giovedì 16 settembre 2021

AL VOTO - OSTIA E LA VOGLIA DI RISCATTO

Dalle urne potrebbe uscire la sorpresa degli outsider come Bozzi (Calenda) e De Jesus in corsa con REvoluzione Civica.
Il M5S non ricandida l’uscente Di Pillo. Al suo posto, il vice Alesssandro Ieva. Il PD deve cancellare l’onta di Tassone. Il centro destra compatto su Monica Picca.

IL FOCUS
Voglia di riscatto di un territorio bello e dannato. Passa anche dalle elezioni amministrative nel Municipio X, quello di Ostia, il rilancio del mare di Roma che ancora combatte la sua crisi di identità. Troppo grande per essere considerato solo un quartiere – considerato per estensione e numero di abitanti la seconda città del Lazio e la dodicesima italiana – troppo legato alla Capitale per essere una realtà a se. Eppure mire autonomiste più volte si sono affacciate sulla costa ma due referendum falliti hanno allontanato la tentazione indipendentista. Venti che soffiano però a (quasi) ogni elezione, sospinti da candidati e da gruppi di cittadini che pretendono un cambiamento e più risorse. In un contesto dove alle bellezze della città-giardino con le ville liberty sul lungomare e ai tramonti da incorniciare, c’è il contraltare del mare che non si vede – ingabbiato da muri e ringhiere – e la criminalità organizzata che, seppur indebolita dalle operazioni di polizia e carabinieri, continua a controllare i suoi affari. Quattro anni fa, le elezioni di Ostia salirono alla ribalta delle cronache per la testata di Roberto Spada – reggente del clan, secondo i pm – ai danni del giornalista della Rai. Oggi, metà degli appartenenti allo cosche locali sono in carcere e a tenere banco è la polemica sul cantante neomelodico Niko Pandetta che strizzando l’occhio ai boss di Cosa Nostra costruisce la sua carriere, per poi redimersi. La presidente del Municipio X, Giuliana Di Pillo, ha annunciato l’annullamento di quel concerto ma alle parole sono tardati a seguire i fatti: nessun atto è stato recapitato al rapper che ha comunicato la sua intenzione di essere comunque presente domani sera negli spazi allestiti proprio dal Municipio. Ennesimo scivolone, dopo le tante gaffe del luogotenente M5S a Ostia, Paolo Ferrara, che tra un’immagine ritoccata su photoshop e un giretto in monopattino prova a tenere a briglia i pentastellati (elettori e consiglieri) in quella che oggi rappresenta una delle roccaforti grilline della Capitale. Per Giuliana Di Pillo esclusa dalla corsa alla presidenza, ci potrà essere un posto in aula, essendo candidata al Consiglio. Al suo posto, quello che in questi anni è stato il suo vice Alessandro Ieva: “Il nostro obiettivo è la vittoria al primo turno. Rispettiamo tutti i nostri avversari, ma crediamo di possedere un valore aggiunto rispetto agli altri schieramenti in campo”, ha dichiarato in più occasioni. In casa del centrosinistra, sarà Mario Falconi, medico di lungo corso e già presidente dell’ordine dei medici di Roma, a dover convincere cittadini ed elettori che quello che è successo al PD di Andrea Tassone sarà solo un ricordo lontano. Anche se due della sua lista dem hanno fatto parte dell’amministrazione guidata dal presidente arrestato e condannato in via definitiva per corruzione. A sostenere Falconi anche l’ex – o forse non più ex – sacerdote Don Franco De Donno: “Speriamo in un assessorato, altrimenti potrei tornare a dire messa”, ha fatto saopere. Il centrodestra compatto su Monica Picca, esponente della Lega dopo decenni di militanza e di incarichi ricoperti in Fratelli d’Italia. Nel partito di Salvini e dintorni , già si è al lavoro per una possibile giunta in caso di vittoria con i meloniani e Forza Italia pronti a rivendicare un ruolo di primo piano nel dream team di governo. Ai primi andrebbe la vicepresidenza: a contendersela Pietro Malara e il veterano Pierfrancesco Marchesi, agli azzurri un assessorato forte come urbanistica e turismo. Tra i papabili, spunta il nome di Renzo Pallotta.

COLPI DI SCENA
Ma dalle urne non si escludono colpi di scena. Soprattutto ad Ostia, dove le liste civiche potrebbero far breccia nel cuore degli elettori alla stregua dei partiti nazionali. A cominciare da Andrea Bozzi in campo per Azione di Calenda e un passato da consigliere impegnato sull’autonomia. Si presenta da outsider Paula De Jesus, urbanista in lista con REvoluzione Civica di Monica Lozzi e un trascorso (ma anche presente) di mille battaglie civiche; dalla guerra al Lungomuro, alla trasparenza amministrativa soprattutto negli anni più complicati dell’amministrazione locale. A completare il quadro, Nicolas Gabrielli è sostenuto da Partito Comunista Marco Rizzo; Bruno Leonarduzzi Duranti da Potere al Popolo; Claudio Ridolfi da Il Popolo della Famiglia e Pietro l’Erario da Riconquistare l’Italia.

(Mirko Polisano per Il Messaggero, 16 settembre 2021)

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