mercoledì 8 luglio 2009

Dissentire è vietato


In questo Paese non si può dissentire. Appena ci provi ti tacciano di essere un contestatore o un terrorista. L’altro giorno ci è stato impedito di entrare in Municipio ad una conferenza stampa pubblica perché non graditi. La destra al potere non ammette il dissenso, in qualunque epoca. E dire che si tratta di una generazione nata nel periodo del boom economico, persone che dovrebbero aver studiato. Invece l’ignoranza dilaga. Non solo non conoscono la Costituzione e la Storia, ma nemmeno l’etimologia e molto spesso la lingua italiana.
Negli anni 70 l’Italia ha sfornato un quantità industriale di militanti che oggi vengono chiamati terroristi. I terroristi hanno come unico scopo quello di causare delle stragi e seminare terrore a casaccio. Il primo atto terroristico ci fu nel 1937 a Guernica. In Italia il terrorismo fu solo quello di Stato. I rivoluzionari poi sono tutta un’altra faccenda e non vanno confusi con gli scalmanati, i ribelli o i clandestini. Il rivoluzionario nasce dal basso, senza mediazione, acquisisce nel tempo una “specializzazione pubblica” contro tutti i poteri costituiti e senza obiettivi estremistici. La repressione dei rivoluzionari negli anni '70 fu addirittura superiore, in termini di detenzione, a quella dei prigionieri del ventennio fascista.
Oggi i militanti si contano sul palmo di una mano, di rivoluzionari anche, di contestatori alcuni e di dissenzienti molti … ma dissentire, in questo Paese, pare che non sia più un diritto.
Nervetti deboli questi nuovi satrapi !

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