venerdì 23 aprile 2010

I cortigiani della denigrazione della Resistenza

Saranno tutti lì, consiglieri di centro-destra e di centro-sinistra del XIII Municipio, a deporre le corone per i "caduti di tutte le guerre" il 25 Aprile, a riprova che non c’è rispetto per la verità. Come disse Revelli il 25 Aprile è diventato ‘terra di nessuno’.
Tutti uguali. I morti partigiani e i morti combattenti di Salò, la morte di Matteotti e quella di Gentile, i morti di San Sabba e quelli delle foibe. Peccato che il 25 Aprile “giudica” il comportamento dei vivi, di chi era affianco dei nazifascisti. E’ la festa della liberazione dalla dittatura e della speranza di un mondo giusto e libero e non la festa della riconciliazione nazionale fra oppositori e sostenitori del regime fascista. Dall’antifascismo e dalla Resistenza è nata la Repubblica e la Costituzione Italiana, quella che, con la complicità e il silenzio di troppi, viene picconata ogni giorno da Berlsconi & C.

Chiunque partecipi a questo revisionismo storico è colpevole oltre che complice. I morti non sono tutti uguali perché non erano uguali le idee e i valori per cui sono morti.
Pertanto, cari compagni o amici, cortigiani della denigrazione della Resistenza, consiglio di seguire Berlusconi, che come disse un giorno “Mussolini mandava gli antifascisti in vacanza sulle isole”, perché sta per organizzare un viaggio anche per voi. Portatevi una sana lettura: un libro di storia contemporanea.

Evito di commentare il comportamento dell'ANPI nel XIII Municipio. Credo che i partigiani, quelli veri, quelli morti, si stiano rivoltando nella tomba a vedersi commemorati insieme ai repubblichini e ai nazisti, ai vigliacchi e alle spie, che hanno combattuto.

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