Molte cose ci sarebbero da dire sulla storia dei Mondiali di Nuoto 09 che è stata costellata da eventi, grandi e piccoli, comportamenti oggettivamente virtuosi e altri oggettivamente condannabili. Oggettivamente perché, come dice Scalfari, così si rispetta la norma che condanna il peccato, ma non il peccatore. Non è questa la sede per analizzarli tutti. Sono contenta però del fatto che ci sono le avvisaglie di una piccola rivoluzione: la società civile ha vinto una battaglia, quella sugli abusi degli impianti privati. Quella sugli impianti pubblici è ancora in corso. I sedicenti imprenditori, a rischio zero, sono indagati per il reato penale di abuso edilizio. Come ha scritto il gip Donatella Pavone, in una delle ordinanze di sequestro “Nessun dubbio può sussistere circa la esistenza, ad oggi, del reato per cui si procede per le implementazioni (i lavori per la realizzazione delle strutture nel circoli romani interessati dai sequestri) in quanto gli interventi edilizi posti in essere erano da qualificarsi illeciti sino al giugno 2009, ma restano tali anche successivamente all’intesa data dal Comune di Roma e al nuovo provvedimento di raggiunta intesa del luglio 2009″. Malgrado gli ampi poteri dei Commissari Delegati che si sono avvicendati (A. Balducci e C. Rinaldi). Malgrado l’Ing. Claudio Rinaldi, nei poteri conferitigli da Bertolaso e Berlusconi, si sia timbrato e firmato da solo un decreto (d.c.d.6198 del 30 Giugno 2009) in cui si auto-autorizzava a poter fare tutte le varianti agli strumenti urbanistici esistenti, andando anche in deroga agli standard e prescindendo dall’intesa con l’Assessorato all’Urbanistica e dal parere del Giunta comunale di Roma, sostituendo, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso. Malgrado l’intesa di Alemanno di Luglio 2009. Malgrado tutti i soldi pubblici concessi dall’Isituto di Credito sportivo anche ai privati … Insomma, malgrado tutto questo, la fionda di Davide ha fatto centro. La valenza etica di questo comportamento civico, oggettivamente virtuoso, è altissima, mentre è assolutamente bassissimo il valore etico della frase pronunciata, prima dei Mondiali di Nuoto, dal Sindaco Gianni Alemanno di “chiudere un occhio per il bene della collettività” e il comportamento che sta tenendo la Giunta, ed in particolare l’Assessore all’Urbanistica Marco Corsini, che ha sempre vantato di essere un uomo dell’Avvocatura dello Stato.
Forse dalla destra ci aspettavamo un gesto istituzionale in linea con la sbandierata loro vocazione legalitaria. Invece no. Rieccoci di nuovo di fronte all’ordinaria volgarità morale, quella di una amministrazione forte con i deboli e debole con i forti. Mentre l’amministrazione capitolina ogni giorno sforna comunicati stampa sulla lotta all’abusivismo commerciale, all’occupazione abusiva di case, all’immigrazione clandestina, va in onda il condono. E’ stato sufficiente che un imprenditore locale, dalle amicizia che contano, in corsa per le prossime regionali, inscenasse una finta protesta, poco originale in stile Cobas come è nella moda del momento, e salisse sul tetto del suo impianto sportivo abusivo, in un pomeriggio assolato, minacciando di gettarsi se non avessero tolto i sigilli posti a sequestro, che Corsini si precipita in Procura per tentare un accordo. L’accordo si trova. Vengono tolti i sigilli, il reato penale di abuso rimane, ma il Comune, con la scusa dei finti posti di lavoro e dei finti servizi alle famiglie, invece di costituirsi parte civile per i mancati pagamenti degli oneri concessori, decide per una sanatoria che consente la riapertura dei fidi bancari chiusi a seguito del sequestro. Cosa non da poco. Insomma, basterà pagare e tutto sarà risolto.
L'abusivismo speculativo è un cancro sociale, culturale ed economico di questo paese, l’unico al mondo con il record di 18 condoni. Una vera e propria industria e il modo prevalente di edificare. Dopo lo storico abusivismo per necessità si è passati dagli anni ottanta all’abusivismo come attività economico–speculativa. I condoni sono dei preziosi incentivi. L’aumento dell’abusivismo dopo ogni condono ne è la dimostrazione. Esso infatti è un elemento non marginale dell’economia sommersa che dovrebbe essere combattuta e invece viene sostenuta proprio da scelte come la sanatoria proposta da Corsini, che forse dimentica, nel suo ruolo di Assessore all’urbanistica, che si tratta per l’urbanistica e per le discipline che regolano il buon funzionamento del territorio di una ‘dolce Euchessina’.
Siamo ancora in pieno medioevo culturale in cui vige la simonia. L’amministrazione scende a patti con chi ha scempiato il territorio, e addirittura lucra con l'illecito, dimenticandosi che esiste un primario interesse collettivo al quale devono sottomettersi le ragioni dei privati. Ed è un comportamento oggettivamente condannabile quello di un amministratore, tutt’ora in servizio presso l’Avvocatura Generale dello Stato, che lavora per smantellare lo Stato di diritto.
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