mercoledì 2 febbraio 2011

Ostia: nella zona del porto, Alemanno s’inventa lo sgombero delle palazzine private

Un’ordinanza del sindaco dichiara inagibile tutta una palazzina per ‘eventuale crollo’, ma per gli edifici e l’albergo adiacenti, nessun problema. Anche la strada non viene transennata e la Polizia Municipale si limita a mettere un nastro giallo. Da un anno non succede nulla, ma Alemanno il 15 febbraio verrà a presentare la riqualificazione del lungomare di Ostia che qui prevede alberghi e zona commerciale. Prove tecniche di speculazione ?


Demolire, demolire, demolire, non gli stabilimenti balneari, ma le case, per guadagnarne la cubatura. Questo è l’interesse della giunta Alemanno sul lungomare di Ostia, assecondato dal complice silenzio dell’opposizione. Ora è il turno degli edifici privati, sempre nella zona di Nuova Ostia, quella vicina al porto (di cui si aspetta il raddoppio), quella delle ex-case Armellini. Dopo la brutta storia di Via Fasan di due estati fa, si continua con la palazzina di Lungomare Duca degli Abruzzi, 80. Un imbarazzante nastro giallo della Polizia Municipale di Ostia campeggia sui due cancelli carrabili dell’edificio, senza alcun sigillo, come unica azione condotta dopo l’ordinanza nr.65 del Sindaco di Roma di un anno fa (1 marzo 2010), in cui si disponeva “lo sgombero e l’assistenza alloggiativa dei residenti fino al ripristino dell’agibilità“. Ma se la situazione statica dell’immobile viene ritenuta critica, con il pericolo del verificarsi di eventuali crolli, perchè l’adiacente albergo ARAN Blu, l’adiacente palazzina su Via Avegno e il tratto di strada (marciapiede compreso) delimitante la palazzina non sono stati messi in sicurezza ? Certo è che dopo un anno nessun crollo è avvenuto, neppure cadute di cornicioni. I Vigili del Fuoco nel 2008 avevano dichiarato inagibili solo gli interni 11 e 14, ma questa è la normalità in tutta la zona vista la qualità degli edifici. Oggi però, a vedere la palazzina in questione, sembra di essere a Beirut dopo un bombardamento. In realtà i distacchi della cortina e la vista dei ferri del cemento armato sono la conseguenza dei recenti lavori di ristrutturazione, prima avviati e poi inspiegabilmente interrotti. Nessun cedimento strutturale si vede dalla strada, mentre si dice che addirittura sia stato chiuso il gas a tutta la palazzina in via precauzionale (questo non avvenne neppure in via Fasan!). Cosa succede ? Ci troviamo davanti a un nuovo caso di speculazione ? Sul lungomare di Ostia ogni metro quadrato vale oro tanto che Alemanno verrà il 15 febbraio ad Ostia a presentare il suo modello di riqualificazione, non troppo differente da quello di Veltroni. Porto, alberghi, zona commerciale: questo in realtà si sta cercando di fare, ma nessuno dei cittadini è d’accordo.

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