E' l'umore di chi guarda che dà alla città la sua forma (I. Calvino)
giovedì 27 gennaio 2011
Il giorno della memoria
Leggere le dichiarazioni nella "Giornata della Memoria" di cotanti amministratori fa piangere e ridere in un sol gesto. Parole semplicemente imbarazzanti e per chi ha un minimo di istruzione lasciano sgomento. L'ignoranza e la superficialità sono l'anticamera del revisionismo e del negazionismo. D'altronde, da persone che non padroneggiano nemmeno la grammatica italiana e l'analisi logica, non ci si poteva aspettare di più della pochezza, figuriamoci un contributo a creare un'intelligenza collettiva. Come ha scritto A. D'Orsi sul Manifesto oggi "la Politica faccia il suo mestiere. Provi ad amministrare la polis - istituzioni e società -, che ne ha tanto bisogno, a cominciare dagli amministratori stessi, che avrebbero necessità di 365 giorni della memoria che ricordino loro doveri e princìpi, che, a quanto pare, essi tendono a dimenticare in allegria".
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