giovedì 17 settembre 2020

IDROSCALO DI OSTIA, LE MENZOGNE A 5 STELLE

 

Oggi durante il Consiglio Straordinario del X Municipio tenutosi in videoconferenza per timori di proteste, i residenti dell’Idroscalo di Ostia hanno affisso due striscioni davanti al Palazzo del Governatorato con la scritta “Potete costruire muri, ci troverete ad abbatterli” e “I neo fascisti siete voi”.
Smentiamo categoricamente quanto dichiarato dal ras del Municipio X, Paolo Ferrara: NESSUNO dei residenti dell’Idroscalo ha detto che questa amministrazione è l'unica speranza per l'Idroscalo. Anzi, tutti i rappresentanti delle associazioni e dei comitati di quartiere hanno criticato il progetto dell’Amministrazione per l’Idroscalo di Ostia.
Riteniamo davvero stupefacente anche il comunicato stampa della Presidente Giuliana Di Pillo, per altro non presente, pieno di falsità ed inesattezze e gravemente omissivo per quanto riguarda la pubblica e privata incolumità degli abitanti.
1) “La riqualificazione e l’edilizia sociale all’Idroscalo è realtà”.
Falso. Roma Capitale si è aggiudicata un bando regionale per accedere a fondi statali (Delibera CIPE n. 127/2017) per l’edilizia residenziale sociale, bando finito al centro di polemiche nel gennaio scorso per la mancata partecipazione da parte del Comune di Roma nei tempi previsti. Si tratta di una proposta di intervento di “riqualificazione ambientale e nuova edilizia residenziale sociale”. Tradotto: prima si sgomberano 329 famiglie, per un totale di 845 persone (più 300 animali), poi si ‘riqualifica’ l’area dove attualmente risiedono e infine, quando saranno pronti gli alloggi, cioè fra diversi anni, forse decenni, 126 famiglie saranno trasferite lì. E le restanti 203 famiglie? E le 35 famiglie già sgomberate nel 2010 ancora in attesa dell’assegnazione della casa e a cui non è stato rinnovato il buono casa, quando l’avranno l’alloggio? Senza la demolizione dell’Idroscalo di Ostia NON potranno essere erogati i soldi del CIPE, per cui deduciamo che i 5MLN e passa di cofinanziamento di Roma Capitale servano allo sgombero dell’Idroscalo, esattamente la stessa cifra che pagò Alemanno nel 2010 per demolire le case prospicenti il mare. Non c’era NESSUNO a rappresentare l’Assessore Valentina Vivarelli per le Politiche Sociali e Abitative nel Consiglio Straordinario, NESSUNO che sia stato in grado di dire che fine faranno centinaia di famiglie! Ricominciamo con il film dei Residence?
2) Il “progetto”, che è una PROPOSTA, di cui parla la Signora Di Pillo è lo stesso IDENTICO vecchio progetto di Alemanno. Gli stessi affari rimodulati per farli digerire ai residenti dell’Idroscalo. Le due aree in cui dovrebbero venire, chissà quando, 126 alloggi, sono le stesse che furono individuate dall’ex Assessore all’Urbanistica Marco Corsini nel famigerato Waterfront di Alemanno, con la differenza che almeno Corsini si era degnato di includere il processo partecipativo. Non solo. Incredibile, ma vero: l’Area 2 in Via Acqua Rossa è in zona R4, cioè a massimo rischio idrogeologico (dove dovrebbero venire i 126 alloggi). Poi ci sarebbe una seconda area, nel Piano di Zona B55, a Lido Nord, che sembrerebbe non a rischio esondazione, peccato che sia proprietà dell’ATER, DUNQUE DELLA REGIONE E NON DEL COMUNE DI ROMA. Per altro, a nostro avviso, non ha gli standard urbanistici in esubero da poter consentire nuove edificazioni. Vedremo quale sarà la supercazzola tecnica che si sono inventati per giustificare l’operazione. Perché una cosa è certa: l’ABT, Autorità di Bacino del Fiume Tevere, ha chiaramente ribadito anche oggi che l’area è tutta a rischio R4 mancando l’argine.
3) L’unica preoccupazione di questa Amministrazione pentestallata è il parco con le paperelle alla foce del Tevere. Nonostante spetti loro la privata e pubblica incolumità, sono riusciti a cassare il documento presentato da Monicapiccaofficial, capogruppo Lega Municipio X, concordato con tutta l’opposizione e i residenti, in cui si chiedeva conto degli impegni presi dal Municipio X nel tavolo tecnico del 10 gennaio scorso (in cui è stata vietata la presenza dei consiglieri) e di cui, INCREDIBILMENTE, non esiste ancora il verbale, ma esistono le registrazioni audio.
Fra pochi mesi inizieranno il maltempo e le mareggiate. La Signora Di Pillo, con il suo Direttore apicale, il suo Vice Presidente e il capo della Protezione Civile di Roma Capitale, si erano presi l’impegno URGENTE di mettere in sicurezza Via dell'Idroscalo, unica via di fuga in caso di esondazione del fiume o mareggiate. Sono passati 9 mesi e non sono riusciti a partorire nulla, in compenso i soldi che hanno utilizzato anche per la pista ciclabile “transitoria” sul Lungomare sono stati distolti dal fondo per la manutenzione delle strade, compresa Via dell'Idroscalo. Sempre per motivi di sicurezza, cioè per privata e pubblica incolumità, dovevano realizzare le palancole a fiume, previste nell’ordinanza sindacale del 2010. Dovevano coordinare i lavori della scogliera a mare previsti per luglio. Siamo a settembre e non c’è notizia all’orizzonte. Infine, doveva essere rivisto il piano di evacuazione in funzione di un nuovo censimento che è avvenuto il 12 febbraio 2020. Ricordiamo che è in capo al Municipio X di Roma Capitale il piano speditivo e che l’unica via di fuga è via dell’Idroscalo. Le condizioni della strada, continuamente allagata, non permettono agli autobus di caricare le persone in caso di emergenza, a maggior ragione ora che c’è una emergenza sanitaria.
Tutto questo è gravissimo ed è l’ennesima dimostrazione di come questa Amministrazione si riempia la bocca di propaganda cinica e di bassa lega, quando scrive, come oggi “grande successo. Le case servono per mettere in sicurezza le persone”.

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