lunedì 14 marzo 2011

Balneari, sentenza della Corte dei Conti: confusione nella notizia riportata da il Corriere della Sera

A seguito dell’infrazione aperta dalla UE nei confronti dell’Italia per la mancata messa all’asta delle concessioni demaniali, il Sindacato Italiano Balneari (SIB) ha tenuto il 10 Marzo scorso la "seconda marcia su Roma". L’11 marzo il Corriere della Sera (pag. 2, della Cronaca di Roma, a firma di Alessandro Fulloni) riporta in un riquadro la seguente notizia, che trascrivo integralmente : “Una condanna erariale di 15 mila euro (ma la procura ne aveva chiesti 229 mila) inflitta dalla Corte dei Conti per non aver redatto, nel 2008, i «testimoniali di Stato» per i 14 stabilimenti più noti di Ostia. «Colpa grave» di un dirigente dell' Agenzia del Demanio, R. P., è stata quella di non aver prodotto la «certificazione» necessaria a stabilire il valore di beni e pertinenze dei lidi. Che grazie alla dimenticanza, potrebbero aver pagato canoni più bassi del dovuto”. Ad eccezione dell’importo di 15 mila euro di condanna erariale, ci sono una serie di inesattezze che finiscono per generare confusione nei lettori.

In particolare:


1) la sentenza della Corte dei Conti n°283/2011 è del 1° febbraio 2011, depositata in Segreteria il 17 febbraio 2011. Il danno cagionato da R.P., come valutato dalla Procura della Corte dei Conti, per gli anni 2007 e 2008, ammonta a € 229.440,44 per anno, dal 2007 al 2008, per complessivi € 458.880,88, cioè il doppio di quanto riportato dal Corriere.

2) la redazione del testimoniale di Stato, al pari del verbale di incameramento, non contiene valutazioni economiche, ma reca soltanto una descrizione delle caratteristiche e dimensioni fisiche dei manufatti, perciò nessun aumento di valore del conto patrimoniale dello Stato può conseguire dalla redazione del testimoniale, come invece insinua il Corriere tra le righe.

3) risulta dalla sentenza che per ben 7 dei 14 stabilimenti balneari indicati nell'atto di citazione (doc. all. n. 6) il testimoniale di stato, in anni diversi, era stato regolarmente redatto, mentre il Corriere dice che non è stato redatto per tutti i 14 stabilimenti.

4) è stato, lo stesso R.P. – Direttore p.t. della filiale di Roma Capitale dell’Agenzia del demanio competente per territorio dal 16.1.2007 all’attualità - a firmare le note con le quali, tra il marzo e l’aprile del 2007, l’Agenzia del demanio aveva rappresentato al Comune di Roma la necessità di procedere a redigere il testimoniale di stato, mentre il Corriere non fa alcun accenno neppure sul perché la pena sia stata ridotta a R.P.

Come è scritto sempre nella sentenza è necessario aggiungere che né la legge, né il contratto di servizio, né le prese di posizione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e della Direzione Generale dei Porti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, né il parere dell' Avvocatura dello Stato, né la prassi amministrativa di svariati decenni, consentono di ritenere fondata la tesi che debba essere l'Agenzia del demanio a redigere il testimoniale di stato, né a prendere l'iniziativa della sua redazione, tesi che invece viene portata avanti dal Corriere circa l'addebito di responsabilità mosso a R.P.


(foto della prima marcia su Roma del SIB)

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