"ciò che dici, ciò che fai, ciò che pensi e ciò che sei qui da noi viene tutto da un unico posto chiamato coerenza" (2016 - Zeppolino)
" dobbiamo capire .... quali sono nella tua testa quali sono tutti quanti quelli che qualificheremo come interventi ... ehm... diciamo da realizzare" (Parnasi Luca)
" dobbiamo capire .... quali sono nella tua testa quali sono tutti quanti quelli che qualificheremo come interventi ... ehm... diciamo da realizzare" (Parnasi Luca)
Il consigliere Paolo Ferrara, ex capogruppo del M5S in Campidoglio e reale reggente del Municipio X di Roma Capitale, è più noto con il soprannome di Paolino Zeppolino benché abbia frequentato il corso triennale di recitazione presso il teatro Dafne nel 2003. Una delle sue principali ossessioni è la "Rotonda" in fondo alla Cristoforo Colombo, ma la "Fontana dello Zodiaco" non gli ha portato fortuna in questi anni, forse perché Saturno lo abbandonerà solo a dicembre.
Presentato il progetto di riqualificazione in pompa magna il 29 marzo 2019, il restauro della fontana e della pavimentazione, chiuse nel 2016, non parte, nonostante Zeppolino dichiari che i lavori sarebbero iniziati a giugno e conclusi entro la fine del 2019.
La cantierizzazione viene dichiarata il 17 gennaio 2020, due anni dopo il finanziamento e tre mesi dopo l'aggiudicazione dell'appalto. Consegna - si saprà poi, perché all'albo pretorio la data del fine lavori stranamente non è indicata - 20 luglio 2020. "Ci sono voluti sedici mesi per attuare un provvedimento deciso e finanziato dal Campidoglio a dicembre del 2017 ...complice la noncuranza degli uffici e la carenza di personale per la progettazione dell’opera", scrive Il Faro online (*). Ma Zeppolino tuona: "negli ultimi tre anni abbiamo lavorato. In questi giorni è partito il restauro e la consegna sarà nel mese di luglio. Un lavoro così non è mai stato fatto".
Curiosa la "carenza di personale per la progettazione dell'opera" in Risorse x Roma, così sempre iperattiva sul Lungomare di Roma Capitale. I rendering sono sempre andati forte, tant'è che Zeppolino ne ha presentati a raffica in questi anni sui social, finiti anche in un'ordinanza della Procura nell'inchiesta "Stadio della Roma", con l'accusa di aver chiesto al costruttore Luca Parnasi un progetto di restyling del Litorale di Ostia che Zeppolino «presentava come proprio» (**). La sua posizione penale nella vicenda dello Stadio della Roma (progetto tornato in auge in questi giorni) verrà stralciata, ma rimane il dato politico di non aver rifiutato l’approccio di Parnasi e aver richiesto il famoso progetto di restyling, cosa che gli costerà la poltrona di capogruppo del M5S.
Ecco alcuni dei passaggi delle intercettazioni.
(Per chi se lo fosse scordato, Giampaolo Gola è l'ex Assessore allo Sport, di nomina dunque politica e fiduciaria dei grillini del Municipio X, a processo per lo scandalo dello "Stadio della Roma" (***) )
4 ottobre 2017 (Pag. 173 di 387)
- Alle ore 13.32, Luca Parnasi parla con Paolo Ferrara, che lo sollecita a raggiungerlo alle 14.30 ad Ostia. Parnasi dice che all'incontro verranno Luca (Caporilli) e Giulio (Mangosi) perché lui sta correndo a Milano per un altro impegno.
Ferrara Paolo: Luca?
Parnasi Luca: Grande Paolo come stai?
Ferrara Paolo: Ciao bene, senti maaaa .... state venendo?
Parnasi Luca: Guarda passsa Luca .... e Giulio alle due e mezza perché io purtroppo ....
Ferrara Paolo: okay!
Parnasi Luca: .... mi hanno chiamato adesso gli americani e devo andare di corsa a Milano!
Ferrara Paolo: va bene dai, okay
Parnasi Luca: due...due e mezza in punto e se .... se non è un problema per te eh? se no
Ferrara Paolo: no no figurati no no no no, va bene ma
Parnasi Luca: come ti pare a te, scegli tu
Ferrara Paolo: eee che ne so? Dimmi tu e se tu puoi sta...vuoi esserci...eh
Parnasi Luca: no io voglio .... io voglio che loro facciano un ... prima ... un ... un discorso di analisi per capire il territorio, poi intervengo io!
Ferrara Paolo: va bene, dai, okay allora va bene, aspetto che mi chiamano dai!
Parnasi Luca: io ... alle due e mezza sono esattamente lì alla Rotonda!
Ferrara Paolo: va bene!
Parnasi Luca: due e mezza, due e quarantacinque!
Ferrara Paolo: ciao, grazie
Parnasi Luca: un abbraccio ciao ciao ciao
Ferrara Paolo: ciao ciao
Dopo 10 minuti, alle 13.42, Ferrara Paolo chiama Parnasi Luca che gli ribadisce che all'incontro saranno presenti Luca (Caporilli) e Giulio (Mangosi) perché lui ha un altro impegno a Milano. Parnasi aggiunge che saranno proprio Luca e Giulio che dovranno occuparsi della questione che è al centro dell'incontro dopo che lui (Ferrara) gli avrà specificato quali sono gli inteventi che possono essere realizzati. Parnasi dice a Ferrara che se vuole che sia presente anche lui possono spostare l'appuntamento. Ferrara dice che si incontrerà con Luca e Giulio ai quali rappresenterà le idee che ha.
Ferrara Paolo: Luca di'
Parnasi Luca: Paolo scusami, no per dire ... solo per chiarezza ... io ti stavo chiamando, ti avrei chiamato tra qualche momento ma tu mi hai anticipato la telefonata .... e io volevo aspettare se tu avevi avuto qualche impegno e per cui ti avrei detto che io sono stato chiamato, dovrei prendere un treno alle tre per andare a Milano e ... con gli americani perché stiamo definendo con tutti gli investitori del pacchetto, me l'hanno anticipato, dovevo prendere l'aereo alle cinque e mi ero organizzato per venire ad Ostia però ho preferito mantenere l'appuntamento allora io pre ... preferisco che Luca come dire, faccia insieme a Giulio una parte di screening che serve come dire a ... a ... a ... a mettere in campo anche un po' di risorse su questa vicenda perché secondo me .... per fare un lavoro fatto bene ... è molto importante molto molto molto importante, uscire dalla parte della teoria alla parte pratica, per fare la parte pratica dobbiamo capire .... quali sono nella tua testa quali sono tutti quanti quelli che qualificheremo come interventi ... ehm... diciamo da realizzare la cui finalità poi, diciamo dal punto di vista operativo io guardo dal ... dal ... dal punto di vista finanziario economico perché è chiaro che per fare una roba fatta bene devi andare a inve...a ... a coinvolgere degli investitori. Quindi questo è il senso, io ho preferito mantenerlo ma se vuoi spostarlo perché preferisci anche la mia presenza io lo sposto, scegli tu per ... come ti pare a te, magari io ... io penso che mi stavi chiamando perché c'avevi la campagna in corso e quindi è ... è ... è giornata calda pure per te! Però ripeto, come tu preferisci io faccio, per me se ... se lo manteniamo perché poi ... loro si erano tenuti il tempo e saremo venuti in tre e ... e quindi diamo è ... è .... vale la pena perdere un'ora per dargli tu quali sono i tre-quattro bullett points su cui operare, se invece pensi che la vuoi rifare perché sei incasinato e ... è meglio che ci sono anche io in prima battuta lo rispostiamo mi chiedo ... chiedo scusa ma a me m'hanno chiamato gli americani pochi minuti fa m'hanno detto "Luca devi ... devi prendere il treno delle tre perché c'abbiamo una riunione alle sei" e io purtroppo in questo momento ... sono soggetto un po' alla questione del montaggio finanziario, perché poi alla fine 'sto stadio toccherà pure ... costruirlo ... pronto? ... Paolo? Mi senti? ecco mi senti? ... m'hai sentito che ho detto?
Ferrara Paolo: sì sì sì, assolutamente sì.
Parnasi Luca: eh!
Ferrara Paolo: ma va benissimo, mi incontro con loro e gli ... gli ... gli relaziono ...
Parnasi Luca: perfetto dai
Ferrara Paolo: ... due o tre idee che abbiamo dai!
Parnasi Luca: perfetto ... e poi ... e poi ci penso io ... e poi guarda tanto in tempo reale io domani sono a Roma!
Ferrara Paolo: ma sì, sì sì!
Parnasi Luca: eeee mi metto a lavorare!
Ferrara Paolo: stai tranquillo, grazie Luca ciao, ciao!
Parnasi Luca: scusa, scusami Paolo, un abbraccio
Ferrara Paolo: figurati ciao ciao
Parnasi Luca: ciao Paolo
Ferrara Paolo: ciao
Il 20 ottobre 2017 Caporilli chiede al sodale Teofili Sergio, altro cugino di Parnasi Luca, nonché dipendente di Eurnova, di reperire documenti catastali relativi al Lungomare di Ostia all'altezza dell'incrocio con la via Cristoforo Colombo dove, dice "c'hanno chiesto di pensare ad una potenziale .... diciamo ... offerta di riqualificazione" e Caporilli aggiunge "ne parliamo con qualche progettista per fargli presentare quattro tavole".
E' il 17 giugno scorso: l'imprenditore chiamato a gestire le ristrutturazione della fontana realizzata da Pier Luigi Nervi si presenta alla stazione di via dei Fabbri Navali per denunciare ai carabinieri una serie di pesanti minacce subite, che finisce con tre arresti (****).
__________________________________________________________
(*) https://www.ilfaroonline.it/2019/04/26/ostia-restauro-della-rotonda-appalto-al-via-16-mesi-attesa/271805/
(**) https://www.nextquotidiano.it/paolo-ferrara-parnasi-lungomare-ostia/
(***) https://www.nextquotidiano.it/stadio-della-roma-processo/
(****) Ostia, pizzo
sull'appalto della RotondaTentata estorsione al cantiere della fontana
dello Zodiaco Minacciato un imprenditore: «Cinquemila euro o brucia
tutto»
L'OPERAZIONE
«Stiamo con i napoletani, quelli di Ostia: dacci 5mila euro o ti bruciamo il cantiere». Un'estorsione con il metodo mafioso è stata scoperta dai carabinieri del Gruppo Ostia. Al centro l'appalto del Comune di Roma per la ristrutturazione della fontana dello Zodiaco, quella che collocata sulla Rotonda alla fine della Cristoforo Colombo. A far partire la gara è stata la giunta M5S del X Municipio, ma una volta aggiudicata sono arrivati i problemi. In tre si sono presentati davanti all'imprenditore che aveva vinto il bando per chiedergli soldi. I tre, due italiani ed un albanese, tutti residenti nel comune di Fiumicino, avevano contattato il titolare del cantiere agli inizi del mese di giugno scorso e, dopo aver paventato l'appartenenza al gruppo criminale dei napoletani, radicato da tempo ad Ostia ed analogo ai noti clan Fasciani e Spada, avevano richiesto la somma di 5mila euro, sotto la minaccia di danneggiare il cantiere in caso di rifiuto.
LA TESTIMONIANZA
Per i tre estorsori, per cui è stata ipotizzata l'aggravante dal metodo mafioso, identificati anche grazie alla tempestiva denuncia dell'imprenditore, si sono aperte le porte del carcere romano di Regina Coeli. «Mi hanno detto che non erano né Spada, né Fasciani, ma che appartenevano ai cosiddetti napoletani di Ostia e che qui ora comandavano loro», ha raccontato la vittima agli inquirenti. Una minaccia pesante soprattutto alla luce del nuovo riassestamento criminale nel litorale che, appunto, racconta l'ascesa dei «napoletani». Il gruppo degli emergenti che fa capo a Barboncino, quello per il quale si scomodò perfino Diabolik, al secolo Fabrizio Piscitelli, per firmare con un Casamonica il patto di Grottaferrata che avrebbe dovuto garantire la pax criminale su Ostia. Con gli Spada e i Fasciani in carcere, si impone sulla piazza di Ostia Marco Esposito, alias Barboncino, uno dei pregiudicati più temuti di Ostia per la dimestichezza con le armi. Messo alla porta da don Carmine, perché troppo imprevedibile e ingovernabile Esposito entra prima nella batteria dei Triassi e poi in quella degli Spada con cui però entra in aperto conflitto nel 2013, sparando a una gamba, in una notte di luglio, Ottavio Spada e mancando per un soffio lo zio di Romoletto, uscito indenne dal conflitto a fuoco Secondo la testimonianza dell'imprenditore, due fratelli pugili di Fiumicino (insieme a un picchiatore albanese) lo aveva contattato telefonicamente per ammonirlo del fatto che sarebbe stato lo stesso professionista a dover chiamare loro, e non viceversa, per «non avere problemi» e «proseguire i lavori senza incidenti». Minacce fatte anche di presenza al cantiere con il gruppo dei tre che, sistematicamente, faceva pressioni alla vittima. L'attività investigativa dei carabinieri del Gruppo Ostia, agli ordini del colonnello Pasqualino Toscani, è stata minuziosa e capillare quanto brillante: l'arresto dei tre, infatti, è arrivato in flagranza di reato. Un'inchiesta portata avanti con l'attenzione e la professionalità che contraddistingue gli uomini dell'Arma del Lido che stanno dando filo da torcere alle organizzazioni criminali che nel giro di tre anni, dall'insediamento del nuovo comandante, sono completamente messe all'angolo. L'operazione di ieri evidenzia anche la fiducia della gente nei confronti dei militari di Ostia. Le cose sono cambiate davvero: ora denunciare non fa più paura. (Mirko Polisano, Il Messaggero - 8 Luglio 2020)
(****)
L'OPERAZIONE
«Stiamo con i napoletani, quelli di Ostia: dacci 5mila euro o ti bruciamo il cantiere». Un'estorsione con il metodo mafioso è stata scoperta dai carabinieri del Gruppo Ostia. Al centro l'appalto del Comune di Roma per la ristrutturazione della fontana dello Zodiaco, quella che collocata sulla Rotonda alla fine della Cristoforo Colombo. A far partire la gara è stata la giunta M5S del X Municipio, ma una volta aggiudicata sono arrivati i problemi. In tre si sono presentati davanti all'imprenditore che aveva vinto il bando per chiedergli soldi. I tre, due italiani ed un albanese, tutti residenti nel comune di Fiumicino, avevano contattato il titolare del cantiere agli inizi del mese di giugno scorso e, dopo aver paventato l'appartenenza al gruppo criminale dei napoletani, radicato da tempo ad Ostia ed analogo ai noti clan Fasciani e Spada, avevano richiesto la somma di 5mila euro, sotto la minaccia di danneggiare il cantiere in caso di rifiuto.
LA TESTIMONIANZA
Per i tre estorsori, per cui è stata ipotizzata l'aggravante dal metodo mafioso, identificati anche grazie alla tempestiva denuncia dell'imprenditore, si sono aperte le porte del carcere romano di Regina Coeli. «Mi hanno detto che non erano né Spada, né Fasciani, ma che appartenevano ai cosiddetti napoletani di Ostia e che qui ora comandavano loro», ha raccontato la vittima agli inquirenti. Una minaccia pesante soprattutto alla luce del nuovo riassestamento criminale nel litorale che, appunto, racconta l'ascesa dei «napoletani». Il gruppo degli emergenti che fa capo a Barboncino, quello per il quale si scomodò perfino Diabolik, al secolo Fabrizio Piscitelli, per firmare con un Casamonica il patto di Grottaferrata che avrebbe dovuto garantire la pax criminale su Ostia. Con gli Spada e i Fasciani in carcere, si impone sulla piazza di Ostia Marco Esposito, alias Barboncino, uno dei pregiudicati più temuti di Ostia per la dimestichezza con le armi. Messo alla porta da don Carmine, perché troppo imprevedibile e ingovernabile Esposito entra prima nella batteria dei Triassi e poi in quella degli Spada con cui però entra in aperto conflitto nel 2013, sparando a una gamba, in una notte di luglio, Ottavio Spada e mancando per un soffio lo zio di Romoletto, uscito indenne dal conflitto a fuoco Secondo la testimonianza dell'imprenditore, due fratelli pugili di Fiumicino (insieme a un picchiatore albanese) lo aveva contattato telefonicamente per ammonirlo del fatto che sarebbe stato lo stesso professionista a dover chiamare loro, e non viceversa, per «non avere problemi» e «proseguire i lavori senza incidenti». Minacce fatte anche di presenza al cantiere con il gruppo dei tre che, sistematicamente, faceva pressioni alla vittima. L'attività investigativa dei carabinieri del Gruppo Ostia, agli ordini del colonnello Pasqualino Toscani, è stata minuziosa e capillare quanto brillante: l'arresto dei tre, infatti, è arrivato in flagranza di reato. Un'inchiesta portata avanti con l'attenzione e la professionalità che contraddistingue gli uomini dell'Arma del Lido che stanno dando filo da torcere alle organizzazioni criminali che nel giro di tre anni, dall'insediamento del nuovo comandante, sono completamente messe all'angolo. L'operazione di ieri evidenzia anche la fiducia della gente nei confronti dei militari di Ostia. Le cose sono cambiate davvero: ora denunciare non fa più paura. (Mirko Polisano, Il Messaggero - 8 Luglio 2020)
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