lunedì 10 agosto 2009

Riccardo Colagreco, cuor di leone al mercato del pesce


Richiesta di dimissione del Consigliere Riccardo Colagreco.


Ricevo e pubblico - I cittadini del XIII Municipio di Roma che hanno dato la loro preferenza al Dott. Riccardo Colagreco nelle ultime amministrative, ne chiedono le dimissioni dalla carica di Consigliere Municipale in quanto ha tradito il loro voto.
Siamo al terzo passaggio in poco più di un anno. Non è tollerabile che un eletto nella Lista Civica per Rutelli prima passi all’UDC per poi approdare nel PDL affermando le sue “inclinazioni per il centrodestra” “avendo desiderato questo passaggio da sempre”.
Non è eticamente ammissibile un simile comportamento. Non siamo al mercato del pesce. Questa becera moda di cambiare casacca è disgustosa. Una volta venivano chiamati salti della quaglia, era il tempo del 'piove, governo ladro' e dei pacchi di pasta in cambio di voti. Oggi ci si converte senza pentimento, con la sfacciataggine di dichiarare che si è finalmente entrati "in una grande famiglia". Peccato che in quella stessa famiglia venga disprezzato il dissenso di alcuni consiglieri, mentre si accetta a braccia aperte un consigliere dell’opposizione per il quale non vale la medesima regola etica che si chiede ai non allineati.
Il cambio di casacca è stato comunicato con nonchalance alla stampa quasi che si aspettasse l’applauso. E’ l’aspetto più irritante. Chi decide di cambiare opinione, fede politica, partito, schieramento e quanto altro, ritiene di essere apprezzato. Il PDL che lo accoglie, gongola, non certo perché si tratta del figliol prodigo che torna a casa, ma perché ha un voto in più nei momenti difficili su cui contare.
Una pratica impresentabile. Peccato che nel volto del convertito Colagreco non si scorgano i tratti gentili di chi sta per fare un favore all’umanità.
E’ ora di dire basta e di adeguarsi al mercanteggio prendendolo a pesci in faccia. Niente irrita più di una persona che con leggerezza abbandona la propria parte in cambio di una migliore sistemazione. Chi lo fa, indubbiamente, è un uomo che manterrà questo comportamento anche da amministratore.
Riccardo Colagreco, che di certo non ha il cuor di leone, afferma anche di aver "contattato tutti i suoi elettori", facendo un’affermazione di una gravità inaudita, in quanto il voto è segreto e molti dei suoi elettori non sono stati affatto contattati da lui. Su questo i suoi elettori paleseranno il loro voto e faranno un esposto alle autorità.
Se fosse una persona con un minimo di dignità e di onestà intellettuale avrebbe dovuto dimettersi e ricandidarsi alle prossime elezioni nella "famiglia alla quale sente di appartenere", lasciando al primo dei non eletti della lista civica per Rutelli la possibilità di portare avanti il mandato degli elettori.
Lui stesso ammette di aver fatto solo sbagli, di essere stato mal consigliato. Ebbene, la sua dabbenaggine imporrebbe che saltasse il giro per evitare ulteriori danni, perché di lui, in un anno e mezzo, ne abbiamo sentito parlare solo per i molteplici cambi di casacca.
Non c’è nulla di "professionale, etico e corretto", come invece afferma il Presidente Vizzani, in un uomo così.
A casa dunque.

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