L'ex Vittorio Emanuele pensata come il polo PFM, virtuoso percorso espositivo, didattico, turistico ed informativo delle tre ricchezze del territorio ostiense: pinete, fiume e mare. Roma deve alla navigazione marittima e fluviale, mercantile e militare, la sua fortuna. Dalle onerarie romane alla difesa costiera della marina pontificia. Roma deve al Tevere la sua storia, da Romolo e Remo fino all'ultima esondazione del 1870. Roma deve ai pini, resi famosi dalle musiche di Ottorino Respighi, la fama di città verde. Eppure nessun luogo in tutta la città ne parla e nessun territorio più di Ostia si presta ad esaltarne il fascino. REvoluzione Civica ha preparato un meta progetto e una stima dei costi. L'obiettivo è trasformare l’ex Colonia della Vittorio Emanuele II, da un contenitore di libri, uffici e disagio sociale in un luogo per il rilancio identitario di un intero territorio. L’unico edificio monumentale della città, non può più essere merce di scambio politico, come per ultimo la tentata ma non riuscita svendita da parte del M5S ai privati dell'ex ufficio tecnico. La Vittorio Emanuele deve diventare il Louvre del Litorale con una biblioteca moderna e tecnologica che sia la prima Biblioteca del Mare al mondo. Roma, pochi lo sanno, è la Capitale mondiali di archivi storici. E’ per questo che migliaia di studiosi vengono da ogni parte del mondo per studiare qui e stabiliscono la sede delle più importanti fondazioni. Ostia deve diventare un polo attrattivo del sapere e della conoscenza specializzato, in sintonia con la presenza dell’Università del Mare di Roma Tre.
Deve raccogliere il grande patrimonio umano, storico e professionale presente sul territorio: dai fotografi (diverse le eccellenze, da Rampolla a Ippoliti) alle collezioni private (Rossigno, Gruppo), dalle famiglie che hanno costruito con il loro sudore la città agli studiosi del territorio. Un luogo che ospiti anche i reperti che troppo spesso vengono spediti a Roma o lasciati negli scantinati della Soprintendenza. L’ex Ufficio Tecnico sarà invece dedicato a sala convegni con terrazza caffè per dibattiti, convention, seminari in appoggio all’Università Roma Tre, sull’economia del Mare. Verrebbe così messo a sistema anche il patrimonio naturalistico e ambientale che va dalla punta dell’Idroscalo alle secche di Tor Paterno. Deve diventare un viaggio nella conoscenza, nel sapere, nel passato e proiezione nel futuro, un’esperienza didattica, sensoriale e visiva, grazie alle moderne tecnologie, per grandi e piccini, ma soprattutto un luogo che abbia l’ambizione di diventare il faro di una moderna Biblioteca di Alessandria nel Mediterraneo e l’ex Ufficio Tecnico sarà il suo faro, in ogni senso.
«Non le manca nessun tesoro», dice di Alessandria una vecchia ruffiana da commedia, «ginnasi, spettacoli, filosofi, denaro, ragazzi, il recinto sacro degli dei, il re, uomo generosissimo, e, in più, il Museo!».
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