Fine
dell'ennesima querela intimidatoria nei miei confronti. In questo caso
si tratta di un Amministratore Giudiziario del Tribunale di Roma di un
bene sequestrato per bancarotta fraudolenta, il Porto di Roma, che per
ben due volte prova a 'silenziarmi'. La prima volta costituendosi parte
civile in un processo che mi ha vista assolta con formula piena dopo 7
lunghi anni (non indagata, caro Dott. Pezzuto, come Lei sa bene perché
ha perso la causa). La seconda volta, non contento, denunciandomi
personalmente. Nonostante sia un uomo dello Stato, che amministra un
bene pubblico dato in concessione, ha utilizzato il suo ruolo per
tentare di azzittire un "citizen-watchdog" che da anni si batte per la
piena trasparenza e legalità degli atti amministrativi nella gestione
dei beni pubblici, cioè un suo dovere, per cui viene, per altro,
profumatamente pagato.
Invece di andare in giro a spargere venticelli
calunniosi, come altri squallidi personaggi da baraccone mediatico -
che chiamare politici o giornalisti o imprenditori è un'offesa alla
categoria - anche nell'aula di un Tribunale, sarebbe meglio che
impiegasse il suo tempo a chiarire a chi gli paga lo stipendio (cioè ai
cittadini) quanto è emerso durante la puntata di Report e quanto
dichiarato in questo post (LINK).
Spero vivamente per la collettività
che si metta mano una volta per tutte alla gestione dei beni confiscati e
sequestrati per evitare gestioni opache e criminali come nel caso
Saguto.
Ne abbiamo le tasche piene di questa finta quanto sedicente
antimafia e di finti eroi della legalità e della trasparenza un tanto al
chilo nel giorno delle calende greche.
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