"Due murales adornano
la facciata della stazione Lido Nord: fondi pubblici su spazio pubblico
per celebrare non si sa bene chi e cosa" ... o forse sì?
“Una provocazione dietro ai manifesti di Casapound”, così uno dei ragazzi coinvolti nel progetto del Decimo Libero, in cui rientra anche il murale sul cavalcavia della stazione Lido-Nord ad Ostia, storica bacheca del movimento di estrema destra, che sarà terminato martedì prossimo. Sarà comunicato ad opera ultimata l’iter e il concept, un fatto anomalo visto che si tratta di un progetto finanziato con 50 mila euro dal Ministero MIUR (“Giovani Cittadini Solidali del Municipio X di Roma per la Legalità”) e patrocinato dal Municipio X a guida grillina. “Il senso dell'opera”, secondo quel poco che si è saputo da Mirko Pierri del collettivo a.DNA, “è di esprimere una contro-informazione mostrando a tutti la Ostia che resiste”. L’ultima tappa di un percorso di attività durato 2 mesi con lo scopo di promuovere e sostenere associazioni quali Libera, Croce Rossa Italiana, Eccomi, Comici Camici, Protezione Civile, ANT, Mare Libero, Curtis Dragonis, Befree, Comitato Disabilità Municipio, Comunità di Sant’Egidio, Centro x la vita, Ciao ONLUS, Anucss, Peter Pan, Homo Ridens. Dunque, “la memoria come strumento di resistenza e di lotta alle ingiustizie sociali e alla criminalità organizzata”. Le polemiche però non si sono fatte attendere, soprattutto per quanto riguarda la poca trasparenza anche nelle modalità di coinvolgimento dei cittadini e su chi abbia deciso i personaggi da raffigurare. I volti, non tutti riconoscibili, non presenterebbero coerenza con quanto dichiarato dal collettivo. Si va da politici di sinistra a giornalisti della stampa mainstream. Da personaggi storici come Andrea Costa, primo parlamentare socialista della storia d'Italia e uno dei promotori della bonifica di Ostia di fine Ottocento da parte dei Ravennati, a Gianni Sepe, fondatore e poi direttore del Giornale di Ostia di Mauro Balini, l’ex patron del Porto arrestato nel 2015 per bancarotta fraudolenta e considerato dagli investigatori, un imprenditore “contiguo ad ambienti malavitosi operanti sul Litorale di Ostia e in costante collegamento con personaggi di notevole spessore criminale”. Da Roberto Ribeca, ex Presidente di circoscrizione e punto di riferimento per tutta la classe dirigente dal PCI al PD, al cane di Diego Gianella attivista nel sociale e candidato consigliere alle ultime elezioni della lista Laboratorio Civico X del parroco Don Franco De Donno che si è vista archiviata la denuncia per aggressione da parte di Casapound. Da Mariam Moustafa, la 18enne italo-egiziana cresciuta a Ostia e morta per un malore a Nottingham a seguito di una aggressione di stampo razzista, a Manuel Bortuzzo colpito da un proiettile per uno scambio di persona il 3 febbraio scorso nel quartiere AXA. Da Massimo Di Somma, morto dopo solo un anno e mezzo dalla sua elezione a Presidente circoscrizionale ai tempi in cui era sindaco Rutelli ma che comunque riuscì a mettere le basi dei grandi investimenti sul mare della capitale come il Porto, a Giorgio Jorio, pittoscultore e intellettuale comunista che coinvolse Pasolini nel progetto di cultura diffusa.
Una scelta politica ad alta visibilità dunque che farà sicuramente molto discutere di questi tempi in cui imperversa l’equazione antimafia-antifascismo, soprattutto perché non solo finanziata da fondi pubblici, ma perché patrocinata dal M5S, che esulta sui social: "grande lavoro del Municipio X". Il capogruppo grillino, Antonio Di Giovanni, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.
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Update: Ennesima triste storia di questo Municipio. Una
storia di furbetti del quartierino. Contenta di aver ricevuto per 9 ore
insulti e scoprire che non avevo sbagliato una virgola ... ah sì, forse
"il cane di Gianella".
Ostia, il M5S: “Chiediamo la rimozione del murales a Lido Nord”
Dopo aver dato il patrocinio al murales della stazione, il M5S ci ripensa: "Difforme dal progetto" (
LINK all'articolo)
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