giovedì 30 settembre 2010

martedì 28 settembre 2010

Corrado Ruggeri: Bisanzio al Corriere della Sera.

Articolo 3 della Costituzione: la legge eguale per tutti. Ma su questo articolo la testa di molti s’alza, o s’abbassa, a seconda. Come quella di Corrado Ruggeri, capocronista dell'edizione romana del Corriere della Sera. Mentre scrive che “la gente proprio non lo capisce come non si possa fare in 48 un lavoro onesto e concreto di amministrazione della città, e perché mai la gente dovrebbe rieleggere, anche con Roma Capitale, 60 consiglieri, riproponendo un gigantismo che sa di Bisanzio”, dall’altra afferma di non capire “la scelta di non concedere il dissequestro dell'Aquaniene”, ennesima dimostrazione di “Bisanzio a Roma”.

Corrado Ruggeri è la prova che, a prescindere dal fatto che si tratti di affari piccoli o affari criminosi, ancora una volta la stampa viene usata dai politici e dai potenti “come manganello” per liquidare l’avversario di turno, in questo caso la Procura di Roma. D’altronde legalità e morale pubblica non sono imperativi essenziali nemmeno per Ruggeri, a causa della memoria corta oltre che selettiva: i misfatti dei politici e dei potenti evaporano presto, i buoni esempi mancano e di rado le sentenze giudiziarie sfuggono al destino d’esser subito degradate a pareri, opinabili come ogni parere, come ben scrive B. Spinelli ieri su La Stampa. Mentre da una parte si chiede di restaurare la cultura della legalità, dall’altra si chiede l’eccezione per gli amici potenti.

La corruzione più grave risiede proprio in questo, una vera e propria corruzione cerebrale (perché intellettuale mi pare un complimento). L’importante è riabilitare gli amici e se serve usare strumentalmente, cinicamente e vergognosamente anche i portatori di handicap allo scopo lo si fa, come ha fatto Ruggeri.

Non è vero come Ruggeri scrive che i cittadini non capiscono. I cittadini capiscono eccome, tanto è vero che sono stati proprio loro, non i giornali prezzolati, a far uscire lo scandalo dei Mondiali di Nuoto legato a speculazioni edilizie, a milioni di euro pubblici sperperati per foraggiare privati amici di politici corrotti e ad una indecente Protezione Civile guidata da Bertolaso, su cui Ruggeri però non ha speso una parola.

La prossima volta non chieda ai cittadini di scendere in piazza per la legge bavaglio, caro Ruggeri. Lei non se lo può permettere.



L'articolo di Ruggeri: http://www.facebook.com/note.php?saved&&note_id=481901870268#!/notes/comitato-civico-duemilatredici/corrado-ruggeri-un-servo-del-potere-annacquato-dai-mondiali-di-nuoto/445991163446

domenica 26 settembre 2010

Aquaniene, Corbucci-de Jesus: "Riesame non si è fatto impressionare da testimonial sportivi e politici"

"Il tribunale del riesame ha rigettato la richiesta di dissequestro del circolo sportivo presentata dai legali dell'Aquaniene. Non sono servite quindi la manifestazione degli atleti con testimonial le medaglie d'oro del nuoto e l'ennesima memoria di giunta salva-abusi approvata l'ultimo giorno utile dalla giunta Alemanno" lo dichiarano Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV municipio e Paula de Jesus urbanista e firmataria del ricorso al Tar contro le delibere salva-abusi. "La giustizia deve poter fare il suo corso. L'amministrazione Alemanno ha dimostrato di non voler risolvere i problemi, preferendo generiche delibere salva-abusi in spregio ai milioni di euro di oneri concessori che il Comune di Roma avrebbe dovuto incassare dagli impianti sportivi" spiega Corbucci "sugli impianti pubblici sosteniamo con convinzione l'azione alla Corte dei Conti già preannunciata dal WWF. Augurandoci che venga sostenuta da tutte le associazioni ambientaliste". "Non c'è nulla di pubblico in impianti destinati a pochi privilegiati che applica tariffe elevatissime" continua Paula de Jesus "per noi le opere pubbliche sono quelle destinate a tutti i cittadini con tariffe agevolate, progetti di integrazione, collaudi in regola e soprattutto il rispetto delle norme vigenti".

venerdì 24 settembre 2010

Aquaniene, PD: "ricorreremo al Tar anche contro nuova delibera salva abusi"

“Apprendiamo, secondo quanto riferisce l’ApCom, che ieri sera c’è stata l’ennesima vergognosa delibera di giunta per salvare il circolo Aquaniene e gli impianti posti sotto sequestro dall'azione della magistratura” lo dichiarano in una nota Riccardo Corbucci e Paula de Jesus, esponenti del PD e fra i proponenti del Ricorso al Tar contro le precedenti ordinanze e delibere salva-abusi varate da Alemanno e Berlusconi.“Nell'atto promulgato dal Campidoglio si approva, con effetto ora per allora, il progetto esecutivo presentato dall'Aquaniene. Per questa ragione ci vedremo costretti a ricorrere nuovamente al TAR del Lazio contro l’ennesima delibera che ha come unico scopo quello di sanare gli abusi senza far sborsare un euro di oneri concessori. Augurandoci che questa volta l'esito possa essere positivo vista anche la promozione di Pasquale De Lise” continua Silvia Di Stefano, coordinatrice del circolo Pd Settebagni dove è sorto il Salaria Sport Village e fra i firmatari del primo ricorso al Tar.“Siamo al ridicolo. Non si è mai visto che una delibera che nessuno ha ancora visionato, sia invece in mano ai legali del circolo Aquaniene, depositata al tribunale del riesame l'ultimo giorno utile” continua Riccardo Corbucci, vicepresidente del Consiglio del IV Municipio “secondo quanto si apprende dalle agenzie, la delibera chiede "di riservare analogo provvedimento per altri quattro impianti natatori pubblici". Noi continuiamo ad augurarci che alla magistratura sia consentito di fare il proprio lavoro fino in fondo, accertando tutte le responsabilità, anche quelle enormi della politica".

domenica 19 settembre 2010

PD XIII: mentre tu ti rimbocchi le maniche io mi rimbocco la coperta.

“Rimbocchiamoci le maniche”. E’ questo lo slogan scelto dal PD per la nuova campagna di comunicazione. Il PD si pone “come il vero schieramento del fare, concretamente, seriamente, responsabilmente e umilmente, tutto ciò che necessario per vivere giorni migliori”

Forse non tutti sanno che l’espressione “rimbocchiamoci le maniche” è la traduzione italiana dal dialetto neretino che letteralmente significa piegare le maniche attorno al braccio rafforzandole con pieghe multiple, e che metaforicamente significa darsi da fare perché la manica costituisce un impaccio, perciò va ridimensionata.

E’ decisamente un’espressione evocativa forte perché prelude nell’immaginario anche al venire alle mani. In effetti l’istinto ci sarebbe quando si legge sul sito del PD XIII che, mentre in altri Municipi di Roma si volantina da giorni davanti alle scuole e nei mercati sui grandi e gravi problemi che attanagliano i cittadini, nel XIII Municipio non si volantina affatto (malgrado la riapertura scolastica sia una delle più brutte dal dopoguerra e il XIII sia il secondo municipio più giovane di Roma con fortissimo deficit di aule), ma si organizza un seminario di formazione sulla comunicazione dal titolo “Comunicare la politica”.

Interessantemente inutile o inutilmente interessante, a seconda del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Mentre qualcuno si “rimbocca le maniche”, qualcun altro parla del sesso degli angeli. In effetti, se prima dormivano a casa, ora dormono ai seminari. Mentre studiano come comunicare, qualcuno può dirgli cosa comunicare ?

Certo però che l’espressione “schieramento del fare” non è proprio una grande idea comunicativa. Echeggia destrorsi pensieri. Ma il coordinatore del PD XIII, Giuliano Droghei, ha le idee chiare: “Il ‘non fare’ a volte può danneggiare più del “fare male”. Amen.

sabato 4 settembre 2010

Comunità Foce del Tevere e CdQ Fiumara Grande insieme per raccontare la loro storia e non dimenticare


La Comunità Foce del Tevere e Cdq Fiumara Grande, hanno organizzato il primo evento per ricordare a tutti chi sono e soprattutto per non dimenticare quanti oggi vivono nei residence dopo la demolizione delle loro case ad opera del Sindaco Alemanno. Un pomeriggio di narrazione tra foto,storie e musica per parlare e far conoscere queste due comunità.
Le mie foto durante i preparativi.

venerdì 3 settembre 2010

L'ennesima vampa d'agosto su Roma Capitale

Questa amministrazione viaggia nel caos più assoluto, mostrando tutta la sua incapacità. Il 7 maggio 2009 Berlusconi ed Alemanno hanno presentato la bozza dell’ordinamento di Roma Capitale all’interno della Carta delle Autonomie locali, un colpo al cerchio della Lega e uno alla botte di AN, finito in un bel spezzatino politico. Il 20 Luglio 2010 il Comune di Roma all’unanimità ha presentato la proposta che modifica la bozza del primo decreto attuativo per la riforma dello status del Comune nell’ottica di ridurre i costi della politica: meno consiglieri, meno assessori, meno municipi. Secondo il testo governativo i Municipi infatti dovevano passare da 19 a 12, ma il Comune di Roma ha proposto che “il numero, comunque inferiore a quello attuale, viene individuato dallo statuto di Roma Capitale in modo da garantire l’efficace ed efficiente espletamento delle funzioni di loro competenza, nonché una conseguente riduzione dei costi”. Ora, il buon funzionamento della pubblica amministrazione non è un obiettivo bipartisan, ma è strettamente correlato all’impostazione politica complessiva di chi governa. Come un problema di “finanza” si sposi con l’urbanistica rimane però un mistero.

Gli accorpamenti proposti modificano di fatto i cardini del piano regolatore, a partire ad esempio dalle Centralità, che andrebbero ricalibrate, ma soprattutto salta il concetto di 'periferia' che Alemanno, con i suoi architetti compiacenti, vuole demolire, delocalizzare, densificare, verticalizzare … ma anche no. Alcuni Municipi oggi sono 'periferia', ma se uniti ad altri interni alla cinta del GRA non manterrebbero più la stessa vocazione urbanistica, a meno di creare un secondo livello all’interno del medesimo Municipio. Per fare un esempio concreto il Municipio XIII, che ad oggi non riesce nemmeno a ricucire urbanisticamente Ostia con il suo entroterra, avrebbe dei nuovi e più ampi confini sulla base di un progetto turistico, quello del Secondo Polo, cioè un’”unità di misura” che non si applicherebbe però per tutti i Municipi. Con lo stesso principio allora non si capisce a questo punto perché non creare un solo "Municipio del Fiume" lungo tutta l’asse del Tevere da Castel Giubileo ad Ostia per coerenza e vocazione turistica, con grandi risparmi di costi. Rimane dunque un mistero come si sposino esigenze funzionali, amministrative e urbanistiche tra di loro. In tutti i workshop (presunti) urbanistici che questa amministrazione ha svolto in questi due anni e mezzo non si è mai parlato del ridisegno della città secondo questa 'innovazione'. Più che amministratori sembrano imbanditori di tavole d’affari o sarebbe meglio dire un modo per rimanere in sella altri 5 anni dopo la scadenza. Più che amministratori sembrano dei contabili creativi. La città è un luogo della vita umana, non una partita doppia.

giovedì 2 settembre 2010

XIII Municipio: le lacrime di Vizzani e l'accorpamento con l'EUR: è ora di Ostia Comune.

Dal passato e falso decentramento al futuro e assurdo accorpamento dei Municipi, intercorre solo il presente stato di confusione amministrativa del Comune di Roma. Basta leggere le dichiarazioni del vice sindaco Cutrufo: "Eur e Ostia, l'uno incardinato nel XII municipio, l'altro nel XIII, con territori del XVIII e del XV, formeranno non un municipio ma il Secondo Polo Turistico". Peccato che non più di 4 mesi fa, durante l'ennesimo inutile convegno presso l'Università Luiss, lo stesso Cutrufo implorava il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, a concedere a Roma maggiori poteri proprio per accorpare i Municipi. Certo è che se l'offerta turistica è il principale obiettivo di questa sgangherata amministrazione Alemanno, siamo messi male. Dove sono finite le promesse elettorali per rendere il XIII Municipio più autonomo verso Roma ? Al contrario, sempre più si sta evidenziando l'inutilità e l'incapacità del parlamentino ostiense e l'arroganza dei poteri romani, che vedono il XIII Municipio solo come un lungomare dove portare alberghi, casinò e nuovi porti turistici. Mandiamo via questa casta politica locale e rifondiamo il Municipio nell'ottica di Ostia Comune. I poteri romani (non solo politici) neppure sono riusciti a far decollare lo scempio del Polo Natatorio o a terminare l'ignobile deportazione della gente dell'Idroscalo per liberare un'area destinata a speculazioni edilizie. Ricordiamo che la giunta di Alemanno il 24 Novembre 2009, nel 'decentramento-day', spese circa 217 mila euro per imbandierare Ostia, rifare alla menopeggio strade e giardini dove passava Alemanno, pubblicare opuscoli e attaccare manifesti, pagare centinaia di uomini delle forze dell'ordine nonchè organizzare la maxi cena al ristorante Bajniero (1000 persone), vicino al Park Hotel su Via dei Romagnoli dove nel pomeriggio tutti gli imprenditori che avevano pagato la campagna elettorale di Alemanno e Vizzani si erano riuniti a centinaia per ascoltare le solite baggianate sullo sviluppo economico del litorale romano. I cittadini ? Pochi curiosi erano accorsi sotto il Municipio per vedere dai maxi schermi predisposti sulla piazza (perchè non ammessi in aula), lo 'storico' momento pagliaccesco della consegna dei nuovi poteri al XIII Municipio, condito dall'imbarazzante pianto dirotto del presidente Giacomo Vizzani che parlò nell'occasione di "svolta epocale". A questo punto, visto che è passato quasi un anno e le carte in tavola sono di nuovo cambiate, la "svolta epocale" non sarà nè il decentramento nè l'accorpamento, ma il convincimento che Vizzani, Alemanno e compagnia bella hanno finito di raccontarci bugie.