FONDI PUBBLICI
Non solo. Utilizzando l’Associazione Culturale Rosa D’Eventi, con sede nel Municipio XV di Roma Capitale e legata ad esponenti del PD (C.F. 97789400583 P.IVA 13502201000, Pres. Barbara Linardi), ha ottenuto anche 15mila euro di fondi pubblici regionali con Deliberazione del 12 Dicembre 2017 n°850, per il bando “Incentivi per la manutenzione di aree verdi da parte dei cittadini” impiegati per operare abusi e commettere degli illeciti sulla tratta che va “da Roma, dalla Dorsale Tevere Mezzocammino, al mare”, soldi mai rendicontati. Oltre ai fondi pubblici, Sven Otto Scheen ha lanciato la raccolta di fondi privati (oltre 5.000 euro) sulla piattaforma PayPal appoggiata ad una carta di credito intestata a lui (visibile sul sito sentieropasolini.it) e dunque non ad un’associazione che ha obblighi di trasparenza.
IL RUOLO DEL WWF E DELLA CATTIVA POLITICA NEL SEDICENTE “SENTIERO PASOLINI”
Il Sentiero Pasolini, come hanno ribadito anche le Amministrazioni, non esiste, così come non esiste “giuridicamente” alcun passaggio ciclopedonale sull’argine in sponda sinistra del Tevere. Nonostante gli esposti e le denunce per violazione di norme e regolamenti (come ad esempio questo LINK), nonostante i verbali anche della Commissione Controllo, Trasparenza e Garanzia del Municipio X (LINK), nonostante le diffide anche della Polizia Municipale, nonostante la richiesta di rimuovere la cartellonistiche “Sentiero Pasolini” perché abusiva, nonostante le segnalazioni per violazione delle Proprietà Privata e una serie di reati documentati contro il Patrimonio Pubblico e Privato (sfalci indiscriminati, abbattimenti di alberature anche secolari, posizionamento di cordoli e manufatti abusivi anche sui fossi ecc.), nonostante sul sito del Comune di Roma non esista alcun itinerario ecoturistico tra il Tevere e il mare in sponda sinistra, Sven Otto Scheen e un gruppetto di persone tra cui Giuseppe Fratangelo, con evidenti quanto inesplicabili lacune giuridiche di base (al punto da suggerire una certa dose di malafede) continua ad alzare i toni generando conflitti e tensioni, sfruttando la buona fede pubblica per costruirsi scudi umani ed esponendo così ignari cittadini non solo a denunce, ma anche al pericolo per la loro incolumità, con pesanti conseguenze anche di natura economica oltre che legale. Questo grazie alla compiacenza di politici disinvolti e imprudenti quali ad esempio Silvana Denicolò (Assessore del Municipio X del M5S) e Alessandra Tallarico (Portavoce del M5S nel IX Municipio).
Su quali argomentazioni?
foto presa internet |
tratto dal link |
Quindi, abbiamo un cartello pubblicitario di una cosa che mai si è concretizzata (come ce ne sono altri con l’indicazione "Secondo Polo Turistico" anche nel IX Municipio) che smentisce il sedicente “Sentiero Pasolini”, che si rifà ad un documento scritto da una persona che è in chiaro conflitto di interesse e che sa perfettamente di non poter realizzare nemmeno il tratto di qualche km da lei ipotizzato senza l’accordo con la proprietà, figuriamoci i 22km dichiarati. Per altro lo stesso Otto Sven Scheen con Barbara Linardi ed altri, hanno presentato un esposto nel 2019 per chiedere chiarimenti agli enti competenti circa la titolarità di alcune proprietà private di cui non hanno mai dato evidenza pubblica, nemmeno delle risultanze.
Sugli interessi del WWF alla luce di quanto sta accadendo nella Riserva Statale del Litorale Romano avremo modo di ritornarci presto anche sotto il profilo del PTPR approvato i mesi scorsi dalla Regione Lazio.
CONCLUSIONI
Siamo in presenza di un sedicente “Sentiero Pasolini” che si dichiara pasoliniano ma non lo è, che si dichiara volontario ma prende fondi pubblici e privati che non rendiconta, che si dichiara contro gli abusi ma commette abusi, che inneggia a forme violente di proteste perché non ottiene ciò che vuole, mentre cura i suoi piccoli quanto privati interessi contro quelli pubblici, appoggiato dalle solite associazioni ambientaliste e da qualche personaggio politico in vena di propaganda spiccia, che invece di concentrarsi sulla ciclabilità urbana per facilitare gli spostamenti casa-lavoro, casa-scuola, casa-stazioni ferroviarie, casa lungomare, al fine di ridurre il traffico motorizzato, spinge per progetti lontanissimi da questo obiettivo, che non hanno nemmeno finalità realmente turistiche, denigrando così il lavoro delle associazioni vere che da anni si battono per raggiungerlo e che investono risorse personali nel rispetto della legge, delle norme e dei regolamenti. E infatti, nei documenti ufficiali del Comune di Roma, il "Sentiero Pasolini" semplicemente non esiste ne potrà mai esistere così come lo hanno immaginato davanti ad un bombardino di troppo.
"Il ruolo etico delle false informazioni esiste solo nella testa di quelli che, suggerendoci qualcosa all’orecchio, intenderanno decidere per noi cosa è vero e rilevante e cosa invece non lo è".
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p.s. Il Sig. Carlo Capobianchi scrive: "Che brutto vedere la gente discutere in questi termini, chi segue questo gruppo se vuole può ricostruire la verità. In sostanza c’è chi vuole entrare in casa d’altri non invitato, e per farlo cerca lo scontro è non la via istituzionale, perché la risposta che ottiene non lo soddisfa.
In ogni caso allego i verbali per chi avrà la pazienza di leggerli.
Si parla esplicitamente di “violazione di proprietà privata”, “cartellonistica abusiva”, “sentiero inesistente”.
Ciclicamente (scusate l’ironia), viene riproposto il tema della chiusura delle proprietà private che coinvolge ciclisti e semplici pedoni. Sono stati fatti esposti, ricerche, denunce, etc.
È emerso (cfr. post precedenti di diversi consiglieri municipali):
- che il fantomatico sentiero attraversa proprietà private, senza autorizzazione delle stesse;
- che l’argine è opera di bonifica e non pista ciclabile (fino a che non preso in carico da comune, come a roma nord), in particolare l’argine sx è in parte in proprietà privata (cantieri navali), in parte in concessione esclusiva (azienda Corsetti);
- il demanio idrico ha regole differenti da quelle delle demanio marittimo, NON esiste diritto di accesso al fiume, ma diritto alla navigabilità dello stesso;
- il Piano del Parco non è approvato, pertanto i fantomatici accessi non sono istituiti e in ogni caso la fruibilità in aerea PRIVATA deve essere preventivamente concordata dall’Ente con i proprietari.
Viva la partecipazione dal basso, viva il volontariato, ma abbasso in capopopolo che approfittano (per interessi personali?) della altrui buonafede.
Un caro saluto a tutti".
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