Entro la fine del 2011 è prevista però la Proposta di Deliberazione del PRINT Macchia Saponara: 43 ettari di superficie, 5.030 alloggi, 43.076 mq di nuove costruzioni, a cui va aggiunto l’esistente ricostruito con premi di cubature, come risulta da documentazione ufficiale.
Si tratterebbe dunque di una densificazione dell'area 10 volte superiore a quella di 'Piccola Palocco' in termini di alloggi oppure siamo di fronte ad un madornale errore numerico del Comune di Roma.
Quello che è certo è che il progetto preliminare è pronto da marzo 2006, fu redatto dal Comune di Roma, quando al Comune, così come in Municipio XIII, governava una giunta rossoverde. L’allora Presidente del Municipio era Paolo Orneli (PD), mentre la delega all'attuazione degli strumenti urbanistici (da giugno 2007), era nelle mani di Andrea Storri, attuale segretario del PD XIII. Entrambi hanno dichiarato in questi giorni la loro opposizione al progetto “Piccola Palocco”.
Il processo di partecipazione del PRINT di Macchia Saponara, iniziato il 18 gennaio e conclusosi il 31 marzo 2007 con la consegna delle 19 proposte d'intervento, era stato commissionato dal Municipio XIII all'associazione 'Atelier Locali', poi incaricata dalla Pirelli, di presentare il progetto della adiacente Centralità Urbana di Acilia-Madonnetta.
A capo del consorzio, costituitosi tra i proprietari dei terreni dell'area di Macchia Saponara, la Ircos S.p.A (Impresa Romana Costruzioni Sociali S.p.A) il cui attuale amministratore è l'Arch. Riccardo Drisaldi. Si tratta della stessa Ircos coinvolta nella polemica sulla realizzazione di oltre 20 mila mq (tra parcheggi, negozi, sala convegni, bar e ristorante) a Porto S. Stefano, che di ‘sociale’ non ha proprio nulla. La Ircos è però un punto di riferimento anche per la giunta Alemanno in tema di housing sociale. Sarà questa la destinazione dell'area che giustificherebbe la forte densificazione di Macchia Saponara ? Poco si conosce e molto si tace su questo PRINT. L’unica altra certezza è che porterà nelle casse del Comune quasi 29 milioni di euro a fronte di un investimento globale di 84 milioni.
Lo strumento del PRINT (sono 174 a Roma) funziona in modo molto semplice: il municipio lancia un programma preliminare (o esprime parere favorevole a una proposta), i privati aderiscono, il Comune approva, raddoppiando le cubature esistenti, incassando il pagamento straordinario (pari ai 2/3 della valorizzazione economica ottenuta) e proponendo incentivi alla demolizione e ricostruzione.
Ma quanto costa ampliare l'esistente? Nel bando dei primi quattro PRINT (Tor Tre Teste, Alessandrino, Pietralata e Macchia Saponara) il valore base fu fissato a circa 1.000 euro/mq. Costruire dunque conviene, anche dove è già costruito. Inoltre, poiché la delibera con cui si approverà a breve il PRINT Macchia Saponara (XIII Municipio) sarà la stessa del PRINT di Pietralata (V Municipio), non ci sarà neppure la discussione in aula sui singoli vantaggi o svantaggi per ciascun municipio, perché l'obiettivo finale del Comune è solo la monetizzazione. In soldoni, i due PRINT di Pietralata e Macchia Saponara produrranno investimenti privati per 500 milioni di euro e opere pubbliche per 90 milioni.
C’è da sperare che i cittadini che hanno aperto gli occhi sullo “scempio” di 'Piccola Palocco' li spalanchino a 360°, perché non vale più il vecchio trucco dei “tutti colpevoli, nessun colpevole”.
Nessun commento:
Posta un commento