Per l'Amministrazione a 5S del Municipio X (che ricordo essere l'unico ad avere sul Verde il decentramento amministrativo, eccetto i mille ettari della Pineta di Castel Fusano) il "Verde" è solo un parco giochi, con corrispettivo prezzo di tagli di quantità, in assenza di contestualizzazione storica e sociale. Ogni giorno ci regalano post trionfanti sul "Verde", senza aver chiaro se è un fine o un mezzo nella trasformazione della città, scevri sempre da ogni misurazione. Ogni loro attività infatti non viene mai misurata, il controllato è anche il controllore che decreta il proprio successo non si sa bene su quali basi. Un ambientalismo d'accatto dove il "Verde" è merce scambiabile. Insomma, un po' come gli appartenenti al movimento dei naturisti o delle diete e stili di vita che rimangono in sovrappeso (e mai, come nel caso dell'Assessore al Verde del Municipio X, un esempio fu più calzante).
Come abbiamo già visto nell'Ep. 1 (LINK) e 2 (LINK), il Municipio X ha speso, nel 2020, 6MLN di euro nel Verde, 5 volte di più del Municipio più 'spendaccione' di Roma Capitale, il IV. Ma sono gli unici soldi pubblici che vengono spesi? No, perché molti dei lavori sul "Verde" vengono operati con i bandi dei LL.PP. essendo le alberature considerate "pertinenze" della strada. Prendiamo il caso più eclatante, una vera e propria ferita inferta al patrimonio pubblico, quello di Viale di Castel Porziano, un viale monumentale che dovrebbe essere un patrimonio culturale nazionale, al pari dei complessi archeologici, degli edifici, dei castelli e dei centri storici di maggior pregio, ridotto ad un problema di riasfaltatura. Del pregio architettonico vegetale, paesaggistico e storico-culturale all'Amministrazione 5S non interessa assolutamente nulla.
Con riferimento all’appalto lavori di manutenzione straordinaria strade – Opera 1500440001 – P.I. Annualità 2015 – Riqualificazione della pavimentazione stradale di Via di Castel Porziano tratti da Via W. Ferrari e Via Canale della Lingua e da Via Canale della Lingua a Via del Lido di Castel Porziano, il 9 Gennaio 2020 con Prot. QL 139 il Dip. Tutela Ambientale, Direzione Gestione Territoriale Ambientale e del Verde, Ufficio Autorizzazioni Verde Privato e Cavi Stradali, autorizzava l’intervento con procedura d’urgenza per l’abbattimento di n. 37 esemplari arborei di cui n. 3 pini e n. 1 cerro sulla base della richiesta presentata dalla Direzione Tecnica del Municipio X con nota pro. CO188101 del 24.12.2019 per “l’alto rischio al ribaltamento improvviso che rappresentano gli stessi … con potenziale bersaglio su autovetture e persone”. Quindi, per garantire la privata e pubblica incolumità, il Dipartimento dà il via libera all’ “abbattimento immediato”, aggiungendo in maiuscoletto e grassetto che “l’Amministrazione del Municipio X è tenuta a procedere a successiva piantumazione di compensazione ambientale con altrettanti esemplari arborei di stessa specie”. Dove? Non si sa. Quando? Non si sa.
Era talmente urgente che gli abbattimenti però iniziano solo 5 mesi dopo, il 25 maggio 2020. Sul cantiere non c’era alcuna cartellonistica, come invece sarebbe prescritto dalla normativa vigente e nemmeno alcun dottore agronomo a verificare la realizzazione di interventi volti a garantire la messa in sicurezza e la sopravvivenza delle essenza arboree (LINK). Peccato che i lavori era stati annunciati dal ricco Assessore al "Verde", Alessandro Ieva, il 10 settembre 2019 con la promessa che sarebbero iniziati entro lo stesso anno per un importo di oltre 1MLN di euro. Tralasciamo di parlare dello scandalo dei "lavori di asfalto" (termine mai più consono) sul viale, concentriamoci invece su un fatto davvero disdicevole. Non solo i pini vengono abbattutti 5 mesi dopo la dichiarazione di emergenza per la pubblica e privata incolumità, ma dopo l'istanza di accesso civico generalizzato di LabUr - Laboratorio di Urbanistica del 3 dicembre, scopriamo che l'Amministrazione non ha fatto niente per salvaguardare le alberature inquadrate in classe C e in C-D dal Dott. For. Rocco Sgerzi a cui era stata commissionata la relazione. L'agronomo aveva infatti descritto una situazione tragica chiedendo di intervenire su tutte le piante (dunque, non solo le 37 da abbattere) perché c'era anche il problema del Blastofago del Pino e di altre patologie come la Toumeyella Parvicornis (Cockerell), nota volgarmente come “cocciniglia tartaruga” che sta facendo una strage. Dunque, doveva essere effettuato un taglio urgente e portato avanti un protocollo fitosanitario che non c'è stato causando di fatto il passaggio delle piante classificate C-D a D (cioè da abbattere con urgenza perché a rischio estremo per un totale di n. 77) e le C in C-D (da abbattere a breve perché a rischio elevato per un totale di n. 405 Pini). Peccato che l'appalto prevedesse "trattamento antiparassitario, a partire da trattamento antiparassitario liquido, eseguito con mezzi meccanici atomizzatori" a 700 euro ad albero, il trattamento delle chiome e estirpazione ceppaie e taglio delle radici dei pini.
Ricordo che Viale di Castelporziano è sotto vincolo paesaggistico ex legge 1497/39. Nel PTPR adottato dalla Regione Lazio e in particolare nella Tavola C (Beni dei Patrimoni Naturale e Culturale) è segnata come parte del 'sistema insediativo storico - viabilità e infrastrutture storiche (art.60, c.2, L.R. 38/99, "Definizione degli insediamenti urbani storici aggregati o centri storici e degli insediamenti storici puntuali). C1-1: Zona che comprende le aree situate tra la tenuta di Castel Porziano e la via di Castel Porziano e, in continuità, la zona che si stende in adiacenza alle pinete di Castel Fusano e di Ostia, a monte di queste, come individuate dalle Tavv. E3 . In tale zone sono vietati tagli delle alberature di alto fusto.
Quindi, abbattono alberature, soprattutto Pini, dicono che li ripiantumano, ma così non è. E davanti alla richiesta di fare il resoconto degli abbattimenti e delle ripiantumazioni, semplicemente non rispondono. Perché loro sono gli unici in tutta Roma che non rendicontano nulla. Lo vedremo nell'Ep. 4 a breve.
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