Dopo un mio post di ieri sera su “Save the Children” ad Ostia, il Presidente del Municipio X, Giuliana Di Pillo,
scrive un comunicato stampa, in cui annuncia che “la ex Scuola Guttuso
diventerà un Punto Luce delle Arti … un progetto che verrà portato
avanti da Save the Children”.
Tutto molto fumoso, per usare un eufemismo. Vediamo perché.
Secondo quanto riferisce la presidente Giuliana Di Pillo, è stato “firmato un accordo” di comodato d’uso. Tra chi? Tra Save the Children e il Municipio X? Se così è, un comodato d’uso deve essere firmato tra chi lo prende in comodato e chi ne ha la proprietà. Dunque, la Guttuso è del Comune di Roma?
Altra questione fumosa è, a che titolo? Il comodato d’uso è a titolo gratuito o oneroso? Non sappiamo, perché non ci viene detto. Inoltre, sempre nei contratti di comodato d’uso è necessario specificare la durata, altra questione che non ci viene chiarita. Cos’è un progetto “sine die”, cioè vietato per legge?
Ma il top lo raggiungiamo su un'altra questione: viene chiamata una conferenza stampa diversi giorni fa ed era prevista per oggi. Poi ci si accorge di un fatto davvero incredibile: l’avviso pubblico (repertorio 2019/2965) <> è stato pubblicato il
1° febbraio 2019 con fine pubblicazione 18/02/2019. Ma sparisce, perché
manca la firma del Direttore Luca Di Maio. Quindi, la conferenza di
presentazione slitta perché è tutto da rifare. Oggi esce l’annuncio, ma
la pubblicazione non c’è. Poteva essere firmato un comodato d’uso senza
pubblicazione dell’avviso? Nessuna aggiudicazione sull’albo pretorio.
Tutto regolare? Tutto trasparente?
Ora, ricordo agli smemorati di Collegno, le parole di sdegno della Di Pillo non solo quando ai tempi di Vulpiani era delegato al Litorale, ma anche a gennaio 2018 in cui scriveva che “La Regione Lazio ha deciso di accorpare l' Istituto Comprensivo Amendola-Guttuso a quello di via delle Azzorre, nonostante il parere negativo di questa Presidenza […] La scelta dell'accorpamento va contro la volontà di questa Amministrazione […]Riteniamo sia necessario mettere in campo tutte le azioni possibili affinché Zingaretti torni indietro su questa decisione che in questo momento non fa bene ad Ostia Ponente”.
Quindi, alcune domande:
1) Come ha il Municipio X sopperito o risolto i problemi/disagi causati ai bambini a seguito dell’accorpamento? Almeno con delle navette? No.
2) “la scuola è il punto di riferimento più importante per una rinascita del Territorio”, così scriveva sempre la Di Pillo, che ora ci propone al posto della scuola uno “spazio di aggregazione” di un non meglio precisato “progetto educativo”.
3) Esiste un regolamento comunale che riguarda la tanto sbandierata “partecipazione”, cavallo di battaglia in campagna elettorale. Avete forse chiesto alle famiglie di “bambini ed adolescenti” di cosa avessero bisogno? Avete fatto un percorso con loro? Perché avete fatto un avviso pubblico di interesse generale che ha coinvolto solo un’associazione, cioè Save the Children? Una manifestazione di interesse generale in cui risponde uno solo?
Tutto molto fumoso, per usare un eufemismo. Vediamo perché.
Secondo quanto riferisce la presidente Giuliana Di Pillo, è stato “firmato un accordo” di comodato d’uso. Tra chi? Tra Save the Children e il Municipio X? Se così è, un comodato d’uso deve essere firmato tra chi lo prende in comodato e chi ne ha la proprietà. Dunque, la Guttuso è del Comune di Roma?
Altra questione fumosa è, a che titolo? Il comodato d’uso è a titolo gratuito o oneroso? Non sappiamo, perché non ci viene detto. Inoltre, sempre nei contratti di comodato d’uso è necessario specificare la durata, altra questione che non ci viene chiarita. Cos’è un progetto “sine die”, cioè vietato per legge?
Ma il top lo raggiungiamo su un'altra questione: viene chiamata una conferenza stampa diversi giorni fa ed era prevista per oggi. Poi ci si accorge di un fatto davvero incredibile: l’avviso pubblico (repertorio 2019/2965) <
Ora, ricordo agli smemorati di Collegno, le parole di sdegno della Di Pillo non solo quando ai tempi di Vulpiani era delegato al Litorale, ma anche a gennaio 2018 in cui scriveva che “La Regione Lazio ha deciso di accorpare l' Istituto Comprensivo Amendola-Guttuso a quello di via delle Azzorre, nonostante il parere negativo di questa Presidenza […] La scelta dell'accorpamento va contro la volontà di questa Amministrazione […]Riteniamo sia necessario mettere in campo tutte le azioni possibili affinché Zingaretti torni indietro su questa decisione che in questo momento non fa bene ad Ostia Ponente”.
Quindi, alcune domande:
1) Come ha il Municipio X sopperito o risolto i problemi/disagi causati ai bambini a seguito dell’accorpamento? Almeno con delle navette? No.
2) “la scuola è il punto di riferimento più importante per una rinascita del Territorio”, così scriveva sempre la Di Pillo, che ora ci propone al posto della scuola uno “spazio di aggregazione” di un non meglio precisato “progetto educativo”.
3) Esiste un regolamento comunale che riguarda la tanto sbandierata “partecipazione”, cavallo di battaglia in campagna elettorale. Avete forse chiesto alle famiglie di “bambini ed adolescenti” di cosa avessero bisogno? Avete fatto un percorso con loro? Perché avete fatto un avviso pubblico di interesse generale che ha coinvolto solo un’associazione, cioè Save the Children? Una manifestazione di interesse generale in cui risponde uno solo?
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