Non ne parla quasi più nessuno e chi lo fa spesso scrive cose inesatte. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla questione del pagamento degli oneri concessori da parte degli impianti privati sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ’09. Si tratta di una vera e propria beffa per i cittadini. L’anno scorso il PM Sergio Colaiocco ha disposto il sequestro di ben 15 impianti privati per mancanza di concessione edilizia e per la violazione di numerosi vincoli. E’ evidente che se non c’è una concessione edilizia, non c’è nemmeno il pagamento degli oneri concessori, che servirebbero per realizzare opere di urbanizzazione primaria e secondaria, come ad esempio strade, illuminazione, parcheggi, scuole. Il condizionale è d’obbligo perché di fatto sono anni che gli oneri concessori non sono più vincolati ad opere di urbanizzazione, ma finiscono nel calderone del bilancio comunale nelle spese ordinarie. Quando le casse languono tutto fa brodo. Il Comune dunque incassa, ma ai cittadini rimangono i disagi, se non addirittura la beffa quando, come nel caso di alcuni impianti, è stata proprio l’amministrazione comunale a pagare per l’asfaltatura e l’illuminazione. Insomma, i privati costruiscono abusivamente, non pagano gli oneri concessori e i cittadini si trasformano in un bancomat per i privati. Oltre al danno, la beffa.
Mentre si attende che vengano stabilite le regole del condono, così come concordato tra la Procura di Roma e il Comune, assistiamo a inaugurazioni di ristoranti ed asili nido convenzionati negli impianti abusivi. I privati fanno cassa, ma di opere di urbanizzazione nemmeno l’ombra.
E’ necessario non dimenticare che l’Ass. all’Urbanistica, M. Corsini, si è precipitato dal PM Sergio Colaiocco chiedendo il dissequestro per "motivi sociali", concesso sotto la clausola che il Comune di Roma rediga, massimo entro il 30 Giugno 2010, una sanatoria ad hoc per gli impianti abusivi, un condono a tutti gli effetti tramite concessione edilizia ora per allora. Comunque, l’eventuale reato penale non potrà essere cancellato dalla sanatoria amministrativa, così come il Comune di Roma non potrà sanare gli eventuali vincoli regionali violati. Una volta stabilite le regole ogni impianto dovrà fare la richiesta di condono. Il Comune verificherà la loro correttezza e quindi saranno quantificati gli oneri concessori dovuti.
Gli oneri dunque non possono essere pagati se non viene accolta la richiesta di sanatoria che è possibile solo quando ne verranno stabilite le regole che attualmente non ci sono.
Se il 30 giugno l’Ass. Corsini non mette a posto le cose, gli impianti torneranno sotto sequestro.
Chi millanta di aver pagato non può dunque averlo fatto perché senza concessione edilizia la quantificazione degli oneri non c’è. Ci sono solo due possibilità di esenzione dal pagamento degli oneri concessori: se si tratta di opera pubblica o di strutture che un ente pubblico chiede al privato di realizzare per un fine pubblico. Qualcuno forse vi si appellerà, soprattutto i furbetti, quelli cioè che hanno fatto tutta la moina pubblicitaria sul fatto che ospitassero gli atleti per gli allenamenti nei loro impianti sorti per i Mondiali di Nuoto, anche quando non era vero. Sarà, con buona probabilità, proprio il caso dell’impianto di Giovanni Malagò, presidente della Canottieri Aniene nonché presidente del Comitato Organizzatore dei Mondiali di Nuoto Roma ’09. Aveva promesso che la nazionale americana con Phelps sarebbe stata ospitata da lui. In realtà sono andati a Riccione.
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