Forse non tutti sanno che l’espressione “rimbocchiamoci le maniche” è la traduzione italiana dal dialetto neretino che letteralmente significa piegare le maniche attorno al braccio rafforzandole con pieghe multiple, e che metaforicamente significa darsi da fare perché la manica costituisce un impaccio, perciò va ridimensionata.
E’ decisamente un’espressione evocativa forte perché prelude nell’immaginario anche al venire alle mani. In effetti l’istinto ci sarebbe quando si legge sul sito del PD XIII che, mentre in altri Municipi di Roma si volantina da giorni davanti alle scuole e nei mercati sui grandi e gravi problemi che attanagliano i cittadini, nel XIII Municipio non si volantina affatto (malgrado la riapertura scolastica sia una delle più brutte dal dopoguerra e il XIII sia il secondo municipio più giovane di Roma con fortissimo deficit di aule), ma si organizza un seminario di formazione sulla comunicazione dal titolo “Comunicare la politica”.
Interessantemente inutile o inutilmente interessante, a seconda del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Mentre qualcuno si “rimbocca le maniche”, qualcun altro parla del sesso degli angeli. In effetti, se prima dormivano a casa, ora dormono ai seminari. Mentre studiano come comunicare, qualcuno può dirgli cosa comunicare ?
Certo però che l’espressione “schieramento del fare” non è proprio una grande idea comunicativa. Echeggia destrorsi pensieri. Ma il coordinatore del PD XIII, Giuliano Droghei, ha le idee chiare: “Il ‘non fare’ a volte può danneggiare più del “fare male”. Amen.
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