sabato 30 aprile 2011

A Ostia con poesia, teoria e prassi dei beni comuni

Laboratorio sui beni comuni/pubblici. Un incontro allargato. Una riflessione partecipata sui beni comuni. Un attraversamento tra teoria e pratica dove le indagini filosofiche, giuridiche, economiche, cliniche, culturali hanno avuto il contraltare delle esperienze sul territorio, esso stesso risorsa comune. Il territorio è Ostia, con il suo "mare sequestrato", il luogo ospitante la biblioteca Elsa Morante e l’organizzazione di Transform Italia. Qui il LINK all'evento a cui ho partecipato con un mio intervento.

venerdì 29 aprile 2011

PD: Prove Dimatrimonio, poco reali

18:19, Primi arrivi al Park Hotel di Ostia Antica. Più che un Park, sembra il reparto di geriatria del San Camillo. Anche i cafonal, in stile Beckham, come il tappeto del Grande Lebowski, danno un tono all'ambiente.

18:36, Arriva l'imbolsitissimo Coratti, ‘fratello’ di Dalia, ormai uguale agli anziani zii conti dispeptici di casa Flowertown

18:39, Interviene il premier Zambelli da Capodoglio Street. Usa come brillantina lo stesso lucido da scarpe della Polifix3.

18:44, In sala impazzano i microapplausi dei fan assemblati per capannelli, forse tenuti su con la coca-cola del microbuffet.

18:47, Entrano il gaffeur sir Francis Spanò e il suo “tutor” Frank Dalia, alla faccia di Gasbarra, che viene confuso con Gasparri.

18:58, Finalmente un premier laburista in sala. E' Francesco D’Ausilio, da Monterotondo ad Ostia labura, labura, labura, con una frangetta meglio di quella di Elton John

19:02, I parenti di Tassone e Spanò arrivano su dei pulmini. Un'inviata cattiva di 'Banale10' dice "hanno canadesi interessanti"

19:07, Emma Droghei senza cappello. E' il massimo della libera espressione femminile concessa del consorte ‘laburatore’, probabilmente.

19:14, Il principe Gasbarra, per farsi ‘riconoscere’ che è ancora del PD, "dopo tre anni di silenzio", arriva in auto targata Padova. Henry, in uniforme veriniana, apparentemente ancora sobrio, malgrado l’ubriacatura di ben otto interventi prima del suo. Nessuno ha ancora parlato del decentramento, forse a causa della Sangria un po’ troppo carica del microbuffet.

19:21, Ben dieci principini morfologicamente imperfetti (uno grasso, uno spettinato,uno lampadato, uno lampanato …) ma, in divisa, coreografici al tavolo ufficiale.

19:31, Nel pubblico continuano a dire: "Un cattolico che sposa un comunista è il sogno del PD ", e non siamo nemmeno ad un’assemblea di Fli

19:41, Il cappellaio Andrew Storry vuole male a Tassone e Spanò, figli del principe Frank. Ha dimenticato gli spilloni.


19:50, Il Principe Gasbarra saluta con sorriso algido il laburatore’ D’Ausilio. Mentre il cocchiere Sir Maurice Policastro lo osserva con occhio vispo.

19:51, Notizia bomba: il matrimonio è in bianco

19:52, Pippina Middleton Bergamini, in bianco e lampadata, ha l'aria di chi strozzerebbe Sir Francis Spanò

19:53, Ora Pippina ha l'aria di chi strozzerebbe i paggetti e i paggioni dell’UDC presenti.

19:54, Che dire. Il principe Gasbarra è bello come un attore di soap-opera, illuminato dall’unico e ultimo raggio di sole che fende la tenda ignifuga.

19:55, Si discute se la linea politica la dà la “buona politica” o la “buona gente”. Il Principe Gasbarra non ha dubbi: “Abbiamo meritato di perdere le elezioni”. Sembra doppiato da Sir Francis Rutelli. “Roma ha bisogno di grandi idee e grandi progetti, di traguardare obiettivi importanti. Riempirsi di parenti è una gaffe di come si vivono le istituzioni. Gaffe che diventano malcostume”. In sala si domandano se il baronetto Julian Drogheton è una vittima o un motore passivo-aggressivo delle strategie matrimoniali.

19:56, Niente colpi di scena tipo Il Laureato. Momento patinato ma blando, tipo Beautiful. Il Principe prosegue “E per quanto riguarda questo territorio mi hanno colpito i limiti e il grigiore di questa amministrazione, del loro ‘vorrei ma non posso’". Henry si lascia andare ad un momento di amarcord: “La delibera del decentramento di Ostia approvata è quella di Pannella, che conosco benissimo. Mi vidi con Marco al ristorante ‘Fortunato’ vicino al Pantheon nel ‘92, con gli altri 19 o 20, non ricordo, presidenti di Municipio”. “Che magnata che avemo fatto!!!” - mormora qualcuno tra il pubblico – Gli risponde nonna Clotilde di Tre Pizzi Bagnolo “La prossima volta portace a magnà pure a noi”. Macroapplausi. “Alemanno ha prodotto la delibera Carraro. Pieno fallimento dunque, per un’area strategica come quella del Litorale. Roma merita un’amministrazione capace che abbia idee, che la ami, che non zompi da una clientela all’altra finendo per non accontentare nessuno, creando solitudine e povertà. E caro D’Ausilio, ti devo correggere: l’unità è quello che ci chiedono gli elettori, che non va confusa con l’unanimità, perché il pensiero unico porta povertà”. Il laburatore Francis sussulta: teme un’ondata di fischi come è accaduto a Mentana, ma tutti sono troppo impegnati ad applaudire il Principe Henry. “Il Litorale non può essere figlio di clientele. E’ necessaria una nuova urbanistica che deve dire no a nuovo cemento e sì a demolizioni e ricostruzioni. Basta con gli eventi di turno come la F1 o le Olimpiadi. Roma non ha bisogno di questo, perché Roma ha già tutto per attirare il turismo se solo lo si valorizzasse”

E’un intervento a tutto campo, come si conviene ad un uomo del suo rango: “Basta con il commissariamento del PD regionale. Tutte le cariche interne al partito, e a qualunque livello, e i candidati alle prossime elezioni, dovranno essere scelti solo attraverso le primarie”. Un boato dalla sala.

20:15, Bella predica. Il ‘maitre à penser’ Andrew Tassone guarda confuso. Il Principe Henry ha lo sguardo indurito di chi ha concluso una lunga fatica

20:16, La platea è finalmente appagata.

20:17, Henry abbandona il tavolo con aria hollywoodiana, seguito da un corteo mentre il ‘tutor’ Frank Dalia intona un discorso coperto dal vociare della folla festante.

Insomma, tutti i principini sono d’accordo che Ostia debba avere una “vocazione turistica-industriale”, ma il ‘maitre à penser’ Andrew Tassone tuona “Roma è a due passi”, come se Ostia fosse nel comune di Pomezia. Sull’ampliamento del Porto, di fronte ai paggetti e ai peggettoni UDC, si fa addirittura “portavoce di tutti i presenti”, affermando che “sono tutti favorevoli all’ampliamento del Porto” e che rivendicano a gran forza la loro scelta, sebbene si siano astenuti, ma “il voto è da intendersi a favore”. Ma sulla destinazione i principini sembrano turisti fai da te: per il ‘maitre à penser’ Andrew Tassone “Ostia deve diventare come Rimini”, per l'imbolsitissimo Mirko Coratti “come Dubai”, per il premier ‘Polifix3’ Zambelli, altro che Madagascar, il modello è “Sharm El Sheik”. Il Principe Henry Gasbarra sembra però l’unico ad avere conoscenze geografiche: “altro che Rimini, tutta Roma deve diventare una città turistica”.

Meno male che c’era il Principe Henry. L’evento non era nato sotto i migliori auspici, ma con tre minuti di ‘gaffe’ di Sir Francis Spanò, che ha iniziato introducendo il Principe Henry con il nome di Gasparri, chiamato Dalia il suo “relator-tutor di questa politica” e per finire col dire che il decentramento era stato approvato dal consiglio municipale. Ma del decentramento non ne ha parlato nessuno eppure sull’invito c’era scritto “Federalismo Municipale e rilancio del Litorale”. Ma le Prove Dimatrimonio fanno sognare.

God Save The Queen … and the poor commoners.

N.B. Prima che il 'Pak Doo Ik' de Il Corriere della Sera scriva la sua ennesima nota critica, preciso che l'articolo prende platealmente lo spunto da quello del Corriere (clicca qui), in onore del "matrimonio del secolo", tra il principe William e la 'commoner' Kate, e delle prove di matrimonio 'catto-comuniste' celebrate ieri ad Ostia Antica, nel giorno della ricorrenza della sconfitta del centro-sinistra alle ultime elezioni amministrative. Ogni riferimento è a fatti e personaggi realmente esistenti e accaduti.

giovedì 21 aprile 2011

Decentramento del XIII Municipio: Alemanno prende in giro Vizzani 2 volte

Alle ore 3:48 del mattino del 19 aprile, in aula Giulio Cesare, era sufficiente vedere le facce dei presenti per capire come era andata a finire la votazione sul decentramento amministrativo per Ostia. In particolare, i rappresentanti del XIII Municipio. Vizzani, il Presidente, depresso. Olive, Assessore ai LL.PP., chiuso nel suo silenzio. Innocenzi, Assesore all’Ambiente, furibondo. Pallotta, Assessore all’Urbanistica, tranquillo e fedele ombra di Bordoni, presente in aula non solo come Assessore Comunale ma soprattutto come Delegato per il sindaco al Litorale. Dal 24 novembre 2009, dalla picaresca parata voluta da Alemanno, venuto ad Ostia per salvare Vizzani (sbugiardato sul Polo Natatorio) promettendo il decentramento, sono passati 511 giorni perché si votasse, in seconda convocazione, approvando la delibera con appena 25 consiglieri, molti dei quali esperti ‘pianisti’ d’aula. Cittadini in aula, nessuno. Stampa al seguito, nessuno. E’ questo l’evento epocale gridato da Alemanno ? Il contenuto della delibera è stato svuotato dall’opposizione e per Ostia non cambierà nulla, tanto che il quarto assessore di vizzani (Pace) neppure è venuto in aula, lui che è sempre stato sostenitore dell’autonomia di Ostia. Emblematico l’abbraccio di Alemanno a Vizzani, l’altro giorno, a cui ha rivolto la frase: “A presidè, hai visto? Adesso mi devi pagare una pizza!”. Vizzani, è stato preso in giro due volte da Alemanno, prima in campagna elettorale con promesse faraoniche, ora con l’idebolimento dei suoi poteri. Tutto è rimandato al Campidoglio, regolamenti e linee guida su tutte le più importanti materie di competenza municipale, compreso il verde, una volta fiore all’occhiello del parlamentino ostiense. Dopo tante promesse di farlo, adesso sarebbe veramente l’ora che Vizzani si dimettesse, facendola finita di prendere in giro a sua volta noi cittadini, per rifarsi delle prese in giro subite da Alemanno.

venerdì 15 aprile 2011

Fuso-De Jesus (PD): "Gravi illegalità ieri in Campidoglio"

Ieri pomeriggio, solo dopo il quarto appello, e solo grazie alla presenza dell’opposizione che ha garantito il numero legale, con appena 35 consiglieri presenti su 60, si sono aperti i lavori dell’Assemblea Capitolina, che avevano al primo punto dell’ordine dei lavori il Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo nel XIII Municipio e al quinto l'Accordo di Programma concernente il "Progetto di ampliamento del Porto di Roma".

Denunciamo il comportamento tenuto dal presidente del consiglio, M. Pomarici, che in una seduta pubblica ha impedito che i cittadini dell'Idroscalo di Ostia, liberi e non riuniti in associazione, tra cui membri del direttivo della Comunità Foce del Tevere, potessero assistere ai lavori dell’aula, come da regolamento comunale. Solo dopo l'intervento di una pattuglia dei Carabinieri e dei consiglieri del PD presenti in aula, i liberi cittadini, alle ore 18:45, dunque 4 ore dopo l'inizio della seduta, sono stati ammessi. Il fatto è gravissimo in quanto non solo l'aula è rimasta semi vuota fino alla fine dei lavori, ma soprattutto perché, in forma discriminatoria, il presidente Pomarici ha consentito invece ad altri abitanti dell’Idroscalo, evidentemente raccomandati, di entrare liberamente. Ringraziamo il personale del Comune di Roma e la Polizia Municipale in servizio per l'opera di convincimento esercitata nei confronti di Pomarici, rivelatasi purtroppo vana davanti alla illegalità applicata. Non è stata nemmeno l’unica, perché abbiamo visto consiglieri del PDL fare i pianisti durante le votazioni e il minisindaco Vizzani dare indicazioni di voto come se fosse Commodo nell’arena dei gladiatori. Per altro, alla ripresa dei lavori alle 23.45 non si è raggiunto il numero legale a causa delle numerosissime defezioni nei banchi del PDL, a dimostrazione che i primi a non voler il decentramento sono proprio quelli della maggioranza.

mercoledì 13 aprile 2011

PD XIII, l'album panini e il bon ton.


- Storri ?
- Celo
- Belmonte ?
- Celo
- Giuliano Droghei
- Celo
- Anche questa volta nella busta gialla ci sono sempre gli stessi
- Anche nella mia, quelli nuovi ancora non ci sono

"Celo, celo, manca, manca". Come un album panini ecco, dopo mesi di attesa, le nomine. Trovata la "quadra": Storri eletto Segretario municipale. Ai popolari di area zingarettiana la presidenza e Giuliano Droghei Vice Segretario. Per come è andata a finire non si capisce perché ci abbiano messo tanto (qui l'antefatto). Insomma, il nuovo che avanza nel piatto ricco della politica del territorio.
Immancabile il sigillo di famiglia, per ricordare chi comanda nel XIII Municipio: Droghei-D'Ausilio. E non si cercano di salvare nemmeno le apparenze. Ma si sa il bon-ton (per non dire il senso di opportunità che fa troppo politico) non è di casa: piovono cariche in famiglia come nel periodo dei monsoni.

Tutto cambia perchè nulla cambi.

martedì 12 aprile 2011

Porto di Roma, manifesto per l'opposizione

Giovedì 14 aprile, dalle ore 15 ad oltranza, nell’ordine dei lavori dell’aula Giulio Cesare è stato inserito, con nostro immenso stupore, la proposta n. 128/2010 per la sottoscrizione dell'Accordo di Programma concernente il "Progetto di ampliamento del Porto di Roma", nella giornata di votazione finale del Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo nel Municipio XIII.

Dunque, non solo l’ampliamento del Porto ha avuto parere favorevole della Commissione Bilancio, in un momento in cui il Bilancio del Comune di Roma è in discussione tra le forti critiche dell’opposizione, ma ha avuto anche il via libera alla discussione in aula da parte di tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione.

Un’opera inserita tra quelle strategiche, su cui da mesi si assiste ad un comportamento omertoso da parte di troppi. Tenuto in gran segreto, accelerato nelle sue fasi procedimentali, quasi che dietro si nascondesse qualcosa di losco. Perché nessuno ne parla?

Ricordiamo che il Progetto di ampliamento del Porto di Roma è regolato dal processo partecipativo (sancito dal "Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana", Allegato A alla Delibera C.C. n. 57 del 02.03.2006) e pertanto sarebbe obbligo dell'amministrazione darne la massima informazione.

Forse la risposta sta da un'altra parte. Nelle polemiche che riguardano le concessioni demaniali, che il porto avrebbe aggirato nel 1999 e su cui esiste un esposto in Procura ? Nel flop sul tanto decantato sviluppo occupazionale che il porto avrebbe dovuto portare ? Nelle notizie apparse in questi giorni, a conferma di quanto ormai già noto da anni, di infiltrazioni camorristiche e mafiose sul litorale romano ?

E' singolare che si parli delle pressioni della malavita organizzata per la gestione delle spiagge di Ostia Ponente e che invece tutto il resto intorno si ritenga immune da questo cancro.

Perché, "stante il forte degrado sociale in cui versa la zona" come riportato nelle carte, nessuno in 10 anni ha mai contestato al porto di Ostia di non aver rispettato la convenzione con il Comando Generale della Guardia di Finanza per la costruzione di una Caserma, dove stanno invece sorgendo alberghi e residence ?

La proposta di delibera sull'ampliamento del porto in discussione giovedì introduce una variante al piano regolatore proprio, mentre va in onda la bufera intorno allo scandalo sugli inevasi condoni edilizi, che coinvolge gli ultimi due Assessori all'Urbanistica del Comune di Roma.

Non solo, la proposta chiede una variazione del bilancio quando il bilancio del Comune di Roma ancora non c'è.

Chi sta forzando la mano sull'ampliamento del porto di Ostia, zittendo maggioranza ed opposizione, e imponendo di fare quanto altrove deciso ? Chi voterà a favore di questo ampliamento che finirà per modificare la già compromessa linea di costa nell’assordante silenzio delle forze ambientaliste ? Chi voterà a favore di questo progetto che aumenterà l’inquinamento marino in un’area così delicata come la foce del Tevere ? Chi sarà a favore di una simile delibera che forzerà il risanamento dell’Idroscalo di Ostia a spese dell’abitato attuale, che sarà delocalizzato chissà dove ? Chi dell’opposizione voterà a favore di un progetto simile che non migliorerà il livello occupazionale dell’area, ma che servirà solo come vetrina dei cantieri navali retrostanti ? Ci domandiamo infine quale imprenditore propone un ulteriore investimento di 80 milioni di euro per rilanciare il deludente investimento precedente di 200 milioni ?

La delibera sul porto è passata in consiglio municipale con il voto contrario del PD, eccetto due astenuti, e con il voto favorevole di PDL e UDC. Ci auguriamo di non trovarci sorprese giovedì in Consiglio Comunale. Noi ci opporremo in tutti i modi.

Comitato Civico 2013, LabUr – Laboratorio di Urbanistica, PD Idroscalo, Comunità Foce del Tevere, Associazione Culturale Severiana

lunedì 11 aprile 2011

Fuso-de Jesus (PD): disservizi poste nel XIII Municipio.

Mancano i postini e le bollette non vengono recapitate.

“Negli ultimi mesi la corrispondenza postale viene recapitata con notevole ritardo e a singhiozzo. Le bollette delle utenze, se arrivano” – denuncia Paula de Jesus- “vengono consegnate quando sono già scaduti i tempi di pagamento e quindi i cittadini sono costretti a pagare la relativa mora, rischiando anche il distacco della fornitura di gas, luce e telefono. Diversi i reclami a Poste Italiane. La causa del disservizio sembra essere imputabile al continuo ricambio dei porta-lettere, assunti con contratti a termine di 3 mesi non rinnovati. Ricordiamo che la liberalizzazione del mercato impone di erogare un servizio di qualità, cosa che manca da troppo tempo nel nostro Municipio. Secondo la carta della qualità di Poste Italiane, emanata con DM del 26 febbraio 2004, non avendo rispettato l’obiettivo di qualità di consegnare almeno in 5 giorni (più quello di spedizione) la posta ordinaria si prefigura il reato di interruzione di pubblico servizio essenziale alla vita di relazione dei cittadini”.

“In particolare da inizio anno il recapito della corrispondenza all’Idroscalo di Ostia ha assunto un carattere di sempre maggiore irregolarità: consegne effettuate una o due volte la settimana di posta vecchia di almeno 15 giorni, bollette scadute, inviti per date trascorse, risposta, sconti non più validi, abbonamenti settimanali consegnati ogni 3 settimane e addirittura raccomandate ferme da 2 mesi al centro di smistamento di Fiumicino. Il problema riguarda però tutto il XIII Municipio. Ad una anziana è stato tolto l’allaccio telefonico per non aver ricevuto la bolletta. Dopo il danno la beffa: il sollecito di pagamento che avvisava della possibile interruzione in caso di mancato pagamento è arrivato a linea staccata. Stiamo raccogliendo tutte le lamentele per inoltrare un esposto alla Procura di Roma e denunceremo i singoli direttori degli uffici postali delle aree oggetto del disservizio se non verrà risolto quanto prima il problema da parte di Poste Italiane”.

domenica 10 aprile 2011

Candidatura Olimpiadi Roma 2020: Ostia c'è, ma per Foschi (PD) no

Dopo la dichiarazione a favore della “Legge per gli stadi” (proposta n.2800 del 7 ottobre 2009), confutata dopo pochi giorni dall’On. Roberto Morassut, Enzo Foschi, consigliere PD Regione Lazio e Vicepresidente Commissione Sport, afferma che Ostia è rimasta fuori dalle Olimpiadi 2020. Falso. Sono rimasti fuori gli impianti natatori sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ‘09, sia quelli privati, sotto processo in questi giorni per abusivismo, sia l'incompiuto Centro Federale sul lungomare, il famigerato Polo Natatorio di Ostia, su cui il PM, Anna Maria Cordova, ha aperto di recente un fascicolo. Forse Foschi non ha letto il Dossier Roma 2020 presentato dal Comune un mese fa per la candidatura ai XXXII Giochi Olimpici. Diversamente saprebbe che ad Ostia si svolgeranno, in caso di aggiudicazione, la Vela e il Nuoto in acque libere. Addirittura lo stadio Pasquale Giannatasio è stato scelto come sede di allenamento per il calcio, così come il Palafijlkam per lo Judo, mentre le spese di allestimento per il nuoto libero sono già state fissate in 400 mila euro.

E’ fuori luogo, in questa fase di avvio di processo, che Foschi parli di un riuso per le Olimpiadi di impianti come il Centro Federale di Ostia a nome del PD visto che, dopo la bufera dei Mondiali di Nuoto, organizzò una manifestazione in solitaria fuori dall'impianto di Ostia, nel gennaio 2010, in cui chiedeva l'apertura dell'impianto e prometteva ogni 15 giorni dei sit-in di protesta, mai fatti, nei tre impianti pubblici (Ostia, Valco San Paolo e Pietralata). Era il periodo della campagna elettorale per la Regione Lazio.

Foschi dovrebbe invece preoccuparsi delle 2 piscine di Tivoli, nella frazione di Arci, inaugurate a luglio del 2009 e chiuse da sempre, costate 5 milioni di euro, di cui 3 della Regione Lazio, quando era già vicepresidente della Commissione Sport.

Dopo anni di battaglie da parte di alcuni dirigenti del PD sugli abusi compiuti per i Mondiali di Nuoto Roma 09, sarebbe il caso che Foschi non si preoccupasse di coniugare a tutti i costi lo sport con gli "investimenti", anche se agli Stati Generali, tenutisi a febbraio, l’associazione “Amici del Tevere”, di cui Foschi è presidente, è stata inserita esplicitamente nei documenti ufficiali nell’elenco dei “soggetti coinvolti tra le parti sociali”, laddove invece si citano genericamente albergatori, ristoratori, industriali e tour-operator.

lunedì 4 aprile 2011

P.D.: Partito Derby

Nell’amministrazione non servono tifosi, ma buoni amministratori. Ciò comporta che possiedano un minimo di conoscenza degli argomenti di cui trattano. Ci domandiamo se i consiglieri Foschi e Pelonzi del PD, rispettivamente vicepresidente della commissione sport della Regione Lazio e della commissione sport di Roma Capitale, così come l’Assessore alla Provincia di Roma per le Politiche dello Sport, Patrizia Prestipino (PD), conoscano l’argomento degli stadi di calcio e se esprimono nei loro comunicati stampa la posizione ufficiale del Partito Democratico. In caso affermativo c’è da essere seriamente preoccupati. E’ bene che venga chiarita la cosa una volta per tutte, così i militanti e i simpatizzanti sanno come regolarsi.

Volendo pensare che le loro ultime esternazioni siano frutto di un atteggiamento da tifoso, gli ricordiamo che con la c.d. “Legge per gli stadi” (proposta n.2800 del 7 ottobre 2009) si avranno:

- Una drastica riduzione della burocrazia in materia. Addirittura la possibilità per le istituzioni di rilascio delle autorizzazioni in appena 60 giorni e l’ottenimento di un incentivo statale (di circa 20 milioni di euro) come ammortamento per coprire gli interessi derivanti dai mutui.

- La possibilità di ottenere terreni gratuitamente da costruttori (ripagabili con cubature nelle aree dello stadio) se non addirittura dai Comuni. I presidenti delle società di calcio avranno quindi la possibilità di investire senza alcun rischio d'impresa.

- Accanto agli stadi sono previsti centri commerciali e nuovi quartieri. Infatti all’art.2 delle legge (attualmente al vaglio della VII Commissione permanente, addirittura dal 15 ottobre 2009), è previsto che all'interno della dicitura «complesso multifunzionale» siano previsti «eventuali insediamenti residenziali o direzionali tali da valorizzare ulteriormente il complesso». I «soggetti proponenti» per la costruzione di nuovi stadi possono essere le società di calcio ma anche «soggetti privati o pubblici che, al fine di effettuare investimenti sullo stadio o sul complesso multifunzionale, stipulino un accordo con la medesima società sportiva per la cessione stessa del complesso multifunzionale o dello stadio». In poche parole, qualsiasi costruttore può proporre la costruzione di uno stadio, in accordo con la società di calcio della città, e usufruire così dei finanziamenti e dei vantaggi della legge sugli stadi.

- I finanziamenti verranno erogati grazie a un Piano triennale del Governo (soldi pubblici, dunque nostri), per accedere ai quali basterà presentare un qualsiasi progetto entro 6 mesi dal varo della legge. Ma i vantaggi per i costruttori non finiscono qui: il sindaco del Comune su cui verrà costruito lo stadio, infatti, dovrà promuovere un accordo di programma, da chiudersi entro 6 mesi, «anche al fine di approvare le necessarie varianti urbanistiche e commerciali per conseguire l'effetto di dichiarazione di pubblica utilità» entro 60 giorni dalla presentazione dello studio di fattibilità da parte del soggetto proponente. «Nel caso in cui l'accordo di programma comporti variazioni degli strumenti urbanistici» come il piano regolatore, «l'adesione del sindaco deve essere ratificata dalla giunta comunale entro 30 giorni». In pratica, si stabilisce ex lege "per gli stadi" perfino l'agenda dei Consigli.

- Inoltre, per ristrutturare gli stadi esistenti o procedere alla loro trasformazione in complessi multifunzionali, oltre a poter-dover cedere l'area dello stadio con affidamento diretto per non meno di 50 anni alle società sportive, il Comune può prevedere addirittura la possibilità «di un ampliamento edificatorio delle cubature».

- Infine se venissero approvate anche le leggi abbinate (come la proposta n.1881, art.8) c’è addirittura la possibilità per i Comuni di esentare, per almeno 10 anni (!) «le superfici degli impianti sportivi nuovi o ristrutturati dall'Ici, dalla Tarsu, dagli oneri di urbanizzazione e di costo di costruzione».

Anche un cittadino che di professione non è urbanista, architetto o ingegnere, capisce che si tratta di una legge non per gli stadi, ma per una nuova mega-speculazione edilizia a danno della città.

Senza parlare del fatto che è allarme stadi vuoti e a Roma si pensa di costruirne ben due nuovi. E dove ? Lo stadio della Lazio è previsto in area esondazione del Tevere con vincoli paesaggistici (600 ettari di proprietà di Mezzaroma, con le seguenti cubature: stadio, quattro ristoranti nei torrioni, tre campi di calcio esterni, uno per il calcio a 5, sei campi da tennis, uno da rugby, uno da football americano, uno per l’hockey su prato e uno per l’arco, un diamante per il baseball, una pista di atletica, quattro piscine, un palazzetto per basket e volley, gli uffici del club, il museo della Lazio, un centro commerciale su due livelli, un albergo a 4 stelle, parcheggi per 40 ettari e altri 25 ettari per un parco giochi, villette per 650.000 mc, per un totale di 1,5 milioni di mc). Quello della Roma invece in un’area dell’agro romano, ormai ridotto a cartolina, nonché archeologica (sono stati già rinvenuti una villa romana di età imperiale e una necropoli) per un intervento urbanistico che prevede attorno al nuovo stadio migliaia di appartamenti per un totale di 300 mila metri cubi e chissà quanto altro ancora.

Il governo del territorio è ormai legalmente e dichiaratamente passato nelle mani della speculazione fondiaria con tanto di resa senza condizioni di chi il pubblico lo amministra.

Attendiamo lumi dal Partito Democratico.


(Fonte: Daniele Nalbone, Liberazione 24/11/2010, pag 5.)

sabato 2 aprile 2011

Mondiali di Nuoto Roma '09: al via il processo

Da martedì, 5 Aprile, il dibattimento «Piscine dei Mondiali: in aula ci potrebbe essere anche Berlusconi tra i testimoni del processo per i Mondiali di nuoto, insieme al sindaco Alemanno, al suo predecessore Veltroni e 120 fra assessori, consiglieri comunali e regionali, funzionari. 33 gli imputati, fra cui il presidente del Canottieri Aniene Giovanni Malagò e gli ex commissari straordinari di Roma 2009, Claudio Rinaldi e Angelo Balducci.

Alcuni testimoni: Esterino Montino, Marco Corsini, Roberto Morassut, Antonello Aurigemma, Gianni Rivera, Cecilia D'Angelo, Alessandro Cochi, Paolo Barelli, Piero Alberto Capotosti, Ettore Figliolia, Federico Tedeschini, Guido Bertolaso, Raffaele Pagnozzi, Roberto Diacetti.

S.O.S. - Sociale O Speculazione ?

Si è tenuta il 31 Marzo scorso la conferenza stampa, presso il Municipio Roma XIII, di presentazione del progetto “polo socio-assistenziale” in Via Salorno all’Infernetto che comprende: un centro diurno per 8-12 malati di Alzheimer, un asilo nido da 42 posti, una casa famiglia e ben 140 unità immobiliari, di cui 100 di edilizia popolare, le famose 167, deliberate in Campidoglio nei giorni scorsi con tanto di densificazione. Presenti il Presidente G. Vizzani, l’Ass. alle politiche sociali L. Pace, il Geom. A. Cucchiarelli e il Direttore Generale dell’ASL RM-D, F. Romano e molti consiglieri di maggioranza e opposizione. “I costi di realizzazione della struttura”, ha dichiarato Vizzani, “sono interamente a carico di soggetti privati, mentre la gestione socio-assistenziale sarà in carico al Municipio”. Ma alcune associazioni sollevano il dubbio della speculazione.

Nel quadro catastrofico in cui versano le strutture socio-sanitarie del XIII Municipio, a partire dall’ospedale Grassi sino ad arrivare al Sant’Agostino (i cui lavori sono inspiegabilmente fermi da molto tempo, tanto che sabato 9 Aprile, a partire dalle 14, si terrà una manifestazione Pubblica di Presidio ad Ostia), il Prof. Ferdinando Romano non trova di meglio da fare che presenziare, in qualità di testimonial, ad una iniziativa privata definendola un “volano al benessere della popolazione”.

Ciò non stupisce perché nel 2003 il Sindaco Alemanno fonda FNI (Fondazione Nuova Italia), e Romano viene nominato Presidente, carica che attualmente è ricoperta proprio dal Sindaco di Roma, mentre quella di Presidente del Collegio dei revisori dei conti dal minisindaco Vizzani e quella di Segretario generale da Franco Panzironi. FNI si definisce “associazione di molti e non di pochi filantropi” e nel suo CDA spicca anche il nome di Isabella Rauti.

Il 2003 è un anno fortunato per Romano. Riesce ad ottenere anche la cattedra di Igiene Generale e Applicata presso l’Università di Roma La Sapienza, il cui Rettore era, guarda caso, Giuseppe D’Ascenzo, anche lui socio fondatore di FNI. Romano, più volte consulente di Alemanno quando era Ministro delle Politiche Agricole, è molto vicino anche al Sen. Pdl Fabrizio Di Stefano, coinvolto nell'inchiesta sullo scandalo dei rifiuti in Abruzzo, che lo aveva voluto come direttore generale dell’agenzia sanitaria abruzzese il 28 settembre 2009. Nel 2010 è stato chiamato per ben due volte a ripianare i debiti delle strutture sanitarie, ma con pessimi risultati. Uomo di AN, viene ‘piazzato’ da Alemanno nel 2010 per far fuori i finiani in Campania. Tant’è che il 6 Agosto 2010 è nominato Commissario Straordinario dell’ASL di Caserta con mandato fino al 31 dicembre dello stesso anno. Durante la sua brevissima gestione commissariale però i conti della Sanità casertana addirittura peggiorano. Non arriva nemmeno a scadenza naturale perché, dopo le pressioni di Alemanno sulla Polverini, il 22 novembre 2010 si dimette per assumere un nuovo incarico, quello di Direttore Generale dell’ASL RM-D.

Gli amici si vedono nel momento del bisogno e così Romano si ‘spende’ per Vizzani su una iniziativa privata che alcune associazioni temono sia un'altra brutta pagina della cronaca del Municipio XIII.

Infatti, già a febbraio 2007 era stata approvata una delibera in cui "il presidente del municipio” si sarebbe dovuto impegnare “ad attivare tutte le procedure di Disciplina Edilizia necessarie per l'acquisizione” di due manufatti abusivi nel quartiere AXA “al patrimonio comunale”, affinché fossero utilizzati il più grande, di concerto con la Provincia di Roma, a sede decentrata del liceo Democrito, il più piccolo a sede del Centro sollievo per i malati di Alzheimer ed i loro familiari". Né l’allora presidente del XIII Municipio, Paolo Orneli, è riuscito nell’obiettivo, né tanto meno l’attuale presidente Vizzani ha voluto perseguirlo. Anzi, quest’ultimo ha persino dichiarato, nel maggio 2009, “E che so’ il commercialista de Pezzella ?” (Pezzella è il proprietario dell’area), delegando il tutto all’Avvocatura Comunale che ancora si deve esprimere.

Ma siccome la fortuna aiuta gli audaci, nel 2010 i due manufatti abusivi risultano all’interno di una enorme lottizzazione, chiamata Piccola Palocco, che invece viene difesa a spada tratta dal presidente Vizzani. Se Vizzani sia commercialista del Geom. Armando Cucchiarelli non si sa, ma la domanda a questo punto sorge spontanea. Cucchiarelli, tornato in auge dopo la nomina a Presidente del XIII Municipio di Vizzani, è un ex geometra appartenente a quello che fu definito “lo speciale gabinetto degli affari edilizi” della tangentopoli capitolina degli anni ’90. ‘Longa manus’ dell’Ass. Fabrizio Ghera, nonché coinvolto nelle vicende degli impianti abusivi sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ’09 è di nuovo protagonista in questa vicenda del polo socio-assistenziale.

Dunque, più che una iniziativa sociale, appare la solita speculazione edilizia per gli ‘amici filantropi’, nel silenzio della classe politica tutta, che lascia alle associazioni e ai cittadini il compito di gridare la richiesta di SOS.

venerdì 1 aprile 2011

Messaggio speciale

Parla Londra, trasmettiamo alcuni messaggi speciali: Felice non è felice; è cessata la pioggia; la mia barba è bionda; la mucca non da latte; Giacomone bacia Maometto; le scarpe mi stanno strette; il pappagallo è rosso; l'aquila vola; Giovanni ha i baffi lunghi; la guerra di Troia non si farà; fa caldo a Suez; la neve è caduta sui monti; il vento si è spento; verremo questa notte; asso di picche, fante di cuori; la luna risplende; il maestro arriva; il granchio ha sorriso tre volte; la casa brucia e il grano matura; le pere sono mature; domani spunterà il sole.

(La foto è tratta da: http://www.ostia-antica.org/dict/topics/fullones/fullones.htm)