martedì 10 agosto 2021

VIA DI ACILIA, L'UNICO RADDOPPIO È QUELLO DEI CARTELLONI PUBBLICITARI

La propaganda grillina prosegue come se non ci fosse un domani. 
La Sindaca e l'assessore Coia annunciano l'installazione di 145 nuovi impianti come riforma epocale. Ennesimo RAGGIro. In tema di pubblicità esterna i grillini hanno fatto peggio di quelli di prima: proclamano “che la riforma tanto attesa diventa realtà“, “la giungla degli impianti pubblicitari a breve sarà solo un ricordo“.
Cosa capisce il cittadino? Che le strade saranno liberate da migliaia di cartelloni in nome del decoro?! 
E invece NO.
La verità è che è stato pubblicato un bando che permetterà di installare sul territorio 145 nuovi cartelloni in strade poco urbanizzate. 145 impianti che andranno ad aggiungersi a quelli GIÀ esistenti. Si tratta di 19 siti non urbanizzati individuati in 53 allegati dove il bando permetterà di installare 127 cartelloni da 3 metri per 2 e 18 cartelloni da 1,40X2 per una superficie totale di 896,4 mq che si aggiunge ai quasi 62mila mq che furono approvati con i Piani di Localizzazione e sono proprio questi 62mila mq che vanno messi a bando per eliminare la “giungla”.
Il M5S ha perso dunque 5 anni di tempo. L’unico vero passo avanti compiuto è stata l’approvazione dei Piani di Localizzazione nel novembre del 2017 (tra l’altro voluta dal precedente assessore Meloni cui fu dato il benservito). Per il resto nulla di nulla.

Quindi, ad esempio, su via di Acilia (dove ci sono già 10 cartelloni) dopo il magnifico bando ve ne saranno 16, perché se ne potranno aggiungere altri 6, alla faccia del decantato decoro.
Mentre i cittadini del Municipio X aspettano dal 12 Giugno 2017 (*) il fantomatico raddoppio di Via di Acilia e il sottopasso sulla Colombo, l'unico raddoppio che vedranno sarà quello dei cartelloni pubblicitari. 

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(*) Nello ANGELUCCI M5S: "abbiamo aperto il vaso di pandora sull'annosa vicenda del mancato raddoppio di via di Acilia e sottopasso della Colombo... vista la inadempienza del proponente nella realizzazione delle opere a scomputo, Roma Capitale ha richiesto l'escussione della fidejussione a garanzia delle opere a scomputo ma il proponente ha fatto ricorso in giudizio.
Questa amministrazione intende sbloccare lo stallo legale-amministrativo per consentire la realizzazione di opere che il quartiere attende da oltre vent'anni. (12 giugno 2017)

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