L'ARDIS (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo) non è però la sola che non interviene con regolarità ad effettuare il dragaggio del fiume, ma anche la Protezione Civile. Infatti l'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (OPCM) n.3734 del 16 gennaio 2009 prevedeva di ripristinare con urgenza la pulizia, la bonifica, la funzionalità idraulica dell'alveo e delle aree di competenza fluviale, nel tratto del Tevere compreso tra Castel Giubileo e la foce per la sua messa in sicurezza. Per raggiungere lo scopo era addirittura prevista la rimozione e delocalizzazione di insediamenti abusivi e precari, galleggianti, natanti o imbarcazioni non autorizzate con tanto di finanziamenti. Dopo 2 anni nulla è stato fatto, ma il 28 gennaio 2011 (con OPCM n.3920) è stato deciso di prorogare al 31 dicembre 2011 il termine per completare le opere previste e mai realizzate. Solo che un mese dopo, colpo di scena: con l’OPCM n. 3925 del 23 febbraio 2011 è stata abrogata tale proroga, lasciando il Tevere nello stato di completo abbandono iniziale, mentre nello stesso giorno il Sindaco Alemanno, agli Stati Generali, dichiarava che il “recupero del Tevere è asse vitale della Città”. Dunque, mentre il Sindaco non si interessa della incolumità degli abitanti dell’Idroscalo, il 25 marzo è stato varato il motoryacht planante di 35 metri Canados 116, del cantiere navale confinante con l'abitato dell'Idroscalo, che ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione ad eseguire lavori di dragaggio dei fondali dello specchio acqueo antistante l’area in concessione al cantiere (ordinanza N.018/2011T della Capitaneria di Porto di Roma). Ci domandiamo se siano stati spesi soldi pubblici. Sarebbe davvero il colmo.
mercoledì 30 marzo 2011
Fuso-de Jesus (PD): "Azzerata la Protezione Civile, il Tevere si draga solo per gli yacht"
lunedì 28 marzo 2011
Con il Corriere della Sera ci puoi asciugare gli scogli
Tutto bene ? Certo, tranne che per un piccolo particolare. In data 20 marzo il giornalista Alessandro Fulloni, sempre del Corriere della Sera, riporta sulla sua bacheca pubblica di FB il mio articolo sulle Olimpiadi 2020 scritto per Roma2013.org, in cui fa una feroce recensione accusandomi di non aver posto l’unica domanda che bisognava porre “in tema di Giochi, appalti & affari, «Ma caro “GrancapodellosportdelBelpaese”, in questi ultimi trent’anni tu dove stavi?»” (che però non pone nemmeno il suo amico Paolo Foschi) “... pur potendo spaziare (dalle «notti magiche» ai mondiali di nuoto il campionario è piuttosto vasto) tra stazioni dimenticate, stadi pericolanti, piscine mai utilizzate, velodromi esplosi …” e che Pescante, ribattezzato appunto da Fulloni “GrancapodellosportdelBelpaese”, è “arrivato a quell’incarico, come tutti sanno, grazie allo Spirito Santo che gli ha chiesto un certificato anti-furbetti del quartierino e un perentorio pronunciamento contro le cricche di ogni latitudine … che ha un rapporto amichevole con Silvio e con tutti i sindaci che ha frequentato da 1993 in poi” e mi critica perché bastava “consultare «San Google»”, come NON ha fatto nemmeno il suo amico Paolo Foschi, evidentemente. Perché ? Semplice, il Corriere della Sera non può 'pestare' troppo contro i poteri forti dello sport romano e nazionale.
Eh sì. Ricordiamo tutti gli editoriali del Corriere della Sera a firma di Corrado Ruggeri, sempre pronto ad 'esaltare le gesta' di Giovanni Malagò, non appena veniva anche solo sfiorato da qualche 'critica' sugli scandali dei Mondiali di Nuoto che lo ha visto pesantemente coinvolto.
Sul Corriere della Sera dunque vale la massima di Pierre de Frédy, barone di Coubertin: l'importante è partecipare.
sabato 26 marzo 2011
Tor Bella Monaca: “Geometra e Chierichetto, quartiere perfetto”
“I problemi di Roma mi piace dividerli in due categorie: i problemi della necessità e i problemi della grandezza. Non si possono affrontare questi ultimi se i primi non siano stati risolti. I problemi della necessità sgorgano dallo sviluppo di Roma e si racchiudono in questo binomio: case e comunicazioni. I problemi della grandezza sono di altra specie: bisogna liberare dalle deturpazioni mediocri tutta Roma …” Queste le parole che B. Mussolini proclamò dal Campidoglio il 21 aprile 1924, che assomigliano in modo imbarazzante a quelle udite ieri nell’aula consiliare del VIII Municipio di Roma, da parte del Sindaco Alemanno, in occasione dell’assemblea partecipativa del “progetto di riqualificazione di Tor Bella Monaca”. Claque ben organizzata, in perfetto assetto da parata di regime, dalla scuola geometri ai preti delle parrocchie, dall’associazione di genitori a quella degli invalidi. Applaudono e osannano il Sindaco del futuro “miracolo a Torbella” per coprire i fischi, tra un distribuzioni di fogli tra il pubblico, con le istruzioni di ciò che devono dire, e una ‘grattatina’sotto banco del Presidente del Municipio VIII, M. Lorenzotti. L’aula è avvolta da striscioni contro il Sindaco dei centri sociali.
L’epopea inizia con l’Ass. all’Urbanistica M. Corsini, che definisce il progetto “ambizioso, utile, di grande respiro, di rivalutazione ambientale e sociale, a misura d’uomo, unico nel suo genere in Europa, perché a costo zero per l’amministrazione, il primo in Italia. Un ‘episodio’ – così lo definisce – che passerà alla storia. Dopo la decisione di Giunta del 16 Febbraio 2011, a breve sarà pronto il progetto preliminare e la Valutazione Ambientale Strategia, così da portare la delibera di densificazione in aula Giulio Cesare per l’estate ed espletare il bando di gara a fine anno”. Ma il culmine si raggiunge con un raggiante Sindaco che parla addirittura del “progetto del comparto R8 approvato in Giunta, su cui il Municipio VIII dovrà esprimere un suo parere, così come la Commissione Speciale, che vede la partecipazione di membri della maggioranza e dell’opposizione”. Alemanno, come fece Berlusconi, sventola il contratto sottoscritto con i cittadini di Tor Bella Monaca il 16 febbraio 2011, 12 punti di impegni di uomo d’onore. Peccato che le sciocchezze piovessero come nel periodo dei monsoni e l’improvvido Sindaco si improvvisa anche urbanista “Dobbiamo intenderci su cosa definiamo ‘verde’. Se il verde è un prato incolto, pericoloso, sporco, allora non è verde, è semplicemente un non-luogo e non serve. Meglio edificare. Già non riusciamo a gestire il parco di Villa Borghese”. Ma il Sindaco del miracolo a Torbella raggiunge l’apoteosi quando ribatte all’accusa di speculazione edilizia del consigliere PD, Daniele Grasso, e dei centri sociali: “Niente di più falso. I parametri economici sono così risicati, i margini così bassi, che probabilmente i costruttori non aderiranno al bando di gara, che rischia di andare deserto. Ma il progetto di Tor Bella Monaca è un progetto che si autopaga, per cui si farà comunque. L’appartamento che ora avete non vale niente. Quello che avrete invece lo potrete rivendere a buon prezzo. Ci sarà lavoro per voi e per i vostri figli”. E a completare il magnificat alemannino ci pensa l’Arch. Geusa, responsabile del procedimento “Ci sarà il prolungamento della metro dall’Anagnina, altezze degli edifici confrontabili con gli alberi e un sistema di rete di percorsi minimi che porteranno ad abbandonare l’auto a favore dei percorsi pedonali”. La sala è ormai semideserta quando inizia la reale fase partecipativa: la claque se ne va non appena Alemanno, terminato il suo intervento, abbandona la sala consiliare.
Una cosa giusta Alemanno l’ha detta: “Stiamo parlando di una cosa seria”. E’ talmente seria che a partire da oggi LabUr svelerà a puntate sul proprio sito (www.labur.eu) e su www.roma2013.org tutto lo sciocchezzario andato in onda ieri.giovedì 24 marzo 2011
Fuso-de Jesus (PD): “Vizzani mistifica le strage delle Fosse Ardeatine”
"La democrazia è fondata sui ricordi e la storia porta insegnamento. Anche da errori clamorosi come quello delle Fosse Ardeatine". Queste le parole di Giacomo Vizzani, Presidente del XIII Municipio, in occasione della commemorazione dei martiri delle Fosse Ardeatine. 74 secondi per mistificare la storia: il 24 marzo 1944 non fu un errore quando Herbert Kappler, comandante della Gestapo di Roma, fece fucilare 335 italiani, ma una volontà precisa di violare i diritti dell'uomo. Non potevamo aspettarci altro da chi, poco più di un mese fa, ha partecipato alla fiaccolata organizzata da CasaPound in ricordo delle foibe. Le torture di Via Tasso, i rastrellamenti del Ghetto e del Quadraro, il massacro delle Fosse Ardeatine facevano parte di un disegno ben preciso contro i diversi fronti della Resistenza romana. Le Fosse Ardeatine non sono state un 'errore', ma l'errore lo ha commesso Vizzani nel suo ruolo istituzionale. Hanno fatto bene i cittadini democratici a girargli le spalle, in Piazza Capelvenere ad Acilia nel secondo appuntamento previsto dal cerimoniale, al momento del suo discorso. Vizzani a questo punto se n’è andato, senza proferire il discorso, mentre i cittadini cantavano'Bella Ciao'.
A futura memoria
Amen, a futura memoria.
martedì 22 marzo 2011
Decentramento XIII Municipio: non s'ode a destra lo squillo di tromba
lunedì 21 marzo 2011
Fuso-de Jesus: "Va in onda lo sciacallaggio politico"
Se questo squallido personaggio è certo di poter escludere quanto denunciato dalla Comunità Foce del Tevere ai Carabinieri, evidentemente è in possesso di informazioni che invitiamo a rivelare nelle sedi opportune.
Manuela Fuso e Paula de Jesus
Dirigenti del PD
Il comunicato stampa della Comunità Foce del Tevere: http://www.comunitafocedeltevere.it/20_mar_intimidazioni.html
domenica 20 marzo 2011
Da Pak Doo Ik a Comunardo Niccolai
Da Pak Doo Ik a Comunardo Niccolai.
(Un aiutino: "I feed Rss di Corriere comprendono il titolo, il sommario e l'indirizzo internet (url) di tutti gli articoli pubblicati in home page e nelle sezioni del sito".)
sabato 19 marzo 2011
“Le Olimpiadi che vogliamo”: Cencelli docet.
Interviene Veronica Chirra, coordinatrice dei Giovani Democratici dell’EUR, protagonista l’anno scorso di un piccolo-grande caso, come lo ha definito il Tempo, che avrebbe scosso il mondo post-comunista con una lettera indirizzata a Bersani in cui metteva in discussione la Festa dell’Unità, affermando “cambiare l'Italia non è un'impresa impossibile a patto che si parta da idee e linguaggi nuovi”. E cosa ci dice di nuovo la ribattezzata ‘Giovanna D’Arco del Torrino’? “Le Olimpiadi sono una grande occasione per migliorare infrastrutture e rilanciare il turismo”. Segue l’intervento di Luca Bedoni, coordinatore PD Eur, consigliere di Quartiere, nonché nipote del senatore Lucio D’Ubaldo. Ringraziamenti, precisazioni varie sulla questione F1 all’EUR ed auspicio che il ‘laghetto’ diventi un impianto sportivo per la canoa.
Federico Fazzuoli, conduttore e sceneggiatore in Rai, è invitato in qualità di moderatore, forse perché ha firmato un importante lavoro come “Alto tradimento”, perché da questo momento in poi accadono incidenti diplomatici a ripetizione: nell’introdurre il seminario, cita stralci di un’intervista di Affaritaliani a Silvio Di Francia. In particolare il fatto che “di solito chi sta al potere utilizza questi eventi per i propri fini”. Nessuno però ha avvisato Fazzuoli che Di Francia è seduto proprio in prima fila e nega assolutamente di aver detto una cosa del genere. Battibecco in diretta e poi il moderatore modera Di Francia e se stesso e conclude che “tutti vogliono delle Olimpiadi belle e con molte medaglie e che è sorprendente che in questa occasione tutte le forze politiche siano d’accordo. Si sta dando un’immagine concreta al pubblico della coesione delle forze politiche”. Strano, perché nelle ultime settimane all’interno del PD e tra maggioranza ed opposizione sono volati comunicati stampa che sembravano un tiro incrociato al vetriolo.
E’ la volta di Mario Pescante, Vice Presidente CIO e Presidente del Comitato Promotore per le Olimpiadi di Roma: “Se devo scegliere tra Fazzuoli e Di Francia, io scelgo Di Francia”. Passano pochi minuti e capita il secondo incidente diplomatico: Pescante afferma di non conoscere D’Ubaldo. Ma non finisce qui, perché Pescante ha le idee chiarissime su cosa vuole e come lo vuole: “Prima del mio avvento si era scelta una strada sbagliata, quella del formula Cencelli, cioè la spartizione delle cariche in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica” e critica, non poco velatamente, D’Ubaldo e Alemanno per gli interventi fatti nei giorni scorsi ispirati a questa logica nella scelta del comitato promotore per la candidatura. “Il CIO, di cui sono vice presidente, ha bisogno che il Paese abbia il pieno e totale consenso politico, anche degli Scilipoti, e fuori dal Parlamento serve comunque il consenso della gente e non della politica”. Pescante, pragmatico, dopo un breve excursus sulle Olimpiadi del 1960, pone una sequenza di domande (ma chi è allora il docente ?): “Ci sono i soldi ? Ci sono gli stanziamenti ? Si possono fare opere come il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, il villaggio olimpico, la bretella del GRA ?” Nessuno lo sa, però Pescante ha incaricato “un pool di economisti di fare delle valutazioni costi/benefici e implicazioni sul PIL”, che ovviamente, anche se fossero negative, non ostacoleranno la candidatura, perché Pescante di una cosa è certo: “Bisogna ridare fiato all’asfittica industria delle costruzioni e del terziario” e poiché l’Italia “non può vincere il confronto con le altre candidature olimpiche sul piano degli impianti, deve puntare sulla bellezza e la cultura delle nostre città. In secondo luogo l’opinione pubblica non si fida dei grandi eventi, esempi sono stati i mondiali di calcio ‘90, mondiali di nuoto Roma ‘09, per cui è necessario dire ‘mai più una cricca’, misfatti e fatti di operatori che hanno avuto campo libero grazie alle deroghe. Basta con le speculazioni e gli eventi straordinari. Bisogna procedere invece con ordine e nel rispetto dei vincoli, soprattutto quelli ambientali. In occasione dei XX Giochi olimpici invernali di Torino ho fatto cambiare i siti quando ricadevano in aree vincolate”.
Pescante, che in questa fase parteciperà in posizione di ascolto ad ogni iniziativa a cui venga invitato, auspica che non ci sia però ogni volta la questua delle società sportive, che spesso abusano del titolo a solo fini fiscali.
Il senatore D’Ubaldo però non ci sta e così prende la parola rammaricandosi prima di tutto del fatto che Pescante non lo conosca. “Vuol dire che non sono un vero uomo di sport e questo è un grosso problema”, ma anche per sottolineare che il consenso sulle Olimpiadi deve essere globale, insomma Cencelli docet, ed invita il PD ad aprire una discussione interna e ad istituire una commissione vigilanza, con un ruolo attivo e importante di tutti i municipi di Roma. Bene dunque per D’Ubaldo il potenziamento dell’aeroporto di Fiumicino, bene il villaggio olimpico ma non a Nord di Roma, bene una grande discussione pubblica, trasparente, per la credibilità di tutti.
Gli interventi che sono seguiti, a parte quello di Silvio Di Francia che ha ribadito quanto dichiarato nell’intervista su Affaritaliani, sono oscillati tra la questua e l’autoreferenzialità. “Il Villaggio facciamolo a Tor Vergata” “ Mettiamo a posto i campi delle Tre Fontane” “Non voglio olimpiadi pirotecniche” “Facciamo i percorsi-vita nei parchi” e una spruzzatina di polemica Tanzilli-Patané. Pescante sta per collassare dal sonno e dalla noia. L’ultimo intervento, però, desta la sua attenzione. Andrea Schiavone, del Comitato Civico 2013 gli chiede “Felice delle parole di Pescante. L’Olimpiade che vogliamo, è quella senza speculazione sull’impiantistica sportiva che utilizza poteri ordinari e che rispetta i vincoli soprattutto ambientali. Apprezzo la sua dichiarazione di spostare i siti se insisteranno su aree vincolate e sono d’accordo sul fatto che Roma perderà se il confronto sarà fatto solo sul piano impiantistico. Ma alcuni impianti devono essere fatti ex-novo, come ad es. il campo da golf pubblico, che diventerà sport olimpico dal 2016. Non ne parla nessuno, ma il sito è stato individuato con l’appoggio trasversale di tutti i partiti. Si tratta di 80 ettari dietro la fiera di Roma, in piena area golenale, dentro la Riserva Naturale Statale del Litorale romano. Chiedo dunque a Pescante di uscire da questo seminario con un presa di posizione su questo argomento”. “Nessuno mi ha sollevato il problema – risponde pronto Pescante - perché come dice lei la scelta è stata trasversale. Verificherò se l’area è vincolata ma credo che lei abbia ragione sul fatto che lo sia, mentre non è vero che serve un impianto pubblico di golf per candidarsi alle olimpiadi, ne basta uno privato”.
A questo punto va in onda il siparietto del consigliere Vincenzo Del Poggetto che recentemente aveva rischiato la decadenza per le assenze consecutive dovute ad un viaggio all'estero e che si era salvato qualche settimana fa nonostante il fuoco amico. Lo storico consigliere municipale del PD distribuisce a tutti copia dei manifesti affissi per le strade del XII Municipio con le figurine di Vecchio, presente in sala, in cui è scritto “Basta vecchi trasformismi e cambi di maglia nel Municipio XII. Dal Fregoli della politica, bella scelta, bella coerenza”. E il seminario si chiude tra le risa dei 50 partecipanti.
Senza avere avuto risposta alla nostra domanda: Ma chi era il docente?
Cosa avevo scritto il 17 Gennaio
http://paulafilipedejesus.blogspot.com/2011/01/olimpiadi-roma-2020-con-il-golf-parte.html
giovedì 17 marzo 2011
La nuvola di Fuffas
(da: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/roma-svegliati-o-morirai/2146839/)
lunedì 14 marzo 2011
Balneari, sentenza della Corte dei Conti: confusione nella notizia riportata da il Corriere della Sera
In particolare:
1) la sentenza della Corte dei Conti n°283/2011 è del 1° febbraio 2011, depositata in Segreteria il 17 febbraio 2011. Il danno cagionato da R.P., come valutato dalla Procura della Corte dei Conti, per gli anni 2007 e 2008, ammonta a € 229.440,44 per anno, dal 2007 al 2008, per complessivi € 458.880,88, cioè il doppio di quanto riportato dal Corriere.
2) la redazione del testimoniale di Stato, al pari del verbale di incameramento, non contiene valutazioni economiche, ma reca soltanto una descrizione delle caratteristiche e dimensioni fisiche dei manufatti, perciò nessun aumento di valore del conto patrimoniale dello Stato può conseguire dalla redazione del testimoniale, come invece insinua il Corriere tra le righe.
3) risulta dalla sentenza che per ben 7 dei 14 stabilimenti balneari indicati nell'atto di citazione (doc. all. n. 6) il testimoniale di stato, in anni diversi, era stato regolarmente redatto, mentre il Corriere dice che non è stato redatto per tutti i 14 stabilimenti.
4) è stato, lo stesso R.P. – Direttore p.t. della filiale di Roma Capitale dell’Agenzia del demanio competente per territorio dal 16.1.2007 all’attualità - a firmare le note con le quali, tra il marzo e l’aprile del 2007, l’Agenzia del demanio aveva rappresentato al Comune di Roma la necessità di procedere a redigere il testimoniale di stato, mentre il Corriere non fa alcun accenno neppure sul perché la pena sia stata ridotta a R.P.
Come è scritto sempre nella sentenza è necessario aggiungere che né la legge, né il contratto di servizio, né le prese di posizione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e della Direzione Generale dei Porti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, né il parere dell' Avvocatura dello Stato, né la prassi amministrativa di svariati decenni, consentono di ritenere fondata la tesi che debba essere l'Agenzia del demanio a redigere il testimoniale di stato, né a prendere l'iniziativa della sua redazione, tesi che invece viene portata avanti dal Corriere circa l'addebito di responsabilità mosso a R.P.
(foto della prima marcia su Roma del SIB)
domenica 13 marzo 2011
Il lavandaio modenese
'Fullone' significa "quei che purga i panni di lana e quindi li pressa e li batte". Parola desueta, è invece presente nei cognomi, soprattutto nella pianura modenese, anche nella forma Fulloni. Riflette il lat. fullo - fullonis, che significa lavandaio.
Andrej Vishinskij, più precisamente Andrej Januar’evich Vishinskij, invece è il massimo esponente, anzi un genio, dell’accusa (tanto implacabile quanto bugiarda), sempre imitato e mai eguagliato protagonista delle “purghe” staliniane. Volkoff ne descrive a meraviglia la tecnica: si tratta di non addurre mai prove (specie quando obiettivamente non ce ne siano), ma di accumulare sull’imputato particolari magari eterogenei, accorpando accuse durissime e dirette ma anche sospetti generici, indizi colorati ma insignificanti, particolari estranei alla questione dibattuta, coincidenze, spezzoni di vita privata, fino a comporre un quadro del tutto incongruo ma avvolgente, coinvolgente, in un certo senso irrefutabile.
Al pari di Thomas de Torquemada, Andrej Vishinskij ha tuttavia la sfortuna di aver attratto l’attenzione d’una miriade di piccoli e talora miserabili imitatori. Di questi tempi, chi viva nel nostro felice Occidente, e in particolare nel Bel Paese, se non è allineato e coperto nei ranghi della maggioranza o dell’opposizione istituzionale, chi non ha a disposizione speciali mezzi massmediali per far valere le sue ragioni e nonostante ciò non rinunzia né alla sua libertà né al suo diritto di critica, può venir fatto oggetto delle fastidiose e un po’ repellenti attenzioni di questi inquisitori in sedicesimo. I quali a quel che pare riescono abbastanza spesso, se non proprio a farsi iscrivere sui Libri-Paga di chi conta, quanto meno a ottenere qualche lavoretto più o meno sporco: tipo calunnia, denigrazione e via discorrendo. A me, càpita abbastanza sovente di venir punto da questo tipo di zanzara. Fa parte del costo della libertà, quando si decide di non entrare nel mean stream del conformismo". (da: http://www.ariannaeditrice
Il 'fullone', mentre "purga" i panni per conto di altri, ha tempo di scrivere sciocchezze come "dove oggi ci sono Casalpalocco e l’Infernetto e dove anticamente sfociava il Tevere" o di parlare degli autovelox messi fuori uso da scritte beffa dopo 46 giorni dall'accaduto.
Si sa, i lavandai la domenica non lavorano e spesso si annoiano ... e in tempi di crisi si arrangiano come possono.
giovedì 10 marzo 2011
Social card, Corbucci-De Jesus: "con il milleproroghe saranno gestite da Enti caritatevoli"
"La norma identifica come beneficiario del contributo non più il destinatario ultimo della carta, bensì l’associazione che si impegna a distribuirla” spiegano gli esponenti del Partito Democratico "saranno dunque questi non meglio precisati Enti caritativi a decidere a chi dare la social card e a chi no. Peccato che la nozione di «ente caritativo» giuridicamente non esista ed il fatto che il Ministero del Lavoro parli di interpretazione larga, cioè di “enti attivi” nel contrasto alla povertà alimentare ed estrema con l'apertura a diverse forme giuridiche, dalle associazioni alle organizzazioni di volontariato, ci sembra poco rassicurante".
"Ai comuni spetterà l'accreditamento a livello locale degli enti beneficiari, l'eventuale integrazione dei fondi accreditati dallo Stato sulle carte e la valutazione della presa in carico dei soggetti bisognosi da parte degli enti non profit" continuano Corbucci e De Jesus "la gestione sotto tutela delle card fa venire in mente una forma di controllo, tanto più che il primo bilancio sull'esperienza della social card è stato molto sotto le attese, visto che i dati forniti dalla Commissione di indagine sull’esclusione sociale hanno evidenziato come la carta acquisti abbia contribuito a far scendere il dato della povertà assoluta dal 4,18% al 4,11%. Circa 40 mila famiglie su un milione sarebbero uscite dall’area della povertà con un tipo di intervento che non riesce a produrre effetti sul lungo periodo e che appare più un'operazione mediatica che mal si integra con gli altri strumenti di sostegno già presenti nei territori".
lunedì 7 marzo 2011
Family Card, nel nome del padrino?
A dicembre 2009 all’operazione Family Card avevano aderito 361 aziende e attività commerciali (278 nel Comune di Roma e 83 nella Provincia). Alla data del 29 gennaio 2010 i cittadini che avevano aderito erano 10 mila, mentre gli esercizi commerciali 500, tra cui spicca la catena dei supermercati a marchio Despar.
Un’ottima iniziativa se non fosse proprio per il nome Despar, che la Direzione Nazionale Antimafia ha indicato a luglio del 2010, dopo anni di indagini, avere dietro di sé l'attuale capo di Cosa Nostra, nonché il quinto latitante più ricercato al mondo e superboss di Trapani, Matteo Messina Denaro, condannato a Gennaio 2011 dal Tribunale di Trapani per associazione mafiosa, insieme a Giuseppe Grigoli, 'cassiere' di Messina Denaro, che attraverso il Gruppo 6 G.D.O. Srl. possedeva una quota azionaria del 10 per cento della Despar Italia.
Lo disse il 22 Aprile 2010 in un incontro del ciclo "il Venerdì della Legalità", organizzato dai Giovani Democratici del XIII Municipio, presso il liceo scientifico statale ‘Federigo Enriques’, Giuseppe Lumia (PD), componente della commissione Antimafia: “Quando leggete il nome Despar sappiate che dietro c’è la mafia”.
domenica 6 marzo 2011
Fuso-De Jesus (PD): Idroscalo di Ostia, il consigliere D. Nanni presenterà interrogazione al Sindaco
Dalle informazioni in nostro possesso risulta che i costi dell'operazione all'Idroscalo sono stati sostanzialmente due: l'attività di sgombero e demolizione, con relativo smaltimento dell'eternit e alloggiamento in container dei beni presenti nella case abbattute, e le spese per i residence. Un totale di quasi 4 milioni di euro.
La prima voce si può stimare in circa 3 milioni di euro, compreso il costo del personale impiegato nello sgombero (540 vigili urbani più altri 300 uomini delle forze dell'ordine). Il costo include anche l'appalto alla ditta per le demolizioni, lo smaltimento dei materiali e l'affitto di un terreno privato per il deposito dei container.
I 26 nuclei familiari sono alloggiati nei residence da oltre un anno, per un costo totale di 873.600 euro. I residence dove risultano alloggiate le famiglie dell'Idroscalo di Ostia sono il “New Esquilino Srl” in via di Valle Porcina e il "Borgo del Poggio" in via di Fioranello 186. Mediamente, il taglio degli appartamenti nei residence è di circa 55 mq, per singolo nucleo familiare. Il costo mensile del Comune di Roma per assistere una singola famiglia, risulta essere di 2.800 euro, sostanzialmente versato a fondo perduto. Il costo si compone di tre voci: il contratto di locazione, i servizi e le utenze. Nel primo caso si tratta del contratto di locazione con il quale il proprietario del residence cede al Comune di Roma l’immobile (circa 1.500 euro). I servizi sono invece quelli necessari a garantire la funzionalità dell'immobile, come per esempio la manutenzione ordinaria e pulizia di tutte le parti comuni, corredo di ogni unità abitativa di un mobile cucina con lavello e piastra elettrica, vigilanza e guardiania 24 ore su 24 (circa 1.000 euro). Le utenze sono invece i costi ordinari di acqua, luce e gas (altri 300 euro).
Troviamo scandaloso che tutti questi soldi siano stati spesi per non trovare una soluzione al problema dell’Idroscalo di Ostia, mentre agli Stati Generali si sono prospettati nuovi scenari con costi che si attestano a 15 milioni di euro.
sabato 5 marzo 2011
Fuso-De Jesus (PD): Alemanno vuole ‘deportare’ i residenti dell’Idroscalo in zone a rischio esondazione.
venerdì 4 marzo 2011
Vizzani nun je la fa ... neanche questa volta
giovedì 3 marzo 2011
Fuso-De Jesus (PD): diffidiamo l'amministrazione affinché intraprenda ogni necessaria azione per ripristinare le condizioni di utilizzo di Via dell'
mercoledì 2 marzo 2011
Alemanno: la Formula Uno delle bufale ad Ostia
Così non è stato e l’ “ostacolo”, sollevato da Francesco Smedile (UDC), presidente della Commissione per le Riforme istituzionali per Roma Capitale, permane. Esiste infatti una questione di legittimità relativa ai maggiori poteri di autonomia da concedere ai Municipi tra quanto previsto nel decreto su Roma Capitale (valido per tutti i Municipi) e quanto contenuto nel decentramento (valido solo per Ostia). Uno dei due è inutile. Se il decentramento per Ostia sta dunque morendo (Alemanno e Vizzani lo definirono un 'evento epocale' il 24 novembre 2009), anche il decreto su Roma Capitale non gode di ottima salute. Il decreto legge 'Milleproroghe' non ha prorogato i termini di scadenza per la delega rilasciata al Governo per attuare il regime speciale di Roma Capitale. Dunque la possibilità che entro maggio 2011 siano conferiti a Roma, per mezzo di un secondo decreto, nuovi poteri e nuove risorse è ormai al lumicino. La conferma si è avuta durante gli Stati Generali, che dovevano chiarire quali progetti ha il Comune di Roma sul Litorale. Solo 13 minuti di presentazione contro le 4 ore di propaganda in pompa magna a novembre 2009.
Questo è ciò che sta accadendo, lo sbando di Alemanno e Vizzani, che in 3 anni non hanno mantenuto quanto promesso in campagna elettorale. E’ il momento che si dimettano.