
L'ARDIS (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo) non è però la sola che non interviene con regolarità ad effettuare il dragaggio del fiume, ma anche la Protezione Civile. Infatti l'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (OPCM) n.3734 del 16 gennaio 2009 prevedeva di ripristinare con urgenza la pulizia, la bonifica, la funzionalità idraulica dell'alveo e delle aree di competenza fluviale, nel tratto del Tevere compreso tra Castel Giubileo e la foce per la sua messa in sicurezza. Per raggiungere lo scopo era addirittura prevista la rimozione e delocalizzazione di insediamenti abusivi e precari, galleggianti, natanti o imbarcazioni non autorizzate con tanto di finanziamenti. Dopo 2 anni nulla è stato fatto, ma il 28 gennaio 2011 (con OPCM n.3920) è stato deciso di prorogare al 31 dicembre 2011 il termine per completare le opere previste e mai realizzate. Solo che un mese dopo, colpo di scena: con l’OPCM n. 3925 del 23 febbraio 2011 è stata abrogata tale proroga, lasciando il Tevere nello stato di completo abbandono iniziale, mentre nello stesso giorno il Sindaco Alemanno, agli Stati Generali, dichiarava che il “recupero del Tevere è asse vitale della Città”. Dunque, mentre il Sindaco non si interessa della incolumità degli abitanti dell’Idroscalo, il 25 marzo è stato varato il motoryacht planante di 35 metri Canados 116, del cantiere navale confinante con l'abitato dell'Idroscalo, che ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione ad eseguire lavori di dragaggio dei fondali dello specchio acqueo antistante l’area in concessione al cantiere (ordinanza N.018/2011T della Capitaneria di Porto di Roma). Ci domandiamo se siano stati spesi soldi pubblici. Sarebbe davvero il colmo.
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