Visualizzazione post con etichetta Manifestazione contro il premio per la poesia a Licio Gelli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Manifestazione contro il premio per la poesia a Licio Gelli. Mostra tutti i post

lunedì 15 giugno 2009

Nuovi paradigmi e vecchi paraculi.

Della serie: a volte ritornano.

In aula Massimo Di Somma nel XIII Municipio, c’è la bandiera tricolore, quella della città di Roma e quella europea, la foto del capo dello Stato e il crocifisso. Come in tutti i luoghi Istituzionali. Simboli di parole che hanno perso di significato in questo Paese.
E’ accaduto ciò che nella storia risorgimentale e unitaria sembrava impossibile, assurdo, da incubo: vivere in uno Stato mafioso, fuorilegge, senza più una Costituzione rispettata.
In Italia i giochi mafiosi sembrano quasi fatti, un nuovo sultanato affaristico e criminale è ormai al potere a tutti i livelli, anche quelli locali, e dispone di corpi armati, di leggi ad personam, di privilegi, di impunità. Il voto democratico alle idee e alle persone meritevoli è stato sostituito dal voto al partito di raccolta dei ricchi sempre più ricchi, dei potenti sempre più potenti, quali che siano i simboli e le bandiere dietro cui si presentano. La democrazia è diventato un gioco delle parti indecente: i partiti vengono scelti e scambiati in continuazione, usati per violare le leggi, ottenere privilegi, prebende, finanziamenti, per fare affari comodi e abusivi. Il tutto avviene fuori da ogni controllo legale e persino professionale. Nel linguaggio e nell'ideologia mafiosi, non a caso la parola amicizia ha sostituito le altre virtù, quali onestà, giustizia, bontà; a una persona non si chiede più di avere queste virtù impegnative, difficili, basta che sia amico. Il modo di pensare mafioso, la catena mafiosa degli amici degli amici è diventato dominante. Basta servire e approfittare. Dopo rimane solo il baratro dell’autoritarismo.
Chi è passato per il lungo viaggio dentro i fascismi lo sa. E’ così che accade: passo dopo passo, si arriva alla riduzione prima e alla perdita poi della libertà. Vige la paura borghese per ogni riformismo, il progressivo distacco dall'antifascismo come vigilanza e impegno continuo, il revisionismo storico presentato come rigore intellettuale per far passare la diffamazione della democrazia, le piccole e grandi viltà, i piccoli e grandi profitti di chi salta sul carro del vincitore, trasversalità, brandita come una clava, per coprire le impudicizie e le vergogne proprie e altrui, in nome di una libertà che viene confusa con il libero arbitrio.
La legge non è più uguale per tutti, come campeggia in tutti i palazzi di giustizia italiani.
Ieri ad Ostia è accaduto qualcosa che non si vedeva da anni in questo territorio. Oltre 500 persone (e lo sappiamo perché abbiamo appositamente dato i palloncini per contarci) hanno manifestato non solo per urlare la vergogna di un premio culturale ad un pidduista e criminale come Gelli, ma soprattutto perché si sono riconosciuti come cittadini che vogliono il rispetto dovuto per legge da chi dovrebbe rappresentare lo Stato della Repubblica Italiana e gli Italiani tutti. Rispetto per i morti delle stragi, rispetto per i valori costituzionali, rispetto per la legalità, per la trasparenza, per la giustizia, per la cosa pubblica. Nelle loro diversità culturali hanno affermato un valore fondamentale: la democrazia non è negoziabile. Hanno compreso che se aspettano i giorni in cui cadono le foglie forse saranno anche cadute le residue libertà.
500. Pochi ? Forse. Ma erano sempre di più delle persone sedute al teatro Manfredi, molte, molte di più, malgrado l’ostracismo dell’informazione locale, asservita e servile ai poteri e non all’informazione. E’ solo l’inizio. Quei 500 si riprendono quello che gli appartiene: i loro diritti, tutti.
Perché il metodo del “panem et circenses” è arrivato al capolinea.

sabato 13 giugno 2009

OSTIA: NO AL PREMIO DELLA POESIA A GELLI



E' confermata la manifestazione di oggi alle ore 17:00, ma non più presso via dei Pallottini, dove ha sede il Teatro Manfredi, ma presso la Stazione Lido Centro. La Questura di Roma ci ha infatti IMPEDITO di manifestare davanti al Teatro, dove verrà consegnato il premio a Licio Gelli. Sarà il suo editore Amos Cartabia, per la Acar Edizioni, a ritirarlo. Vergognoso, altro che 'passo indietro'. E che il premio lo dia l'Associazione "Anco Marzio" piuttosto che sia incluso nel premio "Città di Ostia", cambia poco. L'artefice è sempre il Signor Tonino Colloca che già nel 2003 aveva consegnato il premio a Gelli (premio "Città di Ostia" per la poesia edita). Il Signor Tonino Colloca è recidivo. Vedremo oggi se invece i politici del XIII Municipio verranno alla nostra manifestazione o assisteranno in prima fila allo spettacolo della P2 di Ostia. Altro che cultura...

Ostia dice no al premio per la poesia a Licio Gelli








giovedì 11 giugno 2009

Caso Gelli: Fax al municipio XIII

Chiunque ne condivida il contenuto è pregato di inviare a sua volta il fax.
Abbiamo avuto notizia infatti che presenzieranno tutti i consiglieri municipali alla premiazione a Licio Gelli del 13 Giugno presso il teatro Manfredi, premio che verrà ritirato dall'editore per presunte e false ragioni di ordine pubblico.
___________________________

FAX A: XIII MUNICIPIO Fax 06/5627648

Presidente: Giacomo Vizzani
Assessori: Innocenzi, Olive, Pace, Pallotta
Consiglieri: Bellavista, Belmonte, Bergamini, Bonvincini, Caliendo, Colagreco, Colloca, D’Annibale, Marchesi, Marinelli, Paletta, Paltoni, Pannacci, Picca, Rasi, Ricci, Salvemme, Sesa, Spanò, Stornaiuolo, Tassone, Vartolo, Zaccaria

Da: Comitato Civico Entroterra13

Oggetto: Premio a Licio Gelli – 13/06/2009 Teatro Manfredi (Via dei Pallottini 10, Ostia)

p.c. COMUNE DI ROMA
Sindaco: Gianni Alemanno Fax 06/6794759


Roma, 12.06.2009

Spett.le XIII Municipio,

il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha dichiarato il 31 maggio: “Personalmente esprimo la mia totale contrarietà all’idea di conferire un premio al signor Licio Gelli, qualsiasi sia la motivazione che abbia portato a questa decisione. Le oscure vicende della P2 negli anni 70 non sono mai state definitivamente chiarite e non mi risulta che il signor Licio Gelli abbia mai fatto un completo atto di pentimento o di discolpa dalle pesanti accuse che gli sono state mosse”.

Partendo da queste dichiarazioni, invitiamo il Presidente, gli Assessori ed i Consiglieri del XIII Municipio a non partecipare ad alcuna forma di premiazione di Licio Gelli per non incrementare il clima di tensione sociale e politica artificiosamente portato avanti in questi giorni dal Sig. Tonino Colloca, Presidente dell’Associazione “Anco Marzio”.

Distinti saluti