sabato 7 novembre 2009

Consiglio Straordinario sulle infiltrazioni mafiose nel XIII Municipio

Qui sotto il comunicato stampa del Municipio dopo il consiglio straordinario "Infiltrazioni mafiose sul litorale romano". In parole povere venerdì mattina è andato in onda il bla, bla, bla, cioè il nulla assoluto su un tema delicatissimo e da allarme rosso.
Al consiglio straordinario, richiesto dall’opposizione (che però non rilascia alcun comunicato) non si sono presentati, malgrado fossero stati invitati, il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, il Comandante II Gruppo Guardia di Finanza, Pierluigi Sozzo,l’Ass. alla Politiche della Sicurezza della Regione Lazio, Luigina Di Liegro, l’Ass. alle Politiche della Sicurezza e Protezione Civile della Provincia di Roma, Ezio Paluzzi. Il Comandante Gruppo Territoriale Carabinieri Ostia, Canio Giuseppe La Gala, tra gli invitati, vagava nei corridoi, mentre il Dirigente Commissariato Polizia di Stato, Antonio Franco, ha mandato Pietrangeli che si è seduto tra il pubblico.
Forse basterebbe solo questo per far comprendere l’inconsistenza di questa consiglio straordinario, che tra l’altro non ha prodotto alcun documento. Dati e informazioni vaghe, propaganda politica e ... vai cor tango. Concentrato di banalità, lotta alle baracche in Pineta, i furti negli appartamenti, la percezione di insicurezza nei cittadini, le baby-gang, il commercio ambulante abusivo ecc. ecc. Santori, presidente della Commissione speciale del Comune per la sicurezza urbana, che parla di un monitoraggio in corso (cosa ci sarà ancora da monitorare visto che sono decenni che si conoscono nomi, cognomi e reati), necessità di fare attività sui giovani nelle scuole sul valore della legalità, scioccheziario vario sull’iter di assegnazione dei beni confiscati alla mafia, varie ed eventuali dell’inutile nulla.
Nessuno che sottolinei due segnali sconcertanti, che danno la misura della non volontà politica e istituzionale di affrontare l’argomento delle infiltrazioni mafiose nel XIII Municipio. 1) La chiusura (a quanto mi risulta) dello sportello anti-usura (anzi Alessandro Paltoni del PD critica il fatto che sia stata data la gestione ad un’associazione privata, per altro vicina al PD). 2) Il trasferimento del nucleo operativo dei baschi verdi, cioè la Guardia di Finanza, l’unico ente che realmente fa le indagini sui flussi di danaro sporco, in un momento in cui nel XIII Municipio c’è un proliferare impressionante ad esempio di banche e di supermercati sempre vuoti.
Come si intende contrastare allora i fenomeni dell'usura e della criminalità organizzata ? Questi due segnali dimostrano l’abbassamento dell’ impegno da parte delle istituzioni contro l'illegalità. Tant’è che c’è una significativa diminuzione delle denunce che costituiscono la strada maestra per sconfiggere questa piaga sociale. L’usura non è un fenomeno che riguarda solo le imprese, ma anche 70 mila famiglie nel Lazio. Un terzo dei commercianti attivi nel Lazio, pari a 26 mila titolari di negozi (un numero prudenziale perché sarebbero ancora in tanti a preferire la via del silenzio) si trova nella morsa dell’usura, che ormai si estende agli artigiani, professionisti, dipendenti pubblici e pensionati. Per un giro d'affari, solo per il commercio, stimato in non meno di 2,3 miliardi di euro tra interessi pagati ed altre utilità. Il Lazio, secondo dati ufficiali, è una delle regioni più a rischio. Un fenomeno sempre più sommerso, senza denunce e senza colpevoli. Solo negli ultimi anni c'è da registrare una caduta verticale delle denunce nella nostra regione (-59,3%).
Ricordiamo anche che a Roma i procedimenti penali per reati di mafia sono più che a Reggio Calabria, il Lazio è la seconda regione in Italia per diffusione dell’usura e la provincia di Roma ha il record di vittime per questo reato. Come ebbe a dire il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, Roma è «uno dei punti dove le cosche criminali e i grandi traffici internazionali illeciti trovano sviluppo sotto il profilo economico e il reimpiego di profitti illeciti, non solo da parte di cosche calabresi ma anche di altre criminalità».
Nel nostro territorio, in particolare, operano ‘ndrangheta e camorra. Il XIII Municipio infatti, è tra i più esposti alle infiltrazioni mafiosi a causa della presenza del mare, del porto, dell’aeroporto. Le organizzazioni mafiose sono negli appalti per le grandi opere (come ad esempio nelle opere per i Mondiali di Nuoto), nell’edilizia residenziale, nel settore turistico e della ristorazione, negli esercizi commerciali.
Come ebbe a dire De Ficchy in un convegno recente «Non cerchiamo illegalità e mafie al di fuori delle istituzioni. La mafia che sta fuori del Palazzo è la manovalanza, la cosiddetta “ala militare". Il problema è tutto qua. La mafia, quella vera, sta nelle istituzioni e nella politica. Quando sentiamo le parole di un Ministro della Repubblica, che esorta gli italiani a ”convivere con la mafia”; quando vediamo tutti i giorni che parti importanti delle istituzioni, della politica, dell’economia, del mondo delle professioni, della stessa società civile, sono contigui o addirittura collusi con le mafie; quando noi vediamo che a parlare di criminalità organizzata (la prima emergenza nazionale) sono rimasti in pochi e sempre di meno; quando vediamo che il problema non è nell’agenda politica nazionale ... c’è da domandarsi se non siamo già in un Paese criminale e se effettivamente c’è ancora qualcuno che voglia fare sul serio la lotta alla mafia.
Non ci meravigliamo, poi, se molte indagini non vengono fatte come dovrebbero essere fatte; di patrimoni sporchi se ne individuano meno di quanti ne dovrebbero essere individuati; le tecniche investigative non vengono aggiornate in relazione alle mutazioni delle mafie ed ancora si procede con un’ottica esclusivamente da “ordine pubblico “; qualche Prefetto che vuole fare il suo dovere viene rimosso, come è accaduto a Roma; ci sono Prefetti, Procuratori della Repubblica, Comandanti provinciali delle forze dell’ordine e Questori che arrivano a negare l’esistenza del fenomeno mafioso, alla stregua di come fanno alcuni organi di stampa, smentendo di fatto quanto affermato dai vertici di organismi centrali investigativi e giudiziari qualificati. Mafia e politica sono come il mare ed i pesci. Non ci sono i pesci se non c’è il mare».

C’è in giro troppa gente che ritiene di aver fatto il proprio dovere limitandosi a parlare di mafia.
E ieri non si è parlato nemmeno di quello. Aggiungiamo che nel XIII Municipio non ci facciamo mancare niente. Ad esempio c’è il grosso fenomeno del gioco d’azzardo, c’è il business colossale dei videopoker e poi c'è la droga, in grandissima quantità, naturalmente. Come affermò Pier Luigi Vigna, ad Ostia c’è la mafia, quella vera.
Il progetto mafioso è di una semplicità spietata: mettere le mani sul territorio, controllare i bar, i chioschi sulle spiagge libere, nel porto turistico … ma la mafia ha bisogno dei colletti bianchi, ad esempio per le concessioni edilizie. Certo non è un bel segnale dunque che il colonnello La Gala non abbia nulla da dire, che Pietrangeli nemmeno, che i vigili urbani, primo organo di controllo, non siano presenti in aula, ma soprattutto che vengano richiamati, ad esempio, dalla Procura perché non vanno a mettere i sigilli, come richiesto, agli impianti abusivi … ma di questo in aula non si parla. E fra poco nel XIII Municipio pioveranno mega investimenti sul secondo polo turistico della capitale, ponte della scafa, water-front, casinò e molto altro ancora. Ma tant’è … basta fare qualche corso nelle scuole sulla legalità, mentre i consiglieri giocano al poker texano e "organizzano" gli spettacolini dell’erotica tour, e Ciardi, il delegato alla sicurezza del Comune di Roma, propone una raccolta firme contro il degrado della Pineta.


Comunicato Stampa

Analizzare le problematiche relative alla sicurezza e porre in essere tutte le misure per garantire la legalità sul territorio. È quanto emerso dal Consiglio Straordinario del XIII Municipio che si è tenuto questa mattina presso l'Aula Consiliare "Massimo di Somma". L'assise ha visto la presenza dei rappresentanti del Comune di Roma, Fabrizio Santori, Presidente Commissione Speciale Sicurezza Urbana, e Giorgio Ciardi, Delegato del Sindaco alle Politiche per la Sicurezza, e di Serena Visentin, Assessore alla Tutela dei Consumatori e Lotta all'Usura della Provincia di Roma.
"Da parte mia- ha spiegato Fabrizio Santori, Presidente Commissione Speciale Sicurezza Comune di Roma- ci sarà un impegno costante e continuo per mettere in campo tutte le azione volte a contrastare il fenomeno della criminalità organizzata. Chiederemo al Sindaco di Roma e al Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica di avviare maggiori controlli e di sensibilizzare i cittadini a denunciare episodi di racket e usura. Il valore della legalità deve arrivare anche ai giovani ed è per questo che organizzeremo incontri anche nelle scuole, proprio per poter parlare con i ragazzi".
"Anche la Provincia - ha aggiunto, Serena Visentin, Assessore alla Tutela dei Consumatori e Lotta all'Usura della Provincia di Roma- darà il suo contributo predisponendo, in collaborazione con l'amministrazione locale, una serie di iniziative nella lotta all'usura".
"E' stata una giornata di confronto- ha fatto sapere Salvatore Colloca, Capogruppo Pdl XIII Municipio- il Consiglio vuole affrontare il problema in modo più approfondito ed è per questo che ha rimandato alla Commissione preposta e all'Osservatorio per la Sicurezza di effettuare un'attenta analisi del fenomeno criminalità sul territorio".
"Oggi si è aperto un canale diretto con il Comune di Roma- ha spiegato Luigi Zaccaria, Presidente Commissione Sicurezza XIII Municipio- siamo in linea con il piano che sta portando avanti il Campidoglio, e presentato in aula dai Consiglieri Santori e Ciardi, che prevede che saranno messi a disposizione della comunità e per fini sociali gli immobili sequestrati alla malavita. Invito l'opposizione a lavorare insieme a questa maggioranza per raggiungere obiettivi importanti, attraverso lo spirito di collaborazione e il dialogo".
"E' emersa anche una preoccupazione di fondo- ha aggiunto Stefano Salvemme e Pierfrancesco Marchesi, rispettivamente Presidente Commissione Attività Produttive e Presidente Commissione Lavori Pubblici XIII Municipio- in vista del futuro sviluppo di questo territorio. Per questo, lavoreremo insieme alle altre forze preposte, politiche e non solo, per garantire la massima trasparenza negli atti relativi ad appalti, licenze e concessioni edilizie".
"Affronteremo con determinazione il problema in tutti i suoi aspetti- ha concluso Giacomo Vizzani, Presidente XIII Municipio- come stiamo facendo dall'inizio del nostro mandato. C'è un rapporto di collaborazione costante con le forze dell'ordine, che proprio tra Ostia e l'entroterra stanno facendo un ottimo lavoro, e considerate le peculiarità e la vastità del territorio, l'impegno è e sarà al massimo".

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