venerdì 4 febbraio 2011

La Giarabub del parlamentino ostiense in Campidoglio

“Non ci sono alternative: se non otterrò oggi la votazione della delibera sul decentramento speciale per il Municipio mi dimetterò”. Così il minisindaco G. Vizzani, che per la seconda volta in pochi giorni, ieri minacciava le dimissioni sul primo punto del programma elettorale siglato anche dal Sindaco Alemanno, il famoso “Patto per Ostia”. Gli altri punti sono stati disattesi da tempo.

Dopo 14 mesi di agonia sul Decentramento, un evento che fu definito epocale diventa la Giarabub del parlamentino ostiense in una semideserta aula Giulio Cesare.

Ci sono quasi tutti, tra Assessori e Consiglieri, manca, non a caso, tutta la componente di F.I., legata a Davide Bordoni, il rais del XIII Municipio. Seduti nell’area riservata al pubblico, sortiscono l’effetto di sembrare dei poveri questuanti, mentre attendono che qualcuno del PDL in Comune riesca a racimolare 13 firme per mettere “fuori sacco” la delibera sul Decentramento all’ordine dei lavori del Consiglio Comunale. Una scena pietosa perché alla fine l’unica cosa che riescono ad ottenere, dopo ore di attesa, è che Pomarici, Presidente del Consiglio Comunale, porti in valutazione del Consiglio la proposta di includere il decentramento al termine di quanto previsto all'ordine del giorno. Insomma, la valutazione di inserimento è rimandata al 7 febbraio e chissà quando verrà votata. Dopo quasi tre anni di amministrazione fantasma, Vizzani incassa l’ennesimo schiaffo dai “compagni” di partito capitolini (il primo fu quello sulla delocalizzazione del Polo Natatorio di Ostia) sul punto più importante del suo programma, la condizione che lui stesso pose ad Alemanno per la sua candidatura al Municipio XIII.

In aula Giulio Cesare però Alemanno non c’è a difendere il povero Vizzani. E’ impegnato con la Comunità Sant’Egidio. Alle 20 si chiude il Consiglio Comunale e il minisindaco se ne va, insieme a tutta la corte dei miracoli mancati, lasciando l’ultimo atto della tragedia all’Ass. ai LL.PP., Amerigo Olive, che rivolgendosi ad un cittadino dice "Habemus papam". "Scusa, Amerigo, ma non ho capito...". E lui: "Hanno inserito all'ordine dei lavori il decentramento". "Guarda che Pomarici ha appena detto che solo al termine di quanto previsto all'ordine del giorno potrà esser portata alla valutazione del Consiglio la proposta di includere anche il decentramento". "No, no", continua Olive, "una proposta raccolta con 13 firme non deve essere messa alla valutazione dell'aula" ... “Si vede che lo schiaffo deve essere stato così forte che gli ha creato un po’ di amnesia sul regolamento”, conclude il cittadino.

Che Vizzani non abbia mai contato nulla è un dato di fatto, tant’è che Alemanno verrà il 15 febbraio a imporre dall’alto le scelte urbanistiche per Ostia. La Delibera sul Decentramento infatti non serve a dare maggiori poteri a Vizzani, bensì a salvarlo da una pessima gestione del territorio, rimanendo di fatto una marionetta nella mani di questo pessimo Sindaco e sotto scacco a Bordoni. Ma si vede che per ora a salvarlo non ci pensa proprio nessuno. La sua debolezza politica e amministrativa è evidente.
Speriamo che questa volta mantenga almeno una promessa, quella di dimettersi.

Nel frattempo, in occasione della raccolta delle 10 milioni di firme per mandare a casa Berlusconi e Alemanno e contro la proposta della legge Tarzia, Sabato mattina, in P.zza Quarto dei Mille ad Ostia, saranno raccolte da esponenti del PD e dell’IDV anche le firme per le immediate dimissioni di Vizzani.

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