In sintesi: un'Amministrazione Giudiziaria, che è di fatto un privato al Porto di Roma, intepreta, nonostante dovrebbe masticare la materia, la legge come gli pare e fa come gli pare. Come un padrone del mare ...
INTEGRAZIONE ESPOSTO - PORTO TURISTICO DI ROMA, RIPASCIMENTO.
A conferma di quanto sostenuto nell’originario esposto e cioè che il
ripascimento costiero del tratto del litorale romano tra il I e il II
pennello a levante del Porto Turistico di Roma, con sabbie provenienti
dal dragaggio di fondali marini provenienti dall'avamporto del porto
medesimo, non poteva essere eseguito in piena stagione balneare, si è
accertato che il Municipio X di Roma Capitale aveva pubblicato in data
18 aprile 2019 un avviso informando la cittadinanza di una temporanea
interdizione “tra il 1 maggio e il 15 giugno 2019” dell’area interessata
dal ripascimento costiero “situata a sud del porto turistico, compresa
tra il primo ed il secondo pennello, meglio individuata
nell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio con Determinazione
g172210 del 20.12.2018, direzione lavori pubblici, stazione unica
appalti, risorse idriche e difesa del suolo“.
Peccato che la
pubblicazione di tale avviso ne sottintende la necessità per poter
eseguire i lavori di ripascimento durante la stagione balneare; che
l’interdizione alla pubblica fruizione del tratto di arenile in
questione, contenuta nell’avviso del 18 aprile 2019, non è confermata
dalla Ordinanza sindacale di balneazione n.73 del 24 aprile 2019 e
neppure dalla sua successiva rettifica (Ordinanza sindacale n.90 del 27
maggio 2019) e che anzi entrambe le ordinanze contemplano la fruizione
di quel tratto di arenile, annullando di fatto l’avviso del 18 aprile
2019 anche perché rispetto ad esso successive; che in un articolo del
quotidiano La Repubblica del 17 giugno 2019 i responsabili dell’attività
di ripascimento, Stefano CAVALLARI e Donato PEZZUTO, assicurano la
regolarità dei lavori in corso, previsti terminare per venerdì 21 giugno
2019, ben oltre dunque la data indicata del 15 giugno di fine
interdizione dell’area.
(Paula Filipe de Jesus per conto di LabUr-Laboratorio di Urbanistica 1° Luglio 2019)
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