giovedì 6 aprile 2017

"Mafia nel X Municipio": dove è la lista degli incandidabili?


(per il Quotidiano del Litorale)

Oggi, all’Ordine del Giorno dell’aula Capitolina, sarà presentata la mozione di Fratelli d’Italia che chiede “l’impegno per la Sindaca ad intervenire presso gli organi preposti affinché venga emanato dal Prefetto di Roma il Decreto di convocazione dei comizi elettorali per il Municipio X appena terminato il mandato commissariale”, cioè il 9 settembre 2017. Non è ancora chiaro però quando si andrà al voto perché le disposizioni di Legge straordinarie non hanno mai previsto il caso del commissariamento circoscrizionale (1). Moltissimi cittadini e diverse forze politiche che hanno manifestato per chiedere a gran voce la fine del commissariamento e le elezioni dovranno aspettare le decisioni del Ministero degli Interni (2). Dunque, la mozione diventa cruciale. Nonostante due anni di Commissariamento per Mafia non è, per esempio, ancora dato sapere l’elenco dei politici incandidabili. Paradossalmente potrebbe non esserci, visto che non è stata la Giunta Tassone ad essere stata sciolta per mafia, bensì l’ex Assessore alla Legalità del Comune di Roma con Ignazio Marino, Alfonso Sabella, nominato a fine Aprile 2015 delegato facente funzioni del Presidente del X Municipio. La Legge su questo è chiara: un Commissariamento per Mafia è una misura di carattere sanzionatorio, straordinario e ha come diretti destinatari gli organi elettivi nel loro complesso e non il singolo amministratore. Nonostante ciò, i nomi dei ‘mandanti’ politici non ci sono.
In queste ultime ore, proprio a ridosso della mozione di FdI in aula Giulio Cesare,  si sono susseguite dichiarazioni contradditorie da parte del Prefetto Domenico Vulpiani circa un’ulteriore proroga della sua permanenza, mentre il mantra “continuerò la cura per guarire il mare di Roma” è quello di sempre.  La Commissione Prefettizia, per definizione una Commissione che si occupa di ripristinare la Legalità nelle ‘terre di mafie’, ha posto in questi due anni, anche su forti pressioni politiche, grande attenzione sulle spiagge. Su questa tema ha preso qualche scivolone e ricevuto le maggiori critiche, soprattutto degli utenti che si sono trovati senza servizi.  A poche settimane dall’apertura della stagione balneare il bando delle spiagge libere non c’è e il ripristino della Legalità sembra navigare a vista insieme alla trasparenza.  

LO SCIVOLONE - SPIAGGE LIBERE ATTREZZATE O NO?
L’anno scorso, prima dell’ordinanza balneare della terna Prefettizia, il Laboratorio di Urbanistica - LabUr presenta un esposto (3) indirizzato proprio alla Commissione Prefettizia, al Prefetto Tronca (allora alla guida del Comune di Roma), alla Regione, alla Prefettura e all’ANAC, su diversi profili di illegittimità e di non rispondenza alle previsioni normative nell’assegnazione a Libera della famosa “spiaggia della legalità”. L’ANAC è l’unica a rispondere, deliberando in favore di LabUr. Al contrario la Commissione Prefettizia, preposta a ripristinare la Legalità, non solo non ha preso in esame l’esposto, compiendo di fatto una omissione in atti d’ufficio, ma ha, fatto grave, avvallato l’eredità storica, quella che l’ANAC gli ha poi contestato. Non solo. Nell’ordinanza balneare, la Commissione garantiva una ‘task force’ per indagare sulle spiagge, indicata anche in Commissione Antimafia. In piena campagna denigratoria nei confronti dei gestori delle spiagge libere, accusati di essere tutti collusi con la mafia, ad eccezione di Libera, la task force dei  VV.UU. scoprono che a non essere in regola è proprio la “spiaggia della Legalità”, vanto di Sabella. Si precipita immediatamente Giovanni Zannola (PD), ex consigliere con Andrea Tassone Presidente, ad invitare la sera stessa Raffaele Cantone, Presidente ANAC, presso la spiaggia di Libera. Nel frattempo l’ANAC sta indagando e chiede alla Commissione Prefettizia di consegnare tutti i documenti sull’assegnazione a Libera del famoso Lotto 8, il più bello, il più ambito. La Commissione Prefettizia ammette le sue colpe, ma si rifiuta di inviare i documenti all’ANAC trincerandosi dietro al segreto istruttorio, essendoci un procedimento penale in corso, e mostrando però poca trasparenza.
2017, coup de théâtre: la Commissione della Legalità decide di far marcia indietro e annulla il proprio bando sulle spiagge libere. Dopo l’omissione in atti d’ufficio si paventa un abuso in atti d’ufficio, perché il Prefetto Vulpiani non riuscirà a garantire quest’estate ai romani e ai turisti tutti i servizi sulle spiagge libere. Il motivo è semplice. Le spiagge libere non sono attrezzate e dunque sono state date in concessione dal Comune di Roma senza concessione per 18 anni. La Commissione ha dunque proceduto a denunciare qualcuno? Non sappiamo. Nel frattempo è molto loquace di annunci: entro Aprile 2017 saranno demoliti i chioschi, il Comune assicurerà la sicurezza a mare con i bagnini, poi lettini sì ma il loro posizionamento deve essere disciplinato, ma se ci sono i lettini allora non sono più spiagge libere bensì attrezzate, e poi rimangono in sospeso la questione dei bagni e i punti di pronto soccorso. Questioni non da poco, visto che a sopperire ci saranno i concessionari degli stabilimenti balneari accusati, anche loro, di essere collusi con la mafia, con l’assurdità che nessun clan criminale è stato condannato per mafia. Perché dopo 18 anni queste spiagge non sono più attrezzate? La Commissione pensa che le cooperative sociali presenti in tutti questi anni sono colluse con la mafia? E i ‘mandanti politici’ che hanno sponsorizzato e avvallato le cooperative sociali sulle spiagge libere chi sono?
Una cosa è certa: per 18 anni non ha visto niente nessuno, né la Commissione della Legalità, né Sabella, né tutti gli altri che li hanno preceduti, compreso Rodolfo Murra, ex Direttore del Municipio X, divenuto poi capo dell’Avvocatura Capitolina.
Domani si capiranno molte cose. La mozione è di FdI, ma non bisogna dimenticare che fu proprio il M5S ad occupare l’aula municipale per protestare contro l’affidamento a Libera della spiaggia ex-Amanusa, considerato un affidamento diretto mascherato da bando di gara.
“Non ce ne andremo finché non l’avremmo vinta su clan e abusi”. Attendere prego, la Legalità è momentaneamente occupata a capire cosa deve fare.


(1) L’art.143 legge 267 del 2000 comma 10 del TUEL. "Nel caso in cui la scadenza della durata dello scioglimento cada nel secondo semestre dell’anno, le elezioni si svolgono in un turno straordinario da tenersi in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre. La data delle elezioni è fissata ai sensi dell’articolo 3 della citata legge n. 182 del 1991, e successive modificazioni". Non è chiaro se questa disposizione straordinaria sia applicabile ad una circoscrizione. La legge 182 del 7 giugno 1991, infatti, regola le votazioni circoscrizionali che si tengono (come tutte le amministrative) nella finestra temporale tra il 15 aprile e il 15 giugno "se il mandato scade nel primo semestre dell’anno, ovvero nello stesso periodo dell’anno successivo se il mandato scade nel secondo semestre" (il mandato decorre per ciascun consiglio dalla data della elezione). Poiché il mandato commissariale di Vulpiani scade il 9 settembre, Ostia dovrebbe andare al voto tra il 15 aprile e il 15 giugno 2018. Dovrebbe esserci un turno speciale come indicato sopra che il Ministero degli Interni dovrebbe indire intorno a luglio. Ma se ritiene che si debba protrarre oltre, può farlo.
(2) Se il Ministero degli Interni ritiene che ci siano le condizioni per andare al voto, potrebbe aprire la finestra autunnale. In caso contrario la prima data utile si attesterebbe tra Aprile e Giugno 2018 o può decidere che non ci siano le condizioni e quindi chiamare un nuovo commissariamento.

(3) LINK

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