lunedì 9 dicembre 2013

Municipio X: Malafede su Via di Acilia

Giacomina Di Salvo, assessore all'urbanistica dell'attuale Municipio X di Roma Capitale, ha raggiunto il suo primo record: ben 85 giorni per informare sul raddoppio della via di Acilia, vicenda nota da quasi 20 anni. Una delle opere a scomputo che risalgono alla deliberazione consiliare n.107 del 15 maggio 1995, modificata ed integrata con le deliberazioni consiliari n.32 del 5 marzo 1996, n.260 del 16 dicembre 1996 e n.262 del 2 ottobre 1997, poi perfezionatesi nella famosa Convenzione del 23 marzo 1999 a firma dell'allora Sindaco, Francesco Rutelli. Una delle più brutte pagine dell'urbanistica romana  legata allo scandalo delle Terrazze del Presidente. Una lottizzazione abusiva sanata e mandata in prescrizione, di cui la Di Salvo riesce perfino a sbagliare, nella sua relazione, il numero di unità immobiliari che la compongono: non sono 900 ma 1.367 (38 unità commerciali e 32 unità direzionali). La Di Salvo scrive del sequestro del 2008, del parziale dissequestro del febbraio 2011, della rivalutazione degli oneri a maggio 2011, della nuova convenzione stipulata il 4 novembre 2011, per concludere che, se va tutto bene, per colpa dell'Italgas il fine lavori è previsto per giugno 2015, pur non essendoci ancora un progetto esecutivo per il sottopasso dell'innesto con la via Cristoforo Colombo.
Peccato che la Di Salvo non abbia aggiunto il dettaglio che il 13 dicembre 2011 il GUP (Giudice dell'Udienza Preliminare) del Tribunale di Roma, Roberto Saulino, abbia assolto il costruttore Antonio Pulcini e altri 16 tra funzionari dell’ufficio Condono del Comune di Roma e del Municipio ex-XIII, prendendo atto "del sopraggiunto inglobamento dell’edificato nella nuova destinazione urbanistica dell’area”.
La Di Salvo da per scontato che le Terrazze del Presidente (quasi 300mila mc senza servizi) abbiano tutte le opere di urbanizzazione primaria a posto (comprese, ad esempio, le fogne), concentrandosi solamente sulle opere di urbanizzazione secondaria (p.es., asili nido, aree verdi, impianti sportivi) nell'attesa che Pulcini faccia le opere stradali attese da 20 anni. Per l’assessore tecnico Di Salvo dunque si tratta solo di ‘ritocchi’. Tradotto, secondo il tecnico Di Salvo, 'urbanisticamente' le Terrazze del Presidente sono compatibili con il contesto, proprio come ha detto Saulino. Il cerchio dunque si sta chiudendo.
Tutto è partito il 14 gennaio 2011 quando Roberto Saulino, questa volta in qualità di GIP (Giudice per le Indagini Preliminari), ha firmato l'archiviazione del procedimento per diffamazione contro la Gabanelli e Mondani, avviato il 6 giugno 2008 da Roberto Morassut (al tempo, Assessore all'urbanistica di Roma), dopo la puntata di Report del 4 maggio 2008 che svelò lo scandalo delle Terrazze del Presidente. Saulino conosceva bene le carte e la sua pessima sentenza del 2011 ne è la prova.
Lo scandalo delle Terrazze del Presidente, nato sotto le giunte Rutelli e Veltroni, ha portato indubbi vantaggi al Piano di Zona 'Malafede', costruito successivamente alle sue spalle (e in quota alla sinistra) grazie agli oneri proprio di Pulcini: le strade di accesso dalla via di Acilia al Piano di Zona 'Malafede' (via Usellini e via Menzio) sono le uniche opere realizzate del pacchetto previsto già nel 1999.

Lo scenario, farsa, assai probabile dei prossimi mesi? Un fittizio intervento di miglioria della via di Acilia, l'abolizione del sottopasso per la Colombo, nuovi servizi per le Terrazze del Presidente (realizzati dal 'filantropo' Pulcini, tra i finanziatori tra l'altro della campagna elettorale del presidente del Municipio X, Andrea Tassone), ad uso anche del Piano di Zona 'Malafede' (che, come previsto, dovrà essere densificato) e infine beatificazione della giunta municipale di sinistra. I primi segnali già sono arrivati e sono ravvisabili nella relazione alquanto imprecisa e incompleta dell'assessore 'tecnico' Di Salvo.
Come se non bastasse questo inquietante scenario 'urbanistico', l’11 settembre 2013 il consigliere municipale Giulio Notturni (Lista Marchini) presenta una interrogazione alla Di Salvo, su segnalazione di Antonio Crisci (comitato Terrazze del Presidente), sui tempi di realizzazione del raddoppio della via di Acilia. In data 20 novembre 2013 (nr. prot. 122620) viene protocollata la risposta, che però giunge a Notturni solo giovedì scorso (4 dicembre 2013). La stessa risposta fotocopia della Di Salvo viene invece inviata in data 20 novembre 2013 (nr. prot. 122626) all'Associazione Axamalafede Villa Fralana, motivandola come risposta a una precedente richiesta di chiarimenti fatta da tale associazione in data 01 ottobre 2013, cioè 3 settimane dopo quella del consigliere Notturni. Peccato che l’associazione Axamalafede Villa Fralana abbia come 'presidente' proprio il marito della Di Salvo, legato ad esponenti del PD locale, che il 23 novembre ha organizzato un evento in Piazza Omiccioli, invitando l'assessore Di Salvo ad 'illustrare' la sua risposta sul raddoppio della via di Acilia, prima che la risposta arrivasse al consigliere Notturni. Insomma, cose mai viste, gestite tutte in famiglia contro ogni regola di correttezza amministrativa che è quella di gestire il bene pubblico, non questioni private o privatistiche.

A breve LabUr proporrà un incontro per fare chiarezza davanti a tutta la cittadinanza e non solo ad amici e parenti.

paula de jesus per LabUr

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