"Bando sulle spiagge libere: il presidente dell’Assobalneari Lido di Roma, Renato Papagni, scrive al presidente del tredicesimo municipio Giacomo Vizzani. «Siamo a disposizione - si legge nella missiva - per un incontro al fine di ragionare insieme in un quadro più ampio di sinergia e collaborazione tra ente locale, imprenditoria privata e sistema turistico balneare. Alla luce anche della vicina ondata di liberalizzazioni che coinvolge ristoranti, chioschi, bar e locali che si affacciano sul mare». La lettera è stata spedita ieri, mentre il municipio era agli ultimi atti della stesura del bando per ben dieci spiagge libere. «Non c’è interessamento da parte dell’Assobalneari - precisa Papagni - a partecipare al bando per l’assegnazione però l’associazione è disposta, ponendosi super partes, ad offrire il proprio contributo al momento in cui ci saranno gli incontri per definire criteri su cui formare le nuove norme e stabilire le modalità». Al termine della lettera si legge poi: «Dovremmo perseguire il comune obiettivo di rilanciare l’offerta turistica di Roma Capitale». (Dal Il Messaggero, cronaca di Ostia, del 5 gennaio)
Se i gestori dei chioschi hanno deciso di mettere nero su bianco la propria sfiducia nei confronti dei criteri di assegnazione stabiliti dalla giunta municipale, una delle principali associazioni di rappresentanza degli imprenditori balneari del Lido parla, al contrario, di "una notizia accolta con grande ,A )(1 disfazione". "Da troppo tempo intatti, circa 10 anni — scrive Renato Papagni, presidente di Assobalneari, in una lettera indirizzata a Vizzani - si avvertiva la necessità di una norma che regolarizzasse la gestione pubblica delle spiagge, fondata sulla meritocrazia e su una visione prospettica che ponga basi di progettualità e gestione chiara e controllata delle risorse umane che vi lavoreranno". "Come saprai — dice ancora Papagni - non c'è interessamento da parte di Assobalneari a partecipare al bando per l'assegnazione, in qualità di presidente di Assobalneari, posso però dirti che l'associazione è disposta, ponendosi super par-tes, ad offrire il proprio contributo nel momento in cui vi incontrerete per definire criteri su cui formare le nuove norme e stabilire le modalità". Ancora in merito agli indirizzi adottati dalla giunta, il presidente di Asso- balneari esprime soddisfazione in merito a una "politica che, oltre a salvaguardare la gestione corretta e trasparente delle spiagge libere del litorale, agisce privilegiando il sistema lavoro in linea con il rafforzamento dell'eco- nomia del XIII municipio che l'asse balneare può e deve consolidare, rappresentando il mare di Roma. Siamo dunque a disposizione — conclude - per un incontro al fine di ragionare insieme in un quadro più ampio di sinergia e collaborazione tra ente locale, imprenditoria privata e sistema turistico balneare. Alla luce, anche, della vicina ondata di liberalizzazioni che coinvolge tutte le attività di somministrazione, ristoranti, chioschi, bar locali che si affacciano sul litorale". (da Il Giornale di Ostia del 6 gennaio)
Renato Papagni dunque continua a parlare in nome e per conto di Assobalneari, ma sul sito di Assobalneari Italia risulta:
Federturismo: Papagni allontanato dal sistema per gravi inadempienze, Roma, 13 ottobre 2011(http://www.assobalneariitalia.it/news.php?nid=153). Altrove, si legge, tra gli associati: Assobalneari Lazio, Presidente - Renato Papagni (http://www.assobalneariitalia.it/associati.php#lazio). Renato Papagni è stato poi eletto il 1° dicembre 2011 come presidente della FederBalneari Italia, nuova realtà rappresentativa e associativa del comparto balneare turistico nazionale, aderente a Confimprese Italia-Confapi, che dice di riunire "oltre 800 imprese del settore balneare sull'intero territorio nazionale", notizia seccamente smentita dalla Federturismo: "Alcune minoranze - e non si tratta davvero di 800 operatori - sono state allontanate nei mesi scorsi da Assobalneari a causa di una gestione poco trasparente dell'Associazione". Insomma, Renato Papagni, amico del Senatore del PDL Paolo Barelli, presidente FIN (vedi Polo Natatorio), amico di Davide Bordoni (Assessore al Comune di Roma), amico di Massimiliano Giandotti. Presidente A.F.O.L. Associazione Forense Ostia Lido, ecc. ecc., a che titolo parla con le istituzioni locali di Roma e del XIII Municipio? Chi e cosa rappresenta l'Ing. Renato Papagni oltre i suoi affari ?
Papagni non si può definire il più amato dai balneari. E' del 21 dicembre 2011 la notizia
Attimi di tensione, contestato un collega
Non tutto è filato liscio nella missione dei balneari a Roma. La polizia ha impedito alla carovana di camper e auto di raggiungere la zona del Circo Massimo, stoppandola al quartiere Eur, vicino al Palasport. Questo ha fatto innervosire e non poco i concessionari: l'obiettivo, così come si erano prefissati i partecipanti partiti dalla Versilia lunedì mattina, era incontrare media e cittadini nel cuore della Capitale. Ci sono stati attimi di tensione con le forze dell'ordine. Poi per fortuna, dopo scambi di idee piuttosto rustici, la temperatura ambientale è ritornata ai livelli normali e la carovana - che appunto avrebbe dovuto partorire una manifestazione in piazza Bocca della verità - è ripartita verso nord. Ma nel viaggio già qualcosa era capitato. Nel percorso la carovana è finita davanti al bagno Le Dune di Ostia, gestito da Renato Papagni. Alla maggior parte dei lettori il nome non dice alcunché: ai balneari invece è noto. Si tratta di un ex sindacalista che molti colleghi vedono come il fumo negli occhi. Il perché è da ricercare nel comportamento, non sempre ortodosso, che Papagni avrebbe tenuto negli ultimi anni. È accusato di aver recintato la spiaggia, di aver costretto i bagnanti a sottostare alle sue regole. Insomma: un collega che agli occhi dei concessionari avrebbe il torto di favorire nell'opinione pubblica l'immagine del balneare approfittatore e arrogante. E gira voce - tanto per gradire - che si sarebbe espresso a favore delle aste delle concessioni demaniali. Comunque, una volta giunti in prossimità delle Dune alcuni camper si sono fermati e si sono diretti verso lo stabilimento. Da lì si è cominciato a inveire contro Papagni, che era presente ma ha avuto l'accortezza di starsene buono. Gli organizzatori della carovana hanno riportato la calma, non senza fatica. (da Il Tirreno)
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