Secondo il Presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani e gli Assessori Olive e Innocenzi, nonché il poco informato consigliere del PDL Rasi, il problema del litorale nel quadrante di Ostia Ponente (compreso l'Idroscalo), ha tre cause: mancato ripascimento, mancato imbrigliamento del Tevere, abusivismo edilizio alla foce del fiume. Siamo decisamente in campagna elettorale per le regionali. E’ iniziata infatti la propaganda. La realtà però è un'altra cosa. Ostia Ponente è soggetta a venti prevalenti che soffiano dal quadrante W, ad eccezione che nei mesi di Dicembre e Gennaio dove soffiano da quello di NE, tanto che a Fiumicino la pista dedicata ai decolli (la 07/25) è in direzione ovest, così come la foce del fiume Tevere. Dunque, in condizioni particolari di vento forte (e quindi mareggiate) l'uscita a mare viene ostacolata dal moto ondoso, che è lo stesso che provoca i danni alle scogliere. In particolare, sono le forti mareggiate con venti provenienti da sud/sud-ovest, aggravate talvolta da un elevato regime di piena del fiume Tevere, le vere cause degli allagamenti dell'Idroscalo e non l'esondazione del fiume. In questi giorni assistiamo a dichiarazioni grottesche come quella dei 'bacini di contenimento' (forse servirebbe il 'contenimento' di tali sciocchezze). L’evento si manifesta ciclicamente due o tre volte l’anno e gli interventi che vengono attuati sono sempre gli stessi: dietro segnalazione dei cittadini residenti, viene mandata una squadra operativa per effettuare un sopralluogo, congiuntamente a squadre di volontari. Valutata la situazione, si procede agli sgomberi e alla relativa sistemazione degli sfollati presso strutture alberghiere o camping della zona. Ma così il problema rimane senza soluzione.
La Regione Lazio ha provveduto quest'anno a stanziare gli importi per le seguenti opere (DG 361, del 15 Maggio 2009):
- Ostia, lavori di rafforzamento e potenziamento della scogliera posta a difesa dell’Idroscalo: € 300mila (2009), € 600mila (2010) e € 600mila (2011).
- Ostia, lavori di difesa e ricostruzione del litorale di Ostia: € 1 milione e 300mila (2009), € 2 milioni 50mila (2010) e € 2. milioni 150mila (2011).
Quale sarebbe dunque il mancato intervento della Regione di cui parla il XIII Municipio ? A che pro i giornali locali pubblicano lo “sciocchezzario” di improvvisati esperti ambientalisti ? Nessuno però che parli della vera speculazione edilizia sul lungomare di Ostia prevista nei piani di Alemanno, né tantomeno si oppone o pone il dubbio sulle devastanti conseguenze ambientali dell'ampliamento del porto turistico, della nascita di quello all'Isola Sacra, del progetto della Città della Nautica lungo le sponde del Tevere, dalla foce fino al Ponte della Scafa, che provocheranno danni ben più gravi delle mareggiate essendo in area di esondazione. Al contrario il Presidente del XIII Municipio s'improvvisa esperto storico sostenendo un improbabile sbarco di Enea alla foce del Tevere ed esperto anche in urbanistica dando ascolto ad uno sconosciuto Ferro Trabalzi, docente del dipartimento di architettura e pianificazione dell’Iowa State University, che lo scorso Giugno ha presentato (dopo soli quattro mesi di sopralluoghi nell’area dell’Idroscalo) un elaborato per la (presunta) riqualificazione dello stesso Idroscalo. Per quanto riguarda poi il disinformato Rasi, ricordiamo che nel 2001, con il contributo della Regione Lazio a guida Storace, sono state riposizionate le scogliere a difesa delle spiagge tra Piazza Gasparri e Via delle Ancore. Questo tipo di intervento di ricostruzione della spiaggia, mediante ripascimento protetto da barriere soffolte e pennelli, ha sollevato molte critiche sulla sua efficacia, generando anche enormi situazioni di pericolo per i bagnanti. Qualche volta dunque sarebbe meglio informarsi prima di parlare, soprattutto perché in passato sono state reimpiegate per il ripascimento sabbie inquinate che erano state dragate dal Canale dei Pescatori e trasportate dagli scavi del Porto di Ostia.
I problemi dell'Idroscalo e di Ostia Ponente non hanno bisogno di improvvisati esperti o di ‘americanate’, ma di seri interventi di politica sociale verso chi ha diritto ad avere una casa. Le bieche manovre sulle ex-palazzine Armellini di Via Fasan gridano ancora vendetta e anche una risposta. Non vorremo assistere allo stesso spettacolo per l'Idroscalo.
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