venerdì 30 settembre 2011

Salaria Sport Village e Autorità del Bacino del Tevere: quale nulla osta idraulico ?

L’impianto del Salaria Sport Villageha ottenuto il nulla osta idraulico, e dunque il parere favorevole, il 31 marzo2008, da parte di Roberto Grappelli, segretario generale dell’ Autorità diBacino del Fiume Tevere (ABT), dopo che il Commissario delegato ai Mondiali diNuoto Roma '09, Angelo Balducci prima e Claudio Rinaldi poi, presentarono ilprogetto come "opera di interesse pubblico non residenziale, nondelocalizzabile e come tale trattata ai sensi degli articoli n.46 delle NormeTecniche di Attuazione (NTA) del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI)".

Il Salaria Sport Village situato tra le aree esondabili del Piano di Stralcio –PS1 dell’ABT, classificate come ‘Zona A’, si trova in un’area dove è vietataqualunque attività di trasformazione dello stato dei luoghi (morfologica,infrastrutturale, edilizia), ma dove possono essere realizzati impiantidestinati ad attività sportive compatibili con l’ambiente senza creazione divolumetrie (p.es., un campo di calcio senza spogliatoi attigui), purché vengaconsentita la libera attività espansiva delle acque per la sicurezza di tuttigli abitanti di Roma e dove l’attività edificatoria è fortemente limitata, salvoche per le opere pubbliche o di pubblico interesse. L'art.46 recita infatti:"all’interno delle fasce fluviali e delle aree a rischio idraulico edidrogeologico è consentita la realizzazione di opere pubbliche e di interessepubblico purché compatibili con le condizioni di assetto idraulico e/ogeomorfologico definite dal PAI e non altrimenti localizzabili".

Quali sono dunque le motivazioni che hanno portato l'ABT a rilasciare il nullaosta idraulico per la realizzazione dl Salaria Sport Village ? Sostanzialmentetre: 1) opera di interesse pubblico 2) opera non delocalizzabile, 3) operacompatibile con le condizioni di assetto idraulico e/o geomorfologico. Indettaglio:

1.OPERA DI INTERESSE PUBBLICO
Secondo la sentenza del TAR del Lazio nr.00906/2011, a seguito del ricorsonr.2834/2010 presentato dallo stesso Salaria Sport Village, l'impianto non puòconsiderarsi di 'interesse pubblico'.

Ricordiamo che si definisce 'opera pubblica' un'opera che prevede la materialemodificazione e trasformazione di un bene immobile, che è destinataall'interesse pubblico e che è realizzata da un ente pubblico. Un'opera diinteresse pubblico (poiché i termini “pubblica utilità”, “pubblico interesse”,“interesse generale” sono sostanzialmente equivalenti) deve avere gli stessirequisiti, ma è realizzata da parte di un soggetto privato - anche perperseguire utilità di natura privata - ferma restando la soddisfazione di unconcreto interesse pubblico (per esempio un privato può costruire un parcheggiotramite project financing e ricavarne utili per soddisfare l'interessepubblico, quello di dotare l'area di un parcheggio necessario ai cittadini). Nesegue che ogni opera pubblica è di pubblica utilità (ma non sempre è vero ilcontrario) e che un'opera di pubblica utilità deve comunque avere un interessepubblico. Inoltre, la definizione di 'interesse pubblico' di un'opera deveessere dichiarata esplicitamente dalla pubblica amministrazione.

Il Salaria Sport Village è stato dichiarato opera di interesse pubblico dalCommissario delegato ai Mondiali di Nuoto Roma '09, pertanto doveva assolverefinalità di carattere generale legate alla sua funzione nel contesto dellacittà di Roma. Non era allora, e non lo è nemmeno ora, possibile assumere ognigenerico interesse pubblico (nel caso specifico, mancanza di piscine) perdisattendere i limiti imposti dall'ordinamento urbanistico.

Su questo tema si è inserito il Comune di Roma che nella deliberazione diGiunta Comunale n.196 del 30 giugno 2010 ha ribadito l’interesse pubblico e fattopropri i relativi progetti di soli 5 impianti sportivi realizzati su aree diproprietà comunale in occasione dei Mondiali di Nuoto Roma '09, escludendo datale determinazione gli impianti di proprietà privata come il Salaria SportVillage. In base a ciò il TAR ha sentenziato quanto segue: "Si rivela unassunto indimostrato che, ai fini in discorso, ogni intervento compreso nelpiano delle opere per i Mondiali di Nuoto 2009 sarebbe dovuto essereconsiderato d’interesse pubblico in quanto realizzato per un’iniziativarispondente a tale interesse, a prescindere dalla circostanza che sia statoposto in essere su strutture di proprietà pubblica o privata".

Secondo il TAR dunque il Salaria Sport Village non è un'opera di interessepubblico. Si attende l'espressione del Consiglio di Stato, che doveva esprimersi il30 giugno.

2.OPERA NON DELOCALIZZABILE
Sostenere che in tutto il IV Municipio non ci fosse un'altra area doverealizzare delle piscine per 'interesse pubblico', non è credibile. Ancheperché il Comune di Roma ha sempre espresso con chiarezza "parere nonfavorevole all'ampliamento e al potenziamento degli impianti" (conosciutianche come ex centro sportivo della Banca di Roma, a Settebagni), così comenegativo è stato il parere della Provinciadi Roma.

Come ha potuto dunque Roberto Grappelli, segretario generale dell'ABT, autorizzare il31 marzo 2008 come "non altrimenti localizzabili" i 160 mila metricubi di cemento del Salaria Sport Village in area esondabile? Non si sa, quelloche invece si sa è che Grappelli è stato premiato, il 13 agosto del 2008, conla nomina a Presidente di Metropolitane di Roma", carica che ha mantenutofino al 19 gennaio 2010, per divenire poi amministratore unico di OfficineGrandi Revisioni (OGR), la società interna dell’Atac, società responsabile dellamanutenzione dei treni delle metropolitane. Così come si sa che l'impresa cheha eseguito i lavori al Salaria Sport Village era della moglie di DiegoAnemone, Vanessa Pascucci, a sua volta socia e finanziatrice della moglie diAngelo Balducci di una casa di produzioni cinematografiche

La realtà è che nessuno ha mai detto fino ad oggi perché, per dotare di unimpianto natatorio il IV Municipio, si dovesse a tutti i costi posizionarloproprio lì, sul fiume. Perché non era 'altrimenti localizzabile'?


3.OPERA COMPATIBILE CON LE CONDIZIONI DI ASSETTO IDRAULICO E/O GEOMORFOLOGICO

L'area del Salaria Sport Village è indicata come area esondabile nel Piano diStralcio – PS1 dell’ABT e classificata come ‘Zona A’, caratterizzata appunto dacostante rischio di naturale esondazione delle acque del fiume Tevere. Lanormativa su di essa, come riportato all'art.39 del PAI, è quella del 1°Stralcio Funzionale - PS1, "Aree soggette a rischio di esondazione neltratto del Tevere compreso tra Orte e Castel Giubileo".

Se l'area non fosse stata imposta come 'opera di pubblico interesse' dalledichiarazioni del Commissario Delegato, sarebbe stato al massimo consentita la"realizzazione di aree destinate ad attività sportive compatibili conl’ambiente senza creazione di volumetrie" (art.4, c.4, lett.f), il tuttoarmonizzato con le norme tecniche del piano paesistico territoriale n.4"Valle del Tevere" della Regione Lazio. In pratica, non potevaesistere il Salaria Sport Village.

Invece, dichiarandolo come 'opera di pubblico interesse', il caso del SalariaSport Village è stato fatto rientrare sotto l'art.7, in cui in pratica siimpone soltanto che venga convocata una Conferenza dei Servizi per studiare,con l'ABT, come realizzare l'opera prevista. L'ABT, in questi casi, deveimporre una serie di prescrizioni realizzative che devono essere rispettatealla virgola, compresa tutta la parte relativa all’impiantistica. La mancataattuazione di queste prescrizioni, e dunque l'eventuale riduzione dell'area adisposizione dell'espansione delle acque del Tevere in caso di esondazione, èmotivo di mancato rilascio del nulla osta idraulico da parte dell'ABT. Questovale soprattutto per l'area subito a monte di Castel Giubileo, in sinistraidraulica, dove le quote del terreno sono tali per cui la S.S. Salaria puòessere inondata per circa 2 Km,così come anche il centro di Settebagni (la ferrovia Roma - Firenze si trovainvece in quota di sicurezza).

Le linee tecniche di indirizzo per il rilascio dei pareri in materia diconcessioni edilizie prevedono per esempio che le quote di calpestio deimanufatti edilizi che possono essere realizzati nelle aree a rischio diesondazione, devono essere a quota superiore a quella del massimo livelloprevedibile delle acque in caso di esondazione. Analogamente, la strutturaportante demandata a sostenere il piano di calpestio, deve essere realizzatamediante i cosiddetti “pilotis” ad elementi verticali, la cui dimensionemassima di ingombro non può essere superiore a 100 cm posti ad un interassenon inferiore a 9.00 mt a luce libera, senza tamponature. E così via, con tuttele eccezioni dei casi 'non residenziali' in cui quasi sicuramente è stato fattorientrare il Salaria Sport Village.

Ora di queste prescrizioni non è mai stata data informazione e sarebbeopportuno che l'ABT, per maggior chiarezza del suo operato, le rendessepubbliche al fine di permettere non certo un'ispezione popolare sul realizzato,ma per chiarire tutti i dubbi che ancora esistono sulla regolarità deicontrolli effettuati prima del sequestro dell'opera.



Riassumendo: fino adoggi del Salaria Sport Village si è parlato in termini di vicinanza al fiume,cioè della sua collocazione in area esondabile, incolpando solo il Comune diRoma per non aver controllato i poteri del Commissario Delegato. In realtàl’esistenza del Salaria Sport Village la si deve al nulla osta idraulicodell'ABT, nulla osta che si basa sui tre punti sopra esposti.
Gli scenari futuri allora sono due, entrambi legati al parere del Consiglio diStato. Se riconoscerà che non è opera di pubblico interesse, come già sostenutodal TAR, tutti gli impianti vanno demoliti perché l'ABT dovrà gioco forzaritirare il nulla osta idraulico (per questa ragione LabUr non ha mai compresole motivazioni della raccolta di firma per l’acquisizione a patrimonio pubblicodel Salaria Sport Village - LINK). Se invece il parere del Consiglio di Stato rovescerà l'espressione del TAR, bisognerà verificare che tutte le prescrizioni dell'ABT siano state rispettate, cosa che fino ad oggi nessuno ha mai verificato (che cirisulti, neppure la Procura,dove l'ABT è stata ascoltata sul caso ben 9 volte).
Resta l'amarezza che nessuno, ma proprio nessuno, ha mai fatto rispettare la Legge sul Salaria SportVillage, creando un groviglio tale di interpretazioni che lasciano solo spazioa chi ha interessi, sicuramente non pubblici.

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