lunedì 13 aprile 2009

Santoro e i filistei

Ma sì, ho voglia di essere decisamente controcorrente, italiota e qualunquista allo stesso tempo. Perché ho voglia di esser diversa (perché sono diversa) e quindi la più uguale di tutti (perché sono come il maiale di Orwell).
Stucchevole (perché inquietante mi sembra un po’ troppo, visto che non inquieta più nessuno) questa polemica di regime sulla puntata di giovedì scorso di Santoro sul terremoto in Abruzzo. Stucchevoli i commenti di Aldo Grassi su lo Spoon River all’italiana di Vespa sullo stesso tema (ho già commentato su quella puntata), ma anche (come ama intercalare Wally) dei difensori dell’ultima icona televisiva e sbiadita del giornalismo di sinistra, che ormai è diventata una caricatura di se stesso.
Chiedo a questi difensori di un baluardo fatiscente di esprimere con la stessa forza disappunto, ad esempio, per la puntata andata in onda due giovedì addietro. Una puntata scandalosa, a dir poco, dove, a parte i servizi esterni fatti bene (solo perché ci sono le nuove leve che sgomitano per farsi notare), il caro Santoro, come al solito ultimamente, non chiarisce alcun nesso tra quei servizi e l’argomento sul piano casa. Parterre in studio fatto alla carta, su ordinazione si intende dall’’alto’, una pletora di incompetenti, a parte Sansa, o di furbini come Lupi (di cui ho ampiamente scritto su l’FB del Comitato negli ultimi mesi). Non si può pretendere di fare informazione quando si invita un livello così basso di interlocutori solo per far piacere al ‘regime’ della pagnotta e della poltrona. Persino Vendola pareva andare su un binario tutto suo, quello della filosofia politica … si capiva solo lui e i pochi eletti-elettori. Io personalmente non ce la faccio più ad ascoltare una tv urlante, in cui i giornalisti interrompono qualunque discorso dell’intervistato (ma che cazzo lo intervistano a fare allora?), mentre lasciano ampiamente starnazzare oche e paperi poco giulivi. Santoro in quella puntata riesce a non far parlare i giovani di Torino per far sbraitare l’’elegante’ Signora Santaché riducendo il tutto ad una questione di ‘gusto’, rasentando così il ridicolo. Su un tema così importante come quello del piano casa Santoro è riuscito a fare una puntata, con i soldi pubblici, superficiale, mediocre e inconcludente. L’antipatico Travaglio rimane, purtroppo, l’ultima vedetta lombarda di quella trasmissione e non solo (sarà per questo che Santoro l’ha voluto, per scaricarsi della responsabilità delle patate bollenti?). Da umile e ignorante utente Rai mi chiedo dove sono i suoi difensori quando si tratta di dire in faccia a Santoro che ha fatto una pessima puntata (e purtroppo è un andazzo per lui negli ultimi anni).
Non capisco perché la maggior parte delle persone invecchiando, soprattutto quando non hanno il problema della pagnotta, ma solo quello della fama e del potere, diventino meno libere e più schiave delle altre.
Anche la sinistra è piena di furbetti e di finti moralisti, purtroppo. Io me ne vergogno.

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