venerdì 29 aprile 2011

PD: Prove Dimatrimonio, poco reali

18:19, Primi arrivi al Park Hotel di Ostia Antica. Più che un Park, sembra il reparto di geriatria del San Camillo. Anche i cafonal, in stile Beckham, come il tappeto del Grande Lebowski, danno un tono all'ambiente.

18:36, Arriva l'imbolsitissimo Coratti, ‘fratello’ di Dalia, ormai uguale agli anziani zii conti dispeptici di casa Flowertown

18:39, Interviene il premier Zambelli da Capodoglio Street. Usa come brillantina lo stesso lucido da scarpe della Polifix3.

18:44, In sala impazzano i microapplausi dei fan assemblati per capannelli, forse tenuti su con la coca-cola del microbuffet.

18:47, Entrano il gaffeur sir Francis Spanò e il suo “tutor” Frank Dalia, alla faccia di Gasbarra, che viene confuso con Gasparri.

18:58, Finalmente un premier laburista in sala. E' Francesco D’Ausilio, da Monterotondo ad Ostia labura, labura, labura, con una frangetta meglio di quella di Elton John

19:02, I parenti di Tassone e Spanò arrivano su dei pulmini. Un'inviata cattiva di 'Banale10' dice "hanno canadesi interessanti"

19:07, Emma Droghei senza cappello. E' il massimo della libera espressione femminile concessa del consorte ‘laburatore’, probabilmente.

19:14, Il principe Gasbarra, per farsi ‘riconoscere’ che è ancora del PD, "dopo tre anni di silenzio", arriva in auto targata Padova. Henry, in uniforme veriniana, apparentemente ancora sobrio, malgrado l’ubriacatura di ben otto interventi prima del suo. Nessuno ha ancora parlato del decentramento, forse a causa della Sangria un po’ troppo carica del microbuffet.

19:21, Ben dieci principini morfologicamente imperfetti (uno grasso, uno spettinato,uno lampadato, uno lampanato …) ma, in divisa, coreografici al tavolo ufficiale.

19:31, Nel pubblico continuano a dire: "Un cattolico che sposa un comunista è il sogno del PD ", e non siamo nemmeno ad un’assemblea di Fli

19:41, Il cappellaio Andrew Storry vuole male a Tassone e Spanò, figli del principe Frank. Ha dimenticato gli spilloni.


19:50, Il Principe Gasbarra saluta con sorriso algido il laburatore’ D’Ausilio. Mentre il cocchiere Sir Maurice Policastro lo osserva con occhio vispo.

19:51, Notizia bomba: il matrimonio è in bianco

19:52, Pippina Middleton Bergamini, in bianco e lampadata, ha l'aria di chi strozzerebbe Sir Francis Spanò

19:53, Ora Pippina ha l'aria di chi strozzerebbe i paggetti e i paggioni dell’UDC presenti.

19:54, Che dire. Il principe Gasbarra è bello come un attore di soap-opera, illuminato dall’unico e ultimo raggio di sole che fende la tenda ignifuga.

19:55, Si discute se la linea politica la dà la “buona politica” o la “buona gente”. Il Principe Gasbarra non ha dubbi: “Abbiamo meritato di perdere le elezioni”. Sembra doppiato da Sir Francis Rutelli. “Roma ha bisogno di grandi idee e grandi progetti, di traguardare obiettivi importanti. Riempirsi di parenti è una gaffe di come si vivono le istituzioni. Gaffe che diventano malcostume”. In sala si domandano se il baronetto Julian Drogheton è una vittima o un motore passivo-aggressivo delle strategie matrimoniali.

19:56, Niente colpi di scena tipo Il Laureato. Momento patinato ma blando, tipo Beautiful. Il Principe prosegue “E per quanto riguarda questo territorio mi hanno colpito i limiti e il grigiore di questa amministrazione, del loro ‘vorrei ma non posso’". Henry si lascia andare ad un momento di amarcord: “La delibera del decentramento di Ostia approvata è quella di Pannella, che conosco benissimo. Mi vidi con Marco al ristorante ‘Fortunato’ vicino al Pantheon nel ‘92, con gli altri 19 o 20, non ricordo, presidenti di Municipio”. “Che magnata che avemo fatto!!!” - mormora qualcuno tra il pubblico – Gli risponde nonna Clotilde di Tre Pizzi Bagnolo “La prossima volta portace a magnà pure a noi”. Macroapplausi. “Alemanno ha prodotto la delibera Carraro. Pieno fallimento dunque, per un’area strategica come quella del Litorale. Roma merita un’amministrazione capace che abbia idee, che la ami, che non zompi da una clientela all’altra finendo per non accontentare nessuno, creando solitudine e povertà. E caro D’Ausilio, ti devo correggere: l’unità è quello che ci chiedono gli elettori, che non va confusa con l’unanimità, perché il pensiero unico porta povertà”. Il laburatore Francis sussulta: teme un’ondata di fischi come è accaduto a Mentana, ma tutti sono troppo impegnati ad applaudire il Principe Henry. “Il Litorale non può essere figlio di clientele. E’ necessaria una nuova urbanistica che deve dire no a nuovo cemento e sì a demolizioni e ricostruzioni. Basta con gli eventi di turno come la F1 o le Olimpiadi. Roma non ha bisogno di questo, perché Roma ha già tutto per attirare il turismo se solo lo si valorizzasse”

E’un intervento a tutto campo, come si conviene ad un uomo del suo rango: “Basta con il commissariamento del PD regionale. Tutte le cariche interne al partito, e a qualunque livello, e i candidati alle prossime elezioni, dovranno essere scelti solo attraverso le primarie”. Un boato dalla sala.

20:15, Bella predica. Il ‘maitre à penser’ Andrew Tassone guarda confuso. Il Principe Henry ha lo sguardo indurito di chi ha concluso una lunga fatica

20:16, La platea è finalmente appagata.

20:17, Henry abbandona il tavolo con aria hollywoodiana, seguito da un corteo mentre il ‘tutor’ Frank Dalia intona un discorso coperto dal vociare della folla festante.

Insomma, tutti i principini sono d’accordo che Ostia debba avere una “vocazione turistica-industriale”, ma il ‘maitre à penser’ Andrew Tassone tuona “Roma è a due passi”, come se Ostia fosse nel comune di Pomezia. Sull’ampliamento del Porto, di fronte ai paggetti e ai peggettoni UDC, si fa addirittura “portavoce di tutti i presenti”, affermando che “sono tutti favorevoli all’ampliamento del Porto” e che rivendicano a gran forza la loro scelta, sebbene si siano astenuti, ma “il voto è da intendersi a favore”. Ma sulla destinazione i principini sembrano turisti fai da te: per il ‘maitre à penser’ Andrew Tassone “Ostia deve diventare come Rimini”, per l'imbolsitissimo Mirko Coratti “come Dubai”, per il premier ‘Polifix3’ Zambelli, altro che Madagascar, il modello è “Sharm El Sheik”. Il Principe Henry Gasbarra sembra però l’unico ad avere conoscenze geografiche: “altro che Rimini, tutta Roma deve diventare una città turistica”.

Meno male che c’era il Principe Henry. L’evento non era nato sotto i migliori auspici, ma con tre minuti di ‘gaffe’ di Sir Francis Spanò, che ha iniziato introducendo il Principe Henry con il nome di Gasparri, chiamato Dalia il suo “relator-tutor di questa politica” e per finire col dire che il decentramento era stato approvato dal consiglio municipale. Ma del decentramento non ne ha parlato nessuno eppure sull’invito c’era scritto “Federalismo Municipale e rilancio del Litorale”. Ma le Prove Dimatrimonio fanno sognare.

God Save The Queen … and the poor commoners.

N.B. Prima che il 'Pak Doo Ik' de Il Corriere della Sera scriva la sua ennesima nota critica, preciso che l'articolo prende platealmente lo spunto da quello del Corriere (clicca qui), in onore del "matrimonio del secolo", tra il principe William e la 'commoner' Kate, e delle prove di matrimonio 'catto-comuniste' celebrate ieri ad Ostia Antica, nel giorno della ricorrenza della sconfitta del centro-sinistra alle ultime elezioni amministrative. Ogni riferimento è a fatti e personaggi realmente esistenti e accaduti.

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