lunedì 31 agosto 2009

Vomitata delle 15.03 di un lunedì qualunque di agosto

Siamo veramente al minimo storico.
I giornalisti locali pur di non nominarci quando proprio, proprio, sono costretti a dare la notizia ci chiamano “dei cittadini” ahahahahah.
Poi c’è la categoria di quelli che si fanno fare gli articoli.
Poi c’è la categoria di quelli che fingono di ignorarti.
Poi ci sono quelli che criticano la forma (mai il contenuto) e quindi non ti pubblicano.
Poi ci sono quelli che quando chiama la voce del padrone sbattono i tacchi.
Poi ci sono quelli che si sbattono i politici locali e fanno le vendette per loro conto.
Poi ci sono invece quelli che mettono in bocca ad altri quello che dici tu perché altrimenti la notizia non passa.
Poi ci sono quelli che ti pubblicano strumentalmente perché è in corso una faida.
Poi ci sono i pochi seri, ma si contano sul palmo di una mano e avanzano delle dita.

E poi ci sono i “cittadini”: quelli che non je ne po’ fregà de meno. Quelli che ti criticano sempre per partito preso e non fanno una benemerita mazza. Quelli che simpatizzano con i “ma, se, però, forse”. Quelli che fingono di essere simpatizzanti e s’attaccano come zecche per copiare malamente.
Poi ci sono gli amici, pochi ... ma boni!

Prosit

venerdì 28 agosto 2009

Le nuove 10 domande al Presidente del XIII Municipio G. Vizzani

Caro Presidente, molti cittadini, dopo gli avvenimenti accaduti soprattutto negli ultimi mesi nel Municipio Roma XIII forieri di un clima incandescente a livello politico e sociale, hanno deciso di porLe dieci domande il 13 Agosto alle quali Lei non ha risposto. Le ricordiamo che Lei rappresenta tutti i cittadini del XIII Municipio e che ha l’obbligo amministrativo, politico e morale di spiegare le vicende poco chiare del suo operato, così come quello della Giunta e del Consiglio Municipali. Mentre attendiamo le prime dieci risposte gliene proponiamo altre dieci, certi che Lei non seguirà le tristi orme del Presidente del Consiglio Berlusconi, insofferente ad ogni controllo e critica.

1) Lei ha affermato che l’apertura di Via del Mar Rosso sarebbe stata fatta rivisitando la viabilità locale ma discutendone prima con i cittadini. Perché non lo sta facendo ?
2) Il federalismo fiscale tanto decantato in campagna elettorale, che prevedeva la partecipazione dei cittadini in un'ottica di scelta delle opere pubbliche e dei servizi, che fine ha fatto?
3) Perchè ha aperto via della Villa di Plinio la domenica asserendo che non c’erano i soldi per gli straordinari dei vigili e poi ha fatto spendere migliaia di euro dei cittadini per l'Erotica Tour ?
4) Perchè dopo la sua elezione ha detto che il Municipio era aperto a tutti e poi puntualmente richiede l' intervento dei Vigili come unica risposta al dissenso dei cittadini, che non sono solo degli spettatori ?
5) A che tipo di professioni per i giovani del nostro territorio stava pensando quando ha dichiarato alle Agenzie di Stampa che Erotica Tour era un'iniziativa che meritava rispetto perché creava posti di lavoro ?
6) Perché continua a tollerare che si parcheggi sul lungomare di Ostia, su aree verdi, a scopo di lucro da parte dei proprietari degli stabilimenti, quando la normativa richiede espressa autorizzazioni regionale e comunale ?
7) Perché nonostante molti incidenti (alcuni purtroppo mortali) tollera che non via sia manutenzione degli attraversamenti pedonali e costruzione di dossi dissuasivi sul lungomare e sulle principali arterie urbane?
8) Con le chiavi consegnateLe dal Commissario Delegato per i Mondiali di Nuoto ’09, cosa ci fa, visto che i lavori sono ancora da terminare ?
9) E’ vero che vorrebbe spostare il Lungomare e rendere l’attuale pedonalizzabile ?
10) E’ vero che sta prendendo accordi con i costruttori Parnasi e Casini per farli costruire all’Infernetto ?

martedì 18 agosto 2009

Casinò ad Ostia: a quando la riapertura del casino ?

Alemanno rilancia sul Casinò ad Ostia: “Non sarebbe scandaloso”. In effetti scandalosa è la proposta. Ma si sa, i pegni elettorali vanno pagati, magari con un bel accordo di programma. Il Sindaco rispolvera una proposta di Federalberghi ieri ad una trasmissione di Radio 2: “Non capisco i moralismi, visto che poi si riempie l'Italia di Bingo. Non ci sarebbe pericolo per la criminalità organizzata perché sarebbe gestito dallo Stato” - e aggiunge - “Il Casinò verrebbe realizzato a Ostia o Anzio e non a Roma".
Ricordiamo al Sindaco, che evidentemente non conosce nemmeno i confini della città che governa, che Ostia è Roma, a meno che ai cittadini del XIII Municipio sia sfuggito che ad Agosto è passato il referendum secessionista. Alemanno però, oltre a riprendere in mano i libri di geografia, dovrebbe anche leggersi lo studio della società britannica Global Betting and Gambling Consultants che parla di tempesta perfetta per il gioco d’azzardo tradizionale, così riesce a dare almeno un tono di consistenza alle sciocchezze agostane dette in libertà. A prescindere dai problemi etici di cui sembra non preoccuparsene mai, il Sindaco dovrebbe sapere che i giocatori incalliti sono stati duramente colpiti dalla recessione, ecco perché i grandi casinò sono ormai semivuoti in tutto il mondo; se non ci fosse il crimine organizzato che li usa ancora per riciclare il denaro sporco molti sarebbero costretti chiudere. La recessione invece non colpisce lotterie e bingo. Ecco spiegato perché ad esempio negli USA mentre Las Vegas, tempio dei piaceri proibiti degli adulti, è ormai semideserta, i piccoli casinò disseminati nelle riserve indiane dell’Ovest pullulano di gente che tenta la sorte al Kino, una specie di lotteria permanente. In Europa le cose non sono diverse. Non si gioca più per divertimento ma per disperazione. Per questo c’è la corsa collettiva al Superenalotto che in Italia accomuna tutte le classi sociali e categorie, compreso le amministrazioni comunali. Si tratta di una vera e propria tassa sulla perdita di speranza.
Il Sindaco dovrebbe anche sapere che è invece in netto aumento il gioco d’azzardo online. Costa poco e crea una dipendenza quasi immediata. A detta di GBGC gran parte della crescita prevista nei prossimi anni nel settore dell’azzardo proverrà proprio dai casinò virtuali e non da quelli tradizionali.
Ricordiamo infine all’illuminato Sindaco, che sul Litorale di Roma ha in mente uno sviluppo che è quello di un parco di divertimento per adulti, che il gioco d’azzardo è un’attività socialmente dannosa. Da un punto di vista squisitamente economico, le tasse sul gioco colpiscono i più poveri, soprattutto in Italia, dove il gioco più diffuso e tassato è il Lotto, praticato soprattutto dalle categorie sociali più deboli.
I casinò non sono istituti di beneficienza e il gioco d’azzardo, in tutte le sue forme, è un truffa organizzata dallo Stato contro i suoi cittadini. Il gioco è un’attività senza alcuna utilità sociale, anzi ha molte 'esternalità negative' a partire dai suoi effetti sulle famiglie dei giocatori compulsivi. E’ di questi giorni la notizia che i romani hanno il record italiano di indebitamento con oltre 20.000 euro per ogni famiglia. Alemanno dunque ha trovato la soluzione: o pregate o vi affidate al fato.
Non stupisce: il Sindaco è in perfetta linea con il governo, che avendo le casse vuote, ha come unico scopo quello di promuovere dissennate campagne pubblicitarie per favorire il gioco d’azzardo, con l’unico scopo di raggiungere sempre più giocatori e massimizzare i ricavi.
Un paese serio e un sindaco serio dovrebbero proibire la promozione di qualsiasi forma di gioco; dovrebbero invece impegnarsi in attività capillari per disincentivarlo, esattamente come fanno per alcol, fumo e droga.
D’altronde non potevamo aspettarci che sotto il sole agostano si alzasse il livello delle proposte, soprattutto per il Municipio XIII. Cancellate la Festa del Cinema, Notte Bianca, teatri di cintura chiusi (come il Teatro del Lido e la casa della cultura), commissariamento delle aree archeologiche e del teatro dell’Opera, premio per la poesia a Licio Gelli, le feste di borgata, l’Erotica Tour, il parco a tema sulla Roma Imperiale. Mano dura contro la prostituzione in strada, l’alcol, il Gay-Pride.
Ora il Casinò. A quando anche la riapertura del primo 'casino' ad Ostia ?

sabato 15 agosto 2009

XIII Municipio: la Cul-tura delle poltrone decentrate

Questo l'articolo apparso oggi sul Giornale di Ostia, con i nostri commenti in corsivo.
Da leggere!

Inizia oggi con la festa dell’Assunta un mese cruciale per il XIII Municipio. Fra 30 giorni infatti dovrebbe compiersi il decentramento amministrativo, con la seduta collegiale di giunta comunale e municipale. Il Sindaco Alemanno e gli assessori capitolini sono attesi nella sala consiliare il 15 settembre, per la firma dell’atto che darà poteri e autonomia al XIII Municipio, quel laboratorio pilota che porterà all’istituzione del distretto metropolitano di Roma e alla creazione dei Comuni metropolitani, nell’ottica di Roma capitale. […] La bozza della delibera sul decentramento, elaborata dal presidente Vizzani e dal presidente della commissione Paltoni (PD)(quella presentata all’Infernetto in una riunione carbonara da parte del ‘democraticamente eletto’ Coordinatore PD XIII Municipio, G. Droghei ?), è in questo momento al vaglio dell’amministrazione centrale: sulle scrivanie del sindaco Alemanno, del segretario generale Ludicello e del capo di gabinetto Gallo. Nell’incontro dello scorso mese (la firma era stata annunciata per il 29 Luglio, ma si vede che c’erano da ‘sistemare alcune cose’ da parte del Comune di Roma) sono state confermate le funzioni già previste dalla bozza e sono stati individuati alcuni accorgimenti tendenti a mantenere in capo all’amministrazione centrale le “scelte strategiche” per conferire quindi al XIII la loro attuazione pratica (quindi un finto decentramento perché l’affaire è troppo grosso per lasciarlo in mano al solo Municipio ?)
La delibera sul decentramento prevede all’articolo 5 (qui arriva il bello, anche se non la ‘ciccia vera’ che è l’urbanistica) che siano di competenza esclusiva dell’amministrazione municipale le funzioni che riguardano l’istituzione e la gestione delle biblioteche (Elsa Morante chiusa ?), dei centri culturali (la Casa della Cultura e il Teatro del Lido chiusi da mesi ?); l’organizzazione e la promozione di attività culturali come mostre, dibattiti, manifestazioni di arti rappresentative e figurative e mostre di produzioni artigianali (il body-paint di Ferdy Colloca? l’Erotica Tour dei Chiaraluce ? ArtImpresa di De Luca ? Premiazioni come quella a Licio Gelli ?) ; la programmazione e la realizzazione di spettacoli teatrali e musicali, cinematografici e di manifestazioni folkloristiche e spettacolari (i concerti degli amici Serafini e Pontillo ? Direzioni artistiche alle mogli ? Il palio della chiave di Lucia Armeni ? I fuochi di artificio di Papagni al Polo Natatorio ?); lo svolgimento di visite guidate per una migliore conoscenza del territorio nei suoi monumenti e nelle tradizioni; la realizzazione di iniziative tendenti alla divulgazione e alla valorizzazione del patrimonio artistico, storico e archeologico del territorio nonché all’informazione culturale estesa anche ai problemi che riguardano l’assetto urbano, la tutela del territorio, le componenti artistiche, storiche e sociali. (la pro-loco di Ostia Antica, molto vicina a Paltoni ? L’Associazione Tor San Michele vicina all’Assessore Olive ?) E ancora, alla programmazione e realizzazione di manifestazioni sportive (quelle podistiche, oltre che futuristiche, di Ferdy Colloca ?); la modalità di utilizzazione di aree, impianti e attrezzature sportive; la concessione di impianti sportivi comunali (tipo il Polo Natatorio ?); le iniziative dirette ad offrire alla cittadinanza forme agevolate di partecipazione allo sport, a concerti lirici, teatrali, recital e varie manifestazioni attinenti anche alla vita culturale e folkloristica del Municipio (come il bello spettacolo offerto dentro al polo natatorio, forse senza autorizzazioni (?) e con soldi pubblici(?), aperto solo agli invitati, dell’Ing. Renato Papagni ? ; la costituzione di un comitato di gestione degli impianti e delle attività sportive. Il Municipio può stipulare inoltre convenzioni con enti, associazioni, cooperative e istituti culturali. (gestione parcheggi Polo Natatorio al Borghetto dei Pescatori ? Gestione da parte di alcuni comitati tipo ACOL ?) Può provvedere all’utilizzazione di aree, locali e attrezzature di proprietà pubblica o privata nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge e dai regolamenti comunali (tipo i parcheggi ai balneari ? Parco a tema sulla Roma Imperiale , il Casinò ?. Il 15 settembre (sempre il 15 ???) sarà anche il giorno della consegna di Tor San Michele al Municipio … “Ancora non abbiamo definito un progetto per Tor San Michele – ha detto Vizzani – ma di sicuro dovrà essere restaurata e tra le ipotesi c’è quella di inserirla, con il parco dedicato a Pier Paolo Pasolini (quello che avete definito un pedofilo durante al conferenza stampa di Tonino Colloca per la premiazione a Licio Gelli in aula Municipale e presenziata dal Presidente Vizzani ?) che si trova poco distante, in un sistema culturale di rilancio e la valorizzazione di Ostia Ponente”. Infine il 15 Settembre (agenda fittissima il 15, come faranno a presenziare ovunque ???) Alemanno sarà ad Ostia per visitare l’immobile che il XIII Municipio ha voluto destinare alla comunità ebraica. In Via Oletta infatti sorgerà la sinagoga (dove hanno appena occupato lo stabile quelli di Casa Pound ?), dopo la consegna ufficiale delle chiavi a Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, da parte del Presidente Vizzani.

Sempre dal Giornale di Ostia di oggi riportiamo la frase dell'Ing. Renato Papagni, Presidente Assobalneari, che lamentandosi della scarsa affluenza agli stabilimenti dichiara "per fare rimanere la gente sul Lido, bisogna adottare manifestazioni di maggior spessore culturale".

Sarà decisamente un autunno caldo.

venerdì 14 agosto 2009

Questa è la storia del Re Vizzy, delle ombre nere e delle luci rosse.

Re Vizzy regnava sul regno senza ingegno, ma con ritegno, provocando lo sdegno anche della città di Alèmagno. Il suo popolo, di ombre nere e di luci rosse, mancava di una chiara luce.
Un giorno, in sogno, Maurizia dal Paradiso appare d’improvviso: “O sire, o che tu dire si famo un baccanale senza bacco ma con l’anale ?” Madido il sire si svegliò e un’idea balenò: “Bacco, tabacco e Venere, riducon le luci rosse in cenere!”
Così Re Vizzy si recò dalla sibilla Olivana, che nel buio scambiò per la gran cortigiana del Castello della Fusana. “Oh Olivana, oh Olivana, sei tu o no la gran cortigiana ?” “Oh mio sire, cosa dire ? Offro a te questa pozione, tu che nomen hai di gran beone. Ma perché duol non ti faccia, accetta le pere delle ombre nere con la ficaccia”.
Dopo la bevuta, terminata la consulta, Re Vizzy rientrò a palazzo urlando come un pazzo.
“Datemi un podere di chiara luce, là il godere mi conduce”.
Il Popolo di Sodoma e Colloca per le grida in aiuto accorso, colloca il pennone del Re beone sull’altura Capuana della gran cortigiana di Castel Fusana . Il Re ilare rivolgendosi al suo popolo allora disse. “Io so’ io e voi nun siete un cazzo”. “Sire – si levò una voce - ma voi siete Re non Marchese!” “PerBacco” rispose Re Vizzy. Il popolo urlò in coro “L’ora scocca, collegare il cervello con la bocca”. (Anonimo)

Ogni riferimento a nomi, cose, persone esistite o esistenti, o a fatti realmente accaduti, è puramente casuale.

giovedì 13 agosto 2009

Le dieci domande al Presidente del XIII Municipio G. Vizzani

Caro Presidente, molti cittadini, dopo gli avvenimenti accaduti soprattutto negli ultimi 3 mesi nel Municipio Roma XIII, che hanno generato un clima incandescente a livello politico e sociale, hanno deciso di porLe le prime 10 domande alle quali gradirebbero ricevere risposta. Siamo certi che non mancherà di rendere conto alla cittadinanza di alcune questioni per molti aspetti oscure, o sulle quali c’è stata una certa reticenza o ricostruzioni contraddittorie da parte Sua.
Queste 10 domande verranno riproposte su Facebook e nei diversi siti internet ogni giorno fino a quando non avremo ottenuto tutte le risposte.

1) Signor Presidente, come e quando ha saputo dell’Erotica Tour ?
2) Perché il Municipio non ha indetto la conferenza di servizi, come ha rilevato anche il Suo Consigliere Tommaso D’Annibale ?
3) Come descriverebbe le ragioni del suo pieno sostegno a Tonino Colloca per il premio alla poesia a Licio Gelli e all’Erotica Tour ?
4) Sempre sull’Erotica Tour, perché ha sostenuto che ci fosse stata una conferenza di servizi a Roma con la partecipazione dei Vigili quando è stato smentito dalla stessa Polizia Municipale ?
5) Perché ha offerto la delega alla Cultura al consigliere Salvatore Colloca, nonché capigruppo del PdL, in palese conflitto di interessi ?
6) Perché ha partecipato ad una finta inaugurazione del Polo Natatorio di Ostia, in occasione dei Mondiali di Nuoto ’09, che Lei voleva delocalizzare ?
7) Perché dopo 14 mesi continua a tenere chiuso il Teatro del Lido adducendo presunti motivi amministrativi ?
8) Perché definisce Riccardo Colagreco, al suo terzo cambio di casacca nei soli ultimi 14 mesi (Lista Civica per Rutelli, UdC ora PdL) "professionale, etico e corretto", mentre critica energicamente il dissenso di alcuni Consiglieri della sua maggioranza perché non sempre allineati ai Suoi desiderata ?
9) Perché si è prestato a fare da testimonial all’inaugurazione dell'impianto sportivo Babel al Macchione (sorto sempre sotto i Mondiali di Nuoto ’09), in odore di sequestro, che non ha ricevuto parere favorevole dal Comune di Roma ?
10) Perché ha gridato al successo dei 14 milioni per realizzare le complanari della Colombo se i dipartimenti competenti di Roma hanno affermato che non ci sono i soldi e che, se ci saranno i fondi, verranno da alienazione di beni non ancora definiti ?

lunedì 10 agosto 2009

Riccardo Colagreco, cuor di leone al mercato del pesce


Richiesta di dimissione del Consigliere Riccardo Colagreco.


Ricevo e pubblico - I cittadini del XIII Municipio di Roma che hanno dato la loro preferenza al Dott. Riccardo Colagreco nelle ultime amministrative, ne chiedono le dimissioni dalla carica di Consigliere Municipale in quanto ha tradito il loro voto.
Siamo al terzo passaggio in poco più di un anno. Non è tollerabile che un eletto nella Lista Civica per Rutelli prima passi all’UDC per poi approdare nel PDL affermando le sue “inclinazioni per il centrodestra” “avendo desiderato questo passaggio da sempre”.
Non è eticamente ammissibile un simile comportamento. Non siamo al mercato del pesce. Questa becera moda di cambiare casacca è disgustosa. Una volta venivano chiamati salti della quaglia, era il tempo del 'piove, governo ladro' e dei pacchi di pasta in cambio di voti. Oggi ci si converte senza pentimento, con la sfacciataggine di dichiarare che si è finalmente entrati "in una grande famiglia". Peccato che in quella stessa famiglia venga disprezzato il dissenso di alcuni consiglieri, mentre si accetta a braccia aperte un consigliere dell’opposizione per il quale non vale la medesima regola etica che si chiede ai non allineati.
Il cambio di casacca è stato comunicato con nonchalance alla stampa quasi che si aspettasse l’applauso. E’ l’aspetto più irritante. Chi decide di cambiare opinione, fede politica, partito, schieramento e quanto altro, ritiene di essere apprezzato. Il PDL che lo accoglie, gongola, non certo perché si tratta del figliol prodigo che torna a casa, ma perché ha un voto in più nei momenti difficili su cui contare.
Una pratica impresentabile. Peccato che nel volto del convertito Colagreco non si scorgano i tratti gentili di chi sta per fare un favore all’umanità.
E’ ora di dire basta e di adeguarsi al mercanteggio prendendolo a pesci in faccia. Niente irrita più di una persona che con leggerezza abbandona la propria parte in cambio di una migliore sistemazione. Chi lo fa, indubbiamente, è un uomo che manterrà questo comportamento anche da amministratore.
Riccardo Colagreco, che di certo non ha il cuor di leone, afferma anche di aver "contattato tutti i suoi elettori", facendo un’affermazione di una gravità inaudita, in quanto il voto è segreto e molti dei suoi elettori non sono stati affatto contattati da lui. Su questo i suoi elettori paleseranno il loro voto e faranno un esposto alle autorità.
Se fosse una persona con un minimo di dignità e di onestà intellettuale avrebbe dovuto dimettersi e ricandidarsi alle prossime elezioni nella "famiglia alla quale sente di appartenere", lasciando al primo dei non eletti della lista civica per Rutelli la possibilità di portare avanti il mandato degli elettori.
Lui stesso ammette di aver fatto solo sbagli, di essere stato mal consigliato. Ebbene, la sua dabbenaggine imporrebbe che saltasse il giro per evitare ulteriori danni, perché di lui, in un anno e mezzo, ne abbiamo sentito parlare solo per i molteplici cambi di casacca.
Non c’è nulla di "professionale, etico e corretto", come invece afferma il Presidente Vizzani, in un uomo così.
A casa dunque.

sabato 1 agosto 2009

Roberto Morassut, l'araba fenice del PD

E' lui, Roberto Morassut, il candidato di Franceschini al PD del Lazio.
L'ex responsabile all'Urbanistica nella giunta Veltroni per ben due tornate, Roberto Morassut compare nell’inchiesta della Procura sull’archivio segreto delle pratiche di condono dell’USCE (Uff. Speciale Concessioni Edilizie, che dipendeva dal suo assessorato), in quella delle “Terrazze del Presidente” di Pulcini, nell’inchiesta su la Romeo. Affiancato dall’avvocato Luca Petrucci, Presidente dell’ATER del Comune di Roma, Morassut è stato il promotore e promulgatore anche degli impianti dei Mondiali di Nuoto a Roma, grande fautore degli accordi di programma (quelle intese fra Campidoglio e costruttori che consentono di cambiare cubature e destinazioni d’uso), patti voluti e difesi dall’ex giunta. Sotto di lui le regole trasparenti in materia urbanistica sono state sostituite da un atto politico discrezionale e, successivamente, questo stesso atto viene riconosciuto nullo dal TAR del Lazio. L'ex assessore ancora oggi afferma che è necessario scongiurare il blocco delle attività edilizie nel Lazio, capitale del mattone in valori assoluti d’Italia. Grande amico delle Archistar accusa Alemanno di preoccuparsi, più che dell’efficienza e della tutela dei lavoratori, di accontentare i potenti del momento, confondendo il governo della città con il potere. Sì, lui, Roberto Morassut, l’autore del Piano regolatore di Roma, da lui definito espressione di democraticità, si è limitato a sancire tutte le linee di tendenza in atto al momento della redazione che, fatalmente, non potevano che rispecchiare le volontà speculative di lobby cresciute, in questi anni, in ricchezza, influenza e potere, senza che la mano pubblica pensasse minimamente di rivendicare per sé (e quindi per la collettività che l'aveva eletta) un ruolo di verifica, controllo e, si licet, contrasto. E così, all'affermazione più volte ribadita dal giorno della trionfale approvazione, che si trattava di uno strumento di importanza storica, tautologicamente comprovata sulla base della semplice esistenza (“è bello perchè c'è”), ai cittadini non è rimasto che rispondere, sinteticamente, ma inequivocabilente, il 27 e 28 aprile 2008.
Forse, per motivi di opportunità e per dare un segnale di rinnovamento, ad un "modello Roma" degli affari, sarebbe stato meglio lasciarlo in Parlamento.

Confusa e felice ... ma basta un poco di zucchero e la pillola va giù

Devo rispettare l’intima convinzione dei politici o la mia libertà di agire davanti a decisioni importanti della vita ?
Meglio una regressione culturale o la scomunica ?
Sono una donna o alternativamente un animale da monta e una macchina da riproduzione ?
Ho autonomia nel giudizio o sono una cerebrolesa ?
Possiedo capacità di decisione responsabile oppure ho bisogno di un maiale guida ?
Mi si deve dissuadere o informare ?
Quando sono il demone e quando una madonna ?
Voglio o possiedo solo voglie ?
Ho una coscienza o ne sono priva ?
Se mi dovessero dare una premio per rinunciare ad una gravidanza lo metto in banca o lo spendo dal parrucchiere ?
Sono soggetta a drammi psicologici e sociali oppure sono immune perché lobotomizzata ?
Meglio essere povera di soldi o ricca di spirito ?
Possiedo delle libertà decisionali oppure no ?
Sono in grado di formulare un pensiero compiuto o è meglio che continuino a parlare i ventriloqui per me ?
...
Un'ultima domanda, e mi scuso in anticipo per aver osato tanto: posso anch’io essere obiettore della vostra coscienza ?

Bisognerebbe ricordare alcuni dati di fatto. Dopo l'introduzione della 194 c'è stato l'abbattimento del numero di aborti, l'emersione dalla clandestinità che mieteva molte vittime, la fine del turismo abortivo che era un privilegio di classe, di chi poteva permettersi di prendere un charter per l'Inghilterra.
Sempre per essere consapevoli della realtà, va ricordato che le politiche proibizioniste nei paesi come l'India, dove si pratica l'aborto selettivo delle femmine, sono state inefficaci perché aggirate con mille espedienti. E quando in quei paesi non era legalizzato l'aborto, le bambine nascevano e venivano ammazzate. L'aborto selettivo delle femmine è una prassi così antica che nessuno si ricorda quando è iniziata.
Durante la campagna referendaria per la legge 194 il deputato democristiano Carlo Casini, diventato parlamentare europeo, andava in giro con un feto dentro un boccione. Si ricordi che i sostenitori della legge 40 difendevano il divieto per la diagnosi preimpianto dicendo che in caso di malformazioni la donna avrebbe potuto sempre ricorrere all'aborto terapeutico nel corso della gravidanza.

Il confronto tra le idee lascia il posto all'arroccamento sulla torre d'avorio della propria coscienza, della quale non si risponde né alla politica né alla collettività. Ma attenzione all'effetto cascata delle obiezioni di coscienza: perché allora un giudice non potrebbe rifiutarsi di applicare una legge non conforme alla propria coscienza? (S. Rodotà)