martedì 10 agosto 2021

EX GIL AD OSTIA, I BALILLA STELLARI

Oggi “taglio del nastro” della Sindaca Raggi all’ex GIL di Ostia.
Per fortuna è l'ultimo teatrino elettorale pagato con soldi pubblici perchè dal 19 agosto si entrerà in amministrazione ordinaria (45 gg prima delle votazioni).

Se ci si ferma ai titoli dei giornali uno si immagina di vedere la parata del corpo della Polizia Municipale Gruppo X Mare che prende possesso della nuova sede. E invece no. Si tratta semplicemente dell’annuncio del futuro avvio dei lavori nell’ex casa per i Balilla del Litorale. La Raggi e Ferrara alzano la posta: non sarà solo la caserma dei caschi bianchi, ma ospiterà gli Uffici del Giudice di Pace di Ostia e addirittura un operation center per la smart city. Peccato che un simile annuncio sia la copia di quello del 3 luglio del 2020 quando si finse (vedi foto) di consegnare una parte dei locali della sede municipale di piazza Capelvenere al Ministero della Giustizia proprio per ospitare il Giudice di Pace.

Farebbe pertanto già ridere così l’ultima trovata della Sindaca che ogni tanto spara pure un inglesismo (smart city) per buttarla in caciara. Un centro operativo nell’ex GIL suona curioso in una capitale che non è sostenibile, aperta, collaborativa, trasparente, partecipata, connettiva, creativa, inclusiva. Forse è solo resiliente per la pazienza che hanno i cittadini di questo vuoto pneumatico amministrativo.
Rimane l’imbarazzo delle mezze verità dette dal M5S per coprire le mezze bugie che ogni giorno cercano di sostenere tramite i canali istituzionali, rasentando il limite del falso ideologico.

Ricordiamo che nel piano delle performance 2020-2022, redatto dal Ministero della Giustizia (Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi) è chiaramente scritto che "dei 182 uffici a gestione interamente statale la sede di Ostia risulta non operativa". Sarà necessario uno specifico decreto ministeriale per la fissazione della data di inizio del relativo funzionamento. Per ora non c'è nulla ed è tutto in alto mare. Dunque l’operazione del ‘taglio del nastro’ è propaganda pura, iniziata nel 2017 su iniziativa dell’allora sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri (deputato di Italia Viva), di cui nel 2020 si chiese, dopo lo scandalo Palamara, il processo disciplinare. Era dunque un'enorme marchetta politica all'insegna dell'inciucio politico tra Raggi e Zingaretti. Per altro nel 2014 il Comune di Roma era stato condannato al pagamento di 30.397.290,56 euro a titolo di risarcimento del danno conseguente all'occupazione abusiva dell'ex GIL dal 29 settembre 1990 al 31 dicembre 2012. Poi tutto si risolse a tarallucci e vino grazie a una dubbia sentenza della Corte d’Appello di Roma che annullò il 30 luglio 2020 tale richiesta risarcitoria grazie alla 'mediazione' di Zingaretti.

Nonostante ciò si parla addirittura di risparmiare 1,2 milioni di euro l'anno, senza motivare lo scandalo della caserma dei vigili in via Capo delle Armi parte del ricco dossier redatto nel 2015 dal prefetto Marilisa Magno durante la commissione di accesso che portò a Mafia Capitale. E per finire, la stessa Raggi deve ammettere che forse i soldi non basteranno. 

Annuncite o imbroglite?

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