giovedì 12 novembre 2009

Interpellanza al Sindaco Alemanno. Raccolta firme

Come scritto nei giorni scorsi stiamo raccogliendo le firme per l’interrogazione/interpellanza al Sindaco di Roma sulle 167 che andrà in approvazione al Consiglio Comunale a brevissimo.

Cosa dice l’interpellanza: “il Sindaco giustifichi la perequazione urbanistica all’interno dei piani di zona del XIII Municipio in termini di legge sulla base della mancata attuazione degli strumenti urbanistici nelle aree limitrofe ai Piani di Zona stessi, perequazione che non solo non ha alcun intento pianificatorio e accomuna impropriamente le aree ‘cedenti capacità edificatoria con le aree ‘riceventi’ capacità edificatoria, ma che finisce addirittura per non portare vantaggi alle aree limitrofe che proprio dai piani di zona dovrebbero riceverne”.

Trovate più sotto la traduzione in parole povere dell’interpellanza.

E’ necessario fornire:

Cognome e nome
Luogo e data di nascita
Indirizzo, cap e comune
Numero di iscrizione nelle liste elettorali


Chiunque desideri firmare può inviare via mail a entroterra13@hotmail.com le informazioni necessarie (dati che ovviamente, ai sensi del Codice della Privacy, D.L. 196/2003, verranno utilizzati per le sole finalità relative all’interpellanza e non sarà comunicato o diffuso a terzi, di cui io e solo io Paula de Jesus avrò la piena responsabilità) dopo di che vi comunicheremo dove potrete firmare. La raccolta delle firme avverrà fino a martedì 17 novembre, in quanto abbiamo bisogno del tempo tecnico per portarle all’ufficio dell’anagrafe del Comune di Roma e farle autenticare, per poi poter protocollare l’interpellanza in Comune.
Possono firmare tutti i residenti nel Comune di Roma. Oggi dalle ore 16 sino alle ore 17 presso il Municipio XIII inizieremo la raccolta firme. Mi raccomando il numero di tessera elettorale.

Ringrazio sin’ora i firmatari/paula

In parole povere: La domanda è tecnica e riguarda la certezza sulle leggi di pianificazione urbanistica. Il miglior piano urbanistico del mondo NON è mai il frutto di più o meno competenti urbanisti, ma è SEMPRE una scelta politica. Detto questo, abbiamo a Roma un Piano Regolatore che ha avuto una genesi lunga e laboriosa. A prescindere dalla bontà del Piano Regolatore, di cui si è discusso per 14 anni su moltissimi tavoli, esso è diventato legge il 14 Febbraio 2008. Da persona civile e democratica accetto che esistono delle leggi alle quali mi attengo perché la maggioranza le ha votate, anche se non sono d'accordo. Detto questo aggiungo che i dipartimenti che hanno elaborato la pianificazione delle aree nel Piano Regolatore lo hanno fatto con dei criteri precisi, che sono regole che si sono dati come tecnici e che i politici hanno votato: tot di residenziale, tot di non residenziale, tot di servizi a mq per abitante, un tot di altezze, di distanze ecc. ecc. Le stesse persone, LE STESSE, ora dicono questo: non ho i soldi per acquisire le aree dove sono previste le 167, perché una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che quelle aree adesso valgono di più al mq. Che fare ? Semplice, rispondono, faccio decadere le regole, i criteri che hanno ispirato tutta la pianificazione urbanistica di Roma, votati a maggioranza in Consiglio, e li scardino. Consento cioè, laddove non consentivo prima perché c'erano delle ragioni tecniche precise (ad esempio, distanza dai fossi, motivazioni geologiche del terreno, altezze massime nel rispetto dell’edificazione circostante ecc. ecc.) di fare quello che prima non consentivo MA NON IN NOME DELL'EMERGENZA ABITATIVA, bensì per il vil danaro, di cui il Comune non dispone più a sufficienza. Per cui il Comune oggi regala, ai palazzinari , una cosa che non si è MAI fatta a Roma: utilizzando il metodo del baratto (mancanza di danaro si trasforma in maggiore cubatura) il Comune consente al costruttore di edificare di più nella stessa area, non in una diversa come è sempre accaduto. Con questa logica perversa si potrebbero costruire interi grattacieli in nome dell’emergenza abitativa. Tanto vale, seguendo questo ragionamento assurdo costruire una Manhattan all'Infernetto per sopperire a tutta l'emergenza abitativa di Roma, che per altro non è aumentata sotto Alemanno, ma è la stessa che c'era sotto Veltroni e che nel PRG è stata calcolata con precise cubature e standard di servizi precisi, che ora diminuiscono mentre aumenta in modo esponenziale la cubatura. Peccato però che l'emergenza abitativa sia rimasta invariata in termini di numeri (a prescindere dal problema delle case vuote o di operazioni speculative ecc. ecc.). Ciò significa che con questa operazione si scardina il sistema delle regole. Ed è questo il contenuto dell’ interpellanza, a prescindere dal fatto che nelle 167 ci sia la sovvenzionata, agevolata, housing sociale o convenzionata. In realtà all’Infernetto la sovvenzionata è sparita., ma questa è una scelta politica nella quale noi non entriamo in merito, anche se non è un dettaglio da poco. L’interpellanza dunque riguarda le regole che stanno alla base non solo di qualunque processo democratico, ma anche, e soprattutto, di uno sviluppo corretto di una città. Altrimenti chiunque arrivi può fare come gli pare. Preciso a titolo meramente tecnico che le altezze degli edifici vengono decise anche per motivazioni di ordine geologico... per cui non è che mi posso alzare quanto mi pare ... altrimenti rischiamo Sarno o qualcos'altro. I restanti argomenti sulla mobilità, la viabilità, le scuole e tutti i servizi che già sono carenti non c’è bisogno che ve li dica.

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