giovedì 26 novembre 2009

Il Popolo di Roma e zi Beppe Vizzani


Il giorno del decentramento amministrativo per Ostia e il XIII Municipio ho fatto una scoperta. La mia vita è un romanzo criminale. Eh sì, perché, per tutta Ostia erano state affisse le bandiere tricolore e quelle del Popolo di Roma su tutti i lampioni delle strade principali, persino davanti al Municipio. Mi viene implicitamente comunicato che io non appartengo al Popolo di Roma, eppure sulla mia carta di identità c’è scritto Cittadina italiana residente a Roma. D’altronde i miei messaggi non affondano le proprie radici in 3000 anni di storia. Pare anzi che l’Urbe, faro per il mondo e per la Civiltà dove valori come giustizia, diritto e partecipazione hanno da sempre costituito le sue colonne portanti, non sia un riferimento per me. Evidentemente non faccio parte del popolo, di questo umanesimo identitario, sano meritocratico, capacitante, romano.
D’altronde io non passo per la Romanità avendo solo 42 anni, ma nemmeno dalla cultura marxista che l’ha emarginata per decenni. Nel ’68 non avevo capacità di intendere e di volere, per cui del movimento inverso del Popolo di Roma non ne capisco le motivazioni. Il Popolo di Roma ha le idee chiare: rilancio della meritocrazia contro la cultura dell’egualitarismo, pronto ad affrontare la crisi educazionale che attanaglia la nostra generazione, rispondendo con i Valori e la giustizia sociale, pronto a combattere le sfide del presente e del futuro. Espressione di tutti i cittadini dell’Urbe che sostengono il Rinascimento romano, punto d’incontro dinamico di tendenze culturali e di affermazione di un’Idea moderna e sociale di Patria e di partecipazione politica e militante, in grado di ribadire la priorità della politica sull’economia e degli interessi nazionali sui vantaggi dei singoli o delle singole classi. Romanità dunque contro posizioni di rendita, interessi ideologici o di casta. Territorio e Federalismo contro burocrazia e disunità nazionale, che sospinge e guida la voglia di radicale cambiamento voluto da tutto il popolo attraverso la conquista degli spazi culturali, artistici, meta-politici e di aggregazione da decenni monopolizzati dalle sinistre e dai nemici del rinnovamento. Insomma, viva l’IDENTITÀ, la PARTECIPAZIONE, la LIBERTÀ, espressione popolare ed identitaria, che rifiuta schemi ideologici e divisioni di fazione, punto centrale per tutto il popolo figlio della Nuova Italia, espressione vera e reale del mondo sociale tutto. Cioè RIVOLUZIONE IDENTITARIA.

Molto bene. Cominciassero a togliere tutte le bandiere che hanno messo, con la compiacenza delle istituzioni tutte e senza autorizzazione, su centinaia di lampioni, che hanno ovviamente richiesto tempo e scale apposite, e che a distanza di due giorni campeggiano ancora per il neo quartiere decentrato. Nel frattempo io, come altri, faremo un bell’esposto al Comandante dei Vigili Urbani del XIII Gruppo, Angelo Moretti, e al Commissario di Polizia Antonio Franco, visto che erano presenti e alla richiesta dei cittadini del perché fosse consentito persino di aprire uno striscione lungo 15 metri nessuno di loro abbia battuto ciglio, anzi ci hanno voltato le spalle. Anche perché questo Popolo non l’ho visto nelle battaglie di legalità e contro la casta nell’ultimo anno e mezzo, loro che sono il Popolo del fare, mentre gli uomini di Antonio Franco mi hanno portata in questura non appena sono scesa dall’auto, in occasione dell’inaugurazione da parte del Sindaco del Polo Natatorio di Ostia, per un cartello di cartone con su scritto “questo polo è ‘na ficata, famone nartro uguaglio", e denunciata d’ufficio per manifestazione non autorizzata pur essendo da sola.

Decisamente non faccio parte del Popolo di Roma.
Dopo il decentramento da Roma che il Popolo di Roma migri dentro il GRA. Io chiederò asilo politico a zi Beppe Vizzani, come è soprannominato simpaticamente il nostro Presidente dopo che Alemanno lo ha collocato nel presepe a fare S. Giuseppe. Ma una domanda mi sorge spontanea. Ma il PD, presente addirittura con il coordinatore PD XIII Municipio e i consiglieri al gran completo (ad eccezione di Paolo Orneli), alcuni di loro persino alla cena organizzata da Alemanno, le centinaia di bandiere del Popolo di Roma non le hanno viste ?

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