 Finisce con un nulla di fatto il consiglio municipale del XIII Municipio  sulla proposta urbanistica denominata ‘Piccola Palocco’. Si sapeva già  dalla primissima ora che non si sarebbe votato. Le ipotesi a questo  punto sono due: il consiglio municipale non esprimerà un parere  lasciando che sia il Campidoglio a farlo oppure si ripeterà il film già  visto con la proposta Casini-Parnasi per Prato della Botte  all’Infernetto. Nel primo caso sarebbe l’ennesima riprova del finto  decentramento amministrativo di Ostia, nel secondo il rischio è quello  di assecondare l’effetto NIMBY dei Palocchini non risolvendo alcun  problema reale in termini di standard urbanistici e amplificando ancora  di più il fenomeno della diseguaglianza tra cittadini. Non è infatti  ammissibile che esistano cittadini di serie A e di serie B e qualche  volta anche di serie C. I primi sono quelli che godono dei maggiori  privilegi, magari anche quello di avere tra i residenti un deputato  della Repubblica che si interessi del caso.
Finisce con un nulla di fatto il consiglio municipale del XIII Municipio  sulla proposta urbanistica denominata ‘Piccola Palocco’. Si sapeva già  dalla primissima ora che non si sarebbe votato. Le ipotesi a questo  punto sono due: il consiglio municipale non esprimerà un parere  lasciando che sia il Campidoglio a farlo oppure si ripeterà il film già  visto con la proposta Casini-Parnasi per Prato della Botte  all’Infernetto. Nel primo caso sarebbe l’ennesima riprova del finto  decentramento amministrativo di Ostia, nel secondo il rischio è quello  di assecondare l’effetto NIMBY dei Palocchini non risolvendo alcun  problema reale in termini di standard urbanistici e amplificando ancora  di più il fenomeno della diseguaglianza tra cittadini. Non è infatti  ammissibile che esistano cittadini di serie A e di serie B e qualche  volta anche di serie C. I primi sono quelli che godono dei maggiori  privilegi, magari anche quello di avere tra i residenti un deputato  della Repubblica che si interessi del caso.L’urbanistica è materia complessa e non può essere relegata ad una mera questione edilizia di colata di cemento o di allargamento di una strada. Il caso di ‘Piccola Palocco’ rientra all’interno della gran parte delle decisioni urbanistiche che sono state prese in questi anni in variante di destinazione d’uso attraverso accordi di programma, che si fondano su uno dei pilastri teorici del PRG: tutte le cubature residue del piano del ‘62 sono “diritti acquisiti” a cui si è aggiunto un altro pilastro, quello della compensazione. A prescindere dalla bontà o meno di questi pilastri, i cittadini romani si trovano nella seguente situazione: chi è più forte riesce ad evitare la 'colata a casa sua' facendola girare per Roma, dove altri cittadini, magari meno combattivi e con meno 'santi' nei posti che contano, finiranno per riceverla con tanto di premio di cubatura. Insomma, sembra il gioco del cerino e l’ultimo a cui rimane in mano si bruci.
O si riapre una seria riflessione complessiva o ci troveremo ogni volta a combattere tante 'Piccole Palocco'.
 
 
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