Mentre tutti fanno promesse senza conoscenza alcuna del problema e sfilate a favore di telecamera a Nuova Ostia, in silenzio, senza selfie e video, NOI di REvoluzione Civica siamo riusciti a far sistemare l’ascensore del civico 24, ma non ci arrenderemo finché anche l’ascensore di Via Vincon 22 non sarà riparato. E’ una vergogna, uno scandalo osceno, che Danilo, 23 anni, sia prigioniero in una casa del Comune di Roma, la Capitale d’Italia. Abbiamo già denunciato i giorni scorsi il VERGOGNOSO appalto degli ascensori nel Municipio X (*).
Se volete che tutto rimanga come adesso, continuate a votare quelli di prima!
“Danilo devo uscire di casa. E’ un suo diritto”. C’è un intero quartiere , quello di Ostia Nuova, che da giorni fa il tifo per questo ragazzo di 23 anni che combatte da settimane con un ascensore rotto che gli impedisce di uscire di casa. Prigioniero tra le mura domestiche in un palazzo del Campidoglio. E i residenti chiedono l’intervento del Prefetto. Succede a Roma, Capitale d’Italia nel 2021 dove le Istituzioni non rispondono neanche più al call center e di interventi non se ne parla. Danilo riesce ad andare a scuola – la mattina – o al centro riabilitativo grazie alla forza di papà Roberto che ogni giorno, tranne il giovedì che lavora di pomeriggio, lo porta giù dove lo attende il pullmino che lo accompagnerà in classe. Una fatica immensa che però non pesa a questo papà dal cuore immenso e dalle braccia tanto grandi da tenere tutto l’amore per un figlio. Ad accompagnarlo con il pensiero e lo sguardo anche mamma Concetta che non sta tranquilla finché le ruote della carrozzina di Danilo non toccano terra. “Non ce la facciamo più con questa odissea – dice mamma concetta – possibile che nessuno possa intervenire ad aiutarci?”. Accanto a loro c’è tanta gente. Sono i residenti di Via Vincon, 22 dove abita Danilo e la famiglia. “Siamo tutti con lui – dicono gli inquilini scesi in strada per manifestare il loro dissenso contro la mancata riparazione degli ascensori – stare a casa deve essere un piacere, non un obbligo. Come Danilo ci sono tante persone che da settimane sono prigioniere nelle abitazioni perché non riescono a salire le scale”. Tanti i solleciti arrivati al Dipartimento del Campidoglio e al call center dedicato, ma purtroppo di un vero intervento strutturale nemmeno l’ombra.
LA MOBILITAZIONE
“Le abbiamo provate tutte – prosegue mamma Concetta – purtroppo non sappiamo più a chi rivolgerci. L’altro giorno volevo approfittare di questi ultimi attimi di sole per poter portare Danilo al mare, ma non ce l’ho fatta a scendere. Purtroppo ogni volta è un gran dolore” Il vento di scirocco in questi ultimi giorni d’estate batte sulle facciate delle case popolari in questo quadrante di Ostia, dove il malaffare continua a fare i suoi interessi. La salsedine corrode ancora di più infissi e cornicioni che cadono a pezzi. “Qui si sono dimenticati di noi” sostiene una donna ormai sfiduciata soprattutto dalle istituzioni. “Quello che non capiscono – aggiunge un altro condomino – è che non è solo una questione di diritti, ma di rispetto ed è una battaglia di civiltà”. “Qui ci sono persone che non possono uscire in abitazioni del Comune di Roma, che situazione è questa?” afferma Luciana che vive in quegli stabili?
L’INIZIATIVA
Così un gruppo di coraggiosi cittadini si è fatto coraggio e ha impugnato carta e penna per scrivere al Prefetto di Roma “Si chiede al Prefetto – si legge nella nota – di intervenire, per quanto di competenza a ripristinare il corretto esercizio del combinato di una manutenzione ordinaria e straordinaria, secondo quanto previsto e a capo dei diretti interessati, risolvendo in particolare la questione relativa agli edifici capitolini (Larex e Moreno Estate) che distraggono fondi destinati ai beni immobili di Roma Capitale”. “A Danilo vogliamo bene e lo vogliamo incontrare di nuovo in strada” Anche in casa, Danilo non è solo.
(Mirko Polisano, Il Messaggero PAG. 63 CRONACA DI ROMA)
(*) https://www.facebook.com/104572441771147/posts/187359596825764/
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