieto!) … allora ... se sei una persona garbata e intelligente mi dovresti dire''ragazzi non dovevate passarci e non fatelo più'' (tra l'altro … non c'era scritto nulla e non sembrava ci fosse nulla di strano/pericoloso/non calpestabile … inoltre, se lui deve fungere da divieto-parlante invece di guardare i culi fermaci prima!!!) al ché, se me lo dici in questi termini, ti chiedo anche scusa ... ma non mi fai tornare indietro … non sono una bestia da circo e non sei lì ad insegnarmi tu l'educazione... che esagerati … e in vaschina piccola ho visto sfiorare la rissa più volte ... insomma..facce tirate da fascio..”.
Si apre poi la disputa se sia meglio Ostia o Riccione: “Ostia batte Riccione? eh nooo, Riccione resta Riccione, 2 vasche da 50 in funzione, impianto dalle grandi potenzialità, dentro/fuori, località ad alta ricettività e prezzi più abordabili di quelli romani, ‘spiaggette a go-go’. Ostia, una cattedrale nel deserto ... i dintorni non sono certo curati ... mancano spazi ombra, dove appendere gli asciugamani in doccia ...al bar era da paura....il caos regnava sovrano, ma ci è stato detto che era normale … per me non lo era affatto”.
Le lamentele sembrano un fiume in piena: “Devono completare e riaggiustare le parti già finite (vedi bagni scassettati e senza chiavi)”.
“La chiamata è fatta nel posto sbagliato con tutto lo spazio a disposizione al di fuori della recinzione di vetro. Chilometri per fare i due metri per entrare nella vasca di riscaldamento perché dotata di un unico e non motivato ingresso”
E ancora: “Troppo cemento, poca ombra, pochi spazi vivibili ...c'era gente (io per primo) abbrasati sui muri in cerca di spicchi d'ombra. Percorsi obbligati troppo arzigogolati per andare da un sito all'altro. Camera di chiamata tipo Metro A, fermata di Giulio Agricola alle 8:00 di mattina ..."scusa, scenni alla prossima?”, piccola e ubicata nell'accesso alla tribuna principale. E pensare che hanno predisposto un allegato specifico per i trofei al fine di garantirne la qualità!”.
E sulle guardie: “Rompevano il cazzo , punto! avevano la divisa: facevano prepotenze”.
E aggiunge un altro nuotatore: “Ho sentito dire che fosse per ragioni di "assicurazione".. i tesserati godevano dell'assicurazione FIN... ma a causa delle condizioni che gravano sull'impianto, nessun altro sarebbe stato coperto.
Gli fa eco una nuotatrice: “Tutte cose insensate: giri infiniti per far 20 metri, vietato cambiarsi sugli spalti vietato cambiarsi nei bagni? ragazzi quelli erano dei rincoglioniti ai limiti e spesso oltre la molestia, c'è poco da ragionare anzi ci sarebbe da scrivere alla fin e chiedere spiegazioni.”
“Sono andato a fare casino in segreteria per via dei divieti del quarto giorno non presenti al terzo ... li ho invitati almeno ad affiggere qualche cartello per avvisare dell'uso della cuffia per lo scioglimento in vaschetta, per il non potersi spogliare sulle tribune ‘sti st …nzi!
“A me hanno proibito di andare nei bagni della piscinetta col costume in mano perché non volevano che mi cambiassi lì dentro ... ho chiesto spiegazioni e loro mi hanno risposto che non c'erano le chiavi e che quindi qualcuno poteva entrare e trovarmi nudo al che io ho detto : "mi trovano nudo anche a cac…re”
“Ho avuto comunque il sentore che il clima, tra assistenti e atleti, non fosse dei più idilliaci
quando ho sentito uno dei bagnini mormorare un ‘...'sti nuotatori di m...a!’ mentre andava a
riprendere non so bene chi e perché...!!
La chicca finale: per le riprese di una fiction, forse per pubblicizzare l'impianto mai finito, non interamente pagato e mai aperto al pubblico come invece promesso dal Sindaco, in vasca scende Raul Bova, che però non è iscritto alla gara del 100 sl, ma comparirà in tabellone al terzo posto, rubando la medaglia a chi è arrivato al 4° … e nemmeno l’ha ritirata.
venerdì 2 luglio 2010
Ostia, Idroscalo: Alemanno ha pronto un nuovo blitz fascista.
“Siamo venuti a conoscenza che domani mattina all’alba ci sarebbe in programma un secondo blitz di sgomberi e demolizioni all’Idroscalo di Ostia . Se la notizia fosse confermata sarebbe l’ennesimo atto vergognoso di questo Sindaco, che istituisce finti tavoli di concertazione con i residenti, promette incontri e poi, come solo i vigliacchi fanno, entra in casa loro con metodi fascisti.” – afferma Paula de Jesus, urbanista ed esponente del PD – “Per altro, sempre se fosse confermato, denunceremo il fatto, in quanto non esiste alcuna nuova ordinanza di sgombero e/o demolizione, visto che la precedente del 23 febbraio è terminata, così come ha sentenziato il TAR del Lazio lo scorso 9 Giugno. Diffidiamo il Sindaco a rispettare la legge”.
giovedì 1 luglio 2010
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