martedì 12 gennaio 2010

All’Infernetto prove tecniche di grattacieli

Dopo gli aumenti di cubatura delle quattro“167” all’Infernetto e a Casal Palocco, Alemanno fa atterrare, sempre all’Infernetto (presso la Guardia di Finanza), altri 20.000 mc derivanti dalle c.d. “compensazioni edificatorie”, che si aggiungono ai 68.000 mc già previsti nell’ATO I 40, affianco ad una delle 167 che hanno ricevuto discutibili aumenti di cubatura per pagare gli espropri. I soldi nelle casse del Comune di Roma non ci sono e Alemanno per rimpinguarle mercanteggia con i costruttori ulteriore cemento. Di nuove strade, di nuove calibrature dei fossi neanche l’ombra. Eppure nuove strade e nuovi fossi per la raccolta delle acque sono previsti nel PRG. Alemanno non ha mai nascosto di non amare il PRG e non potendolo abolire, lo distrugge a “colpi di cemento”, su un territorio già ferito da anni di pratiche di “pianificar facendo” senza certezze.
Se si intendeva dare un colpo finale a quartieri residenziali che erano nati per soddisfare il bisogno di verde e tranquillità dei cittadini romani siamo a buon punto. Promesse elettorali come le complanari della Colombo restano inevase, così come quelle di diminuire il cemento sulle aree destinate a verde. L’unico servizio che porterà l’ATO I 40 sarà un asilo nido da 60 posti a servizio delle 700 persone previste nel progetto. Sulla “carta” si parla di 515 abitanti, ma come ben sanno i tecnici, il numero è sottostimato perché l’indice è meramente teorico in quanto si basa sul rapporto ab/mq che non tiene conto, ad esempio, dell’utilizzo residenziale di mansarde e di interrati. Proprio l’ATO I 40 era stato bocciato in Regione Lazio perché i parcheggi interrati incidevano sulla falda acquifera. Una modifica successiva ha “risolto” anche questo problema e oggi il progetto prevede palazzine a 5 piani, comprese di interrati, in una zona idro-geologicamente a rischio, che per questa ragione, ha sempre avuto tipologia di costruzione a villino.
Ieri in Commissione Urbanistica si è assistito ad una cosa davvero singolare: i dipartimenti del Comune di Roma non erano presenti, mentre ad illustrare e a difendere la bontà del progetto c’era il geometra della ditta costruttrice. Neppure l’Ing. Papalini, responsabile dell’Ufficio tecnico del Municipio XIII ha pensato di presenziare. L’urgenza degli interessi privati è più forte di quelli dei cittadini, tant’è che, con tutte le emergenze del XIII Municipio, giovedì all’ordine del giorno del Consiglio Municipale si voterà proprio il parere di espressione sull’ATO I 40, pare su sollecitazione di Alemanno in persona.
Vedremo se il centro-destra municipale sarà coerente con le sue promesse elettorali dal momento che hanno espresso parere negativo sulla densificazione delle 167 tra cui proprio quella di fianco a questo nuovo mostro. Vedremo anche se il parere del Municipio sarà vincolante oppure no, visto che all’art. 8 del regolamento sul Decentramento del Municipio XIII, è proprio il Municipio a dover dare gli indirizzi politici sulle scelte urbanistiche del nostro territorio.
Stiamo ormai assistendo allo stravolgimento del piano regolatore attraverso la pratica insana dell’accordo di programma tanto vituperata da Alemanno prima di diventare Sindaco di Roma.

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