mercoledì 17 aprile 2019

"GRASSI" CHE COLA: ZINGARETTI, QUANDO CE NE OCCUPIAMO?

"Confido nella capacità di valutazione e nel senso di responsabilità", così Zingaretti sul caso Sanità Umbria. E nel Lazio? A quando le valutazioni? Quello che viene definito "un sistema di potere che permea ogni spazio della sanità regionale", non è solo in Umbria, evidentemente, a prescindere dalla regolarità o meno dei concorsi o dei bandi. Il problema non è infatti solo penale. Spesso si tratta di "ordini di scuderia", di infornate "motu proprio", come in queste ultime settimane in Regione Lazio, di ex tutto del Municipio X, che hanno brillato per i loro fallimenti politici e le relazioni, parentali e non, ben poco 'onorevoli nel mondo di mezzo'. Dirigenti che, come nel caso di Oliverio (PD), governatore della Calabria accusato di corruzione, agiscono "per un mero tornaconto politico". Ma chi paga il conto è la collettività.

Nicola Zingaretti, che sulla Sanità nel Lazio ha raccolto a mani nude ortiche (che a differenza dei 39 "non ricordo" di Micaela Campana, non risponde proprio [*]) ci dovrebbe spiegare cosa sta succedendo ad esempio all'Ospedale Grassi, dove si fanno interrogazioni urgenti a risposta scritta e mozioni sul declassamento della UOC di Anestesia e Rianimazione, ennesimo capitolo di una saga triste (per gli utenti e i lavoratori) inziata con la procedura concorsuale indetta alla fine del 2015 per la direzione della UOC di Anestesia e Rianimazione, con accuse pesanti circa la legittimità degli atti.

Prima si indice una procedura concorsuale per la copertura dell'incarico di Direzione della UOC Anestesia e Rianimazione e, successivamente, all'esito della stessa, si assumono provvedimenti di depotenziamento della UOC, invece di conferire l'incarico, con le relative funzioni e competenze per il quale era stata indetta la procedura originaria. La UOC Anestesia e Rianimazione, che opera nel blocco operatorio, blocco parto, reparto rianimazione, emergenza ospedaliera, ha sempre sopperito alla carenza di organico dell'ospedale Grassi che ha un bacino di utenza di oltre 300mila abitanti (che nel periodo estivo aumenta esponenzialmente), potendo contare sull'unità del gruppo di lavoro. Mentre ora gli operatori lamentano che la suddivisione in due strutture distinte e separate (che sembra dettata da motivazioni di scontri di potere) afferenti a due diversi centri di costo e a due dipartimenti diversi, rischia di pregiudicare (ma sembra che abbia già pregiudicato) il tempestivo intervento in presenza di criticità di organico, oltre che rallentamenti decisionali e inutili conflitti, con ripercussioni nefaste sulla sicurezza dei pazienti e per le tasche di tutti i cittadini.  Uno sconvolgimento organizzativo che non esiste, come modello, in nessun ospedale su tutto il territorio nazionale, con la divisione di Anestesia e Rianimazione.

L'interrogazione a risposta scritta di Fratelli d'Italia, si aggiunge alla mozione del M5S del 14 marzo scorso (n° 128), avente come oggetto "ingerenze politiche nella gestione dell'Ospedale Grassi di Ostia", nella quale si denuncia anche la "pressione di partiti e sindacati" e di un "sistema di potere", presentando una lista parziale a cui ci sarebbero da aggiungere "mariti e mogli di sindacalisti che lavorano nello stesso ospedale o di personaggi che si affiliano a questo o quel sindacato per fare carriera". 
Ecco l'elenco.
Gregorini, Coiro, Di Turi, Niutta, Marra (che tiene bloccato un anestesista per le cataratte), Moscato, Cioffi, Callì, Conforzi, Andreani, Martinelli.  
Attendiamo, confidenti, che Zingaretti responsabilmente, faccia le sue valutazioni ... perché cambia il direttore d'orchestra, ma la musica ci sembra sempre la stessa.

Il Messaggero, 19 aprile 2019



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[*] LINK 1, LINK2, LINK3, LINK4, LINK5 ... per citarne solo alcuni ai quali si dovrebbe aggiungere la "gara truffa" del CUP LINK 6.

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