martedì 12 aprile 2011

Porto di Roma, manifesto per l'opposizione

Giovedì 14 aprile, dalle ore 15 ad oltranza, nell’ordine dei lavori dell’aula Giulio Cesare è stato inserito, con nostro immenso stupore, la proposta n. 128/2010 per la sottoscrizione dell'Accordo di Programma concernente il "Progetto di ampliamento del Porto di Roma", nella giornata di votazione finale del Regolamento Speciale del Decentramento Amministrativo nel Municipio XIII.

Dunque, non solo l’ampliamento del Porto ha avuto parere favorevole della Commissione Bilancio, in un momento in cui il Bilancio del Comune di Roma è in discussione tra le forti critiche dell’opposizione, ma ha avuto anche il via libera alla discussione in aula da parte di tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione.

Un’opera inserita tra quelle strategiche, su cui da mesi si assiste ad un comportamento omertoso da parte di troppi. Tenuto in gran segreto, accelerato nelle sue fasi procedimentali, quasi che dietro si nascondesse qualcosa di losco. Perché nessuno ne parla?

Ricordiamo che il Progetto di ampliamento del Porto di Roma è regolato dal processo partecipativo (sancito dal "Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana", Allegato A alla Delibera C.C. n. 57 del 02.03.2006) e pertanto sarebbe obbligo dell'amministrazione darne la massima informazione.

Forse la risposta sta da un'altra parte. Nelle polemiche che riguardano le concessioni demaniali, che il porto avrebbe aggirato nel 1999 e su cui esiste un esposto in Procura ? Nel flop sul tanto decantato sviluppo occupazionale che il porto avrebbe dovuto portare ? Nelle notizie apparse in questi giorni, a conferma di quanto ormai già noto da anni, di infiltrazioni camorristiche e mafiose sul litorale romano ?

E' singolare che si parli delle pressioni della malavita organizzata per la gestione delle spiagge di Ostia Ponente e che invece tutto il resto intorno si ritenga immune da questo cancro.

Perché, "stante il forte degrado sociale in cui versa la zona" come riportato nelle carte, nessuno in 10 anni ha mai contestato al porto di Ostia di non aver rispettato la convenzione con il Comando Generale della Guardia di Finanza per la costruzione di una Caserma, dove stanno invece sorgendo alberghi e residence ?

La proposta di delibera sull'ampliamento del porto in discussione giovedì introduce una variante al piano regolatore proprio, mentre va in onda la bufera intorno allo scandalo sugli inevasi condoni edilizi, che coinvolge gli ultimi due Assessori all'Urbanistica del Comune di Roma.

Non solo, la proposta chiede una variazione del bilancio quando il bilancio del Comune di Roma ancora non c'è.

Chi sta forzando la mano sull'ampliamento del porto di Ostia, zittendo maggioranza ed opposizione, e imponendo di fare quanto altrove deciso ? Chi voterà a favore di questo ampliamento che finirà per modificare la già compromessa linea di costa nell’assordante silenzio delle forze ambientaliste ? Chi voterà a favore di questo progetto che aumenterà l’inquinamento marino in un’area così delicata come la foce del Tevere ? Chi sarà a favore di una simile delibera che forzerà il risanamento dell’Idroscalo di Ostia a spese dell’abitato attuale, che sarà delocalizzato chissà dove ? Chi dell’opposizione voterà a favore di un progetto simile che non migliorerà il livello occupazionale dell’area, ma che servirà solo come vetrina dei cantieri navali retrostanti ? Ci domandiamo infine quale imprenditore propone un ulteriore investimento di 80 milioni di euro per rilanciare il deludente investimento precedente di 200 milioni ?

La delibera sul porto è passata in consiglio municipale con il voto contrario del PD, eccetto due astenuti, e con il voto favorevole di PDL e UDC. Ci auguriamo di non trovarci sorprese giovedì in Consiglio Comunale. Noi ci opporremo in tutti i modi.

Comitato Civico 2013, LabUr – Laboratorio di Urbanistica, PD Idroscalo, Comunità Foce del Tevere, Associazione Culturale Severiana

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