giovedì 25 luglio 2013

Roma-Latina, Municipio X: tre ponti, nessuna idea



Mentre il Sindaco di Roma lavora sulla chiusura dei Fori Imperiali al traffico, mentre l’Assessore alla Trasformazione Urbana del Comune di Roma si incontra con le associazioni e i cittadini per portare avanti l’attuazione del piano quadro attraverso azioni strettamente integrate con quelle più generali della mobilità (riduzione del traffico auto, potenziamento del TPL e intermodalità) e dell’urbanistica, la Regione Lazio forza vecchi schemi di mobilità con impatti devastanti sul territorio nel silenzio totale del Municipio X. Si tratta della bretella autostradale Tor De’ Cenci A12 16 km (autostrada Roma-Latina),  bretella camionabile a pedaggio. Dalla zona di Malpasso in viadotto passerà sopra Via Del Risaro, in galleria tra l’abitato di Via Belluzzi e la Caserma del NOCS, scavalcherà la Via C. Colombo, continuerà in viadotto tra Via di Mezzocammino e Vitigna, con un ponte di 1,5 km scavalcherà il Tevere passando in complanare vicino alla Roma-Fiumicino per innestarsi alla A12. Il tutto al modico prezzo di 500 milioni di euro per far transitare 9.560 veicoli leggeri al giorno e 6.760 veicoli pesanti dalla Roma-Fiumicino/GRA. I cantieri sarebbero dovuti partire ad Aprile 2013, dopo l’approvazione del CIPE del 3 Agosto 2012 per un importo totale del Corridoio intermodale Roma-Latina e Collegamento Cisterna-Valmontone, considerata di pubblico interesse, di 2,728 miliardi di euro, con contributo pubblico fino al 40%.

Nonostante i comitati di quartiere abbiamo chiesto alla Regione di stornare 400 milioni per la messa in sicurezza e il miglioramento della Pontina, il cui percorso si sovrapporrebbe a quello della futura autostrada, la Regione Lazio sembrerebbe decisa ad andare avanti.

Da che non c’erano ponti dal Grande Raccordo Anulare a quello dello Scafa ora addirittura ne sono previsti tre: nuovo Ponte della Scafa, il Ponte di Dragona e il Ponte della bretella A12 – Tor De’ Cenci (il c.d. Corridoio plurimodale Tirrenico-Nord Europa). Dei primi due se ne parla da 15 anni, del terzo dal 2001. Quello con maggiori probabilità di venire realizzato è il terzo, se verrà firmato il contratto a dicembre di quest’anno. E’ certo però che i tre ponti sono altamente impattanti per il Municipio X. Eppure non troviamo traccia né nel programma del neo Presidente Andrea Tassone, né dichiarazioni sul tema da parte della sua Amministrazione, salvo le solite dichiarazioni vecchie e stantie sul potenziamento della Roma-Lido, le complanari sulla C. Colombo e l’unificazione della Via del Mare con l’Ostiense.

Insomma, nonostante il colore politico delle amministrazioni sia lo stesso a tutti i livelli, siamo di fronte a due approcci diametralmente opposti. Quello del Sindaco di Roma e dell’Assessore alla Trasformazione Urbana che tenta un approccio che guardi alla città non come la somma di nuclei edilizi delimitati da vie di scorrimento, dal momento che un accettabile livello di qualità urbana non esiste con alti livelli di motorizzazione. E quello della Regione Lazio e del Governo che mette ancora l’automobile al centro delle politiche sulla mobilità e dove i cittadini sono equiparati ad un flusso in una conduttura stradale.

Nell’ottica del Distretto Turistico balneare (il primo concesso dal Governo proprio al Litorale romano) scelte di questo genere, antiquate e non innovative, sono quanto di più antitetico ad uno sviluppo sostenibile di un territorio e di una città a vocazione turistica che voglia ambire ad essere una moderna Capitale europea.

paula de jesus per LabUr - Laboratorio di Urbanistica

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