“Ci vogliono spaventare dopo il bando degli arenili. Qui l’aria è sempre molto pesante”. Così il Presidente del Municipio X, Andrea Tassone, dopo la singolare intrusione ad opera di ignoti che, venerdì 7 febbraio, hanno spalancato finestre e persiane dell’ufficio del minisindaco e del suo segretario particolare, Francesco Viglioglia.
di Paula Filipe de Jesus da Il Monitore Romano LINK
Nessun segno di effrazione al portone e
nessun furto. Secondo Tassone dunque l’episodio avviene a seguito della
pubblicazione del nuovo bando di affidamento dei servizi connessi alla
balneazione sulle spiagge libere del Litorale di Roma Capitale. Il nuovo
bando, datato 4 febbraio, nasce dopo l’annullamento avvenuto il 4
novembre 2013, in autotutela del precedente bando del 18 giugno 2013 che
era stato rettificato per errore materiale il 26 giungo 2013.
Tutte e quattro le determinazioni
dirigenziali sono a firma dell’Ing. Paolo Cafaggi, prima nelle vesti di
dirigente e poi di direttore della U.O.A.L. Unità Organizzativa Ambiente
e Litorale, demandata al controllo delle concessioni balneari. Il nuovo
bando però è rimasto sostanzialmente identico a quello annullato.
L’opposizione parla di “un documento privo di contenuti”, “discusso in fretta e furia”, che ha visto un “imbarazzante iter di approdo in aula” e dove è stato addirittura bocciato “un
emendamento che prevedeva, per meglio combattere il rischio di
infiltrazioni della criminalità organizzata, l’ausilio di un magistrato o
di un delegato della questura di Roma, per la redazione del Bando”,
nonostante nella passata consiliatura, proprio il PD, con Tassone
allora capogruppo, avesse occupato l’aula per protesta avanzando questa
richiesta.
Ma anche nella maggioranza qualcuno ha
il mal di pancia, come Giovanni Zannola, giovane consigliere del PD, che
però si trincera dietro un no comment.
Le infiltrazioni mafiose sulle spiagge
di Ostia sono emerse dall’indagine della Direzione Distrettuale
Antimafia che ha portato lo scorso luglio all’arresto di 51 persone, tra
capi ed affiliati appartenenti ad una vasta ed agguerrita
organizzazione criminale di stampo mafioso operante nella Capitale e in
particolare nel Litorale.
In quei giorni la stampa titolava: “Marino il duro decapita gli uffici”.
Il Sindaco, in accordo con il Presidente del Municipio X Andrea
Tassone, sostituiscono il direttore e il dirigente dell’ufficio tecnico
del Municipio coinvolti nella vicenda. I due dirigenti accusati di
“gravi fatti” erano, il direttore del municipio, Claudia Menichelli, e
il direttore dell’U.O.T, Aldo Papalini, al quale però la direzione dell’
U.O.A.L era già stata tolta dall’ex Presidente del Municipio X
(ex-XIII), Giacomo Vizzani, il 4 ottobre 2012.
Claudia Menichelli è andata a dirigere
il VI Municipio. Aldo Papalini si è messo in pensione e il 15 luglio
anche l’U.O.T passa sotto Paolo Cafaggi. Su Cafaggi è rimasto il mistero
dell’articolo, mai smentito, di Federica Angeli, cronista di La
Repubblica, esperta di criminalità organizzata a Roma, secondo cui “rischia
di finire a processo per concorso in abuso edilizio e falso ideologico
per aver fatto ottenere a una S.p.A. la sanatoria per l’ uso commerciale
di un complesso invece adibito ad uso agricolo“. La notizia si riferisce al 2009 ma è stata pubblicata il 20 giugno 2013, un mese prima dell’operazione della DDA “Alba Nuova”.
Cafaggi per altro risulta iscritto nel registro degli indagati della
Procura di Roma insieme ad Alemanno per la vicenda del “sale tossico”
legata alla nevicata di febbraio 2012.
Il posto della Menichelli invece viene
occupato a luglio dall’Avv. Rodolfo Murra, che a settembre però lascia
per andare a capo dell’Avvocatura Capitolina. Prende il suo posto
Claudio Saccotelli, già direttore del Municipio X da luglio 2002 a
luglio 2008. Saccottelli viene intercettato l’8 gennaio 2004 in una
equivoca conversazione con l’iracheno Sulaiman Faraj, uno degli
arrestati il 4 novembre del 2004 nella operazione ‘Anco Marzio’, che per
prima denunciò la presenza di una “associazione per delinquere di tipo mafioso” sul Litorale romano. Nelle 500 pagine di ordinanza, si legge: “gli
indagati hanno nelle loro mani i dipendenti pubblici che dovrebbero
controllare il regolare rilascio delle concessioni per l’installazione
dei chioschi sulla spiaggia libera di ponente” e che tale organizzazione malavitosa era stata in grado di bloccare “il lavoro statale di rifacimento del lungomare di Ostia”.
Nelle intercettazioni, Claudio Saccotelli così dialogava con il pregiudicato ‘Frank’ l’iracheno:
“Quando puoi stare sul lungomare, all’altezza del tuo lotto?”
“Anche tra mezz’ora”
“Tu vai, c’è l’ingegnere Tabacchiera, con il direttore dei lavori“
“Ma come lo riconosco?“
“Lui sa chi sei. Ti riconosce lui“.
Dopo quasi due mesi di silenzio del suo
blog, il 9 febbraio scorso, a pochi giorni dunque dalla pubblicazione
del nuovo bando delle spiagge, che secondo quanto hanno riferito alcuni
testimoni ha visto un forte litigio tra Saccotelli e Cafaggi sedato dal
Presidente Tassone, Murra scrive: “Nell’estate del 2013 sono stato
nominato Direttore del Municipio X (di Ostia, per intenderci), quello
dove il Dirigente dell’ufficio tecnico è stato indagato per una miriade
di reati (si è messo volontariamente in pensione, coincidenza singolare,
appena un mese dopo la pubblicizzazione delle accuse gravissime).
Ebbene in quell’Ufficio sono addetti tecnici che abitano ad Ostia e che
lavorano lì, ininterrottamente, da 15/20 anni, senza mai alcuna
turnazione (neppure ora, che la legge anticorruzione lo impone
espressamente). La stabile e prolungatissima permanenza in un Ufficio
tecnico, a contatto continuo con imprenditori ed appaltatori, porta
inevitabilmente al sospetto di contiguità inopportune, di affievolimento
dei controlli, di amicizie e rapporti incompatibili con l’applicazione
di sanzioni. Il tentativo di applicare questi dipendenti al Casilino,
all’Aurelio, onde far rigenerare il tessuto burocratico dell’Ente, si
rileva sistematicamente inutile: siamo in Italia, ed interviene la
politica”.
Le parole di Murra gettano dunque una
pesante ombra sul nuovo bando delle spiagge. L’aria è decisamente molto
pesante e le decapitazioni ricordano quelle di Ifigenia.
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