Canale Palocco, altezza di via Ettore Pinelli. Medesimo tratto coinvolto nella morte di un uomo (LINK). Un ampio terreno viene chiuso con un cancello. Con una ruspa
demoliscono l'argine appena realizzato e mettono 4 blocchetti di tufo per poter montare un cancello su cui compaiono due cartellli identici.
Un fatto grave: innanzitutto dovevano lasciare 4m di spazio dal bordo del canale (per altro area demaniale) sempre accessibile ai mezzi di servizio e non come hanno fatto con un'apertura attraverso cui passa a malapena un uomo. Inoltre, i residenti hanno chiamato la Polizia Municipale, che non è intervenuta, dopo di che si è rivolta al CBTAR chiedendo se avessero mai ricevuto la fantomatica raccomandata del cartello. Il CBTAR ha risposto di non esserne a conoscenza e di rivolgersi alla sede di Focene.
LabUr presenterà a questo punto un esposto al CBTAR e alla Porcura insieme ai residenti oltre a chiedere la riparazione immediata in danno alla propietà verso cui ci si riserverà un'azione diretta contro di essa.
Evidentemente un morto non è bastato.
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da Il Messaggero - Ed. Ostia - G. Mancini
Un fatto grave: innanzitutto dovevano lasciare 4m di spazio dal bordo del canale (per altro area demaniale) sempre accessibile ai mezzi di servizio e non come hanno fatto con un'apertura attraverso cui passa a malapena un uomo. Inoltre, i residenti hanno chiamato la Polizia Municipale, che non è intervenuta, dopo di che si è rivolta al CBTAR chiedendo se avessero mai ricevuto la fantomatica raccomandata del cartello. Il CBTAR ha risposto di non esserne a conoscenza e di rivolgersi alla sede di Focene.
LabUr presenterà a questo punto un esposto al CBTAR e alla Porcura insieme ai residenti oltre a chiedere la riparazione immediata in danno alla propietà verso cui ci si riserverà un'azione diretta contro di essa.
Evidentemente un morto non è bastato.
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da Il Messaggero - Ed. Ostia - G. Mancini
Alberi e cartelli caduti, protezione civile allertata.
MALTEMPO
Due alberi crollati, i semafori girati dalle raffiche di vento e la sabbia risucchiata per la forte mareggiata.
Sono le conseguenze del maltempo che sferza la costa romana. Il vento ha raggiunto la velocità di 60 km l’ora e ha strappato cartelloni e due alberi, caduti entrambi in via Terpandro, non distante da piazza Eschilo all’Axa. Grossi rami sono caduti al suolo nei pressi di via Ermanno Wolf Ferrari all’Infernetto. Sul lungomare la forza delle raffiche ha spostato le alte «giraffe» portasemaforo, mettendo in difficiltà gli automobilisti.
Il mare ha accelerato il già pronunciato fenomeno erosivo ai danni delle spiagge di Ostia Ponente. L’acqua ora batte in più tratti contro la massicciata della panoramica ed è ormai prossimo al crollo il chiosco dell’Happy Surf, dichiarato inagibile da diversi mesi.
La Protezione civile municipale, temendo esondazioni dei canali di bonifica dell’entroterra, domenica ha provveduto a liberare dai detriti la foce del Canale Palocco, al confine tra tenuta presidenziale e spiaggia libera di Castelporziano.
A proposito di paura per possibili onde di piena lungo i canali, una manomissione sull’argine del Palocco è stata denunciata dai residenti dell’area tra via Ettore Pinelli e via Giuseppe Gabetti. «Con una ruspa - denuncia Paula De Jesus, del Laboratorio Urbanistico Labur - ignoti hanno non solo demolito l'argine allestito dalla Protezione civile sostituendolo con quattro blocchetti ma addirittura chiuso con un cancello su cui compaiono due cartelli identici. Siamo di fronte a un fatto grave: innanzitutto dovevano essere lasciati liberi quattro metri di fascia di rispetto dal bordo del canale sempre accessibile ai mezzi di servizio e invece sottoposto a chiusura con cancello. Inoltre, nonostante si possano creare pericoli per le abitazioni esposte al rischio di esondazione, nessuna delle autorità locali è intervenuta per il ripristino dei luoghi».
Il Labur presenterà un esposto al Consorzio di bonifica Cbtar e alla Procura, sottoscritto da tutti i residenti dell'area a rischio. Inoltre verrà sollecitata «la riparazione immediata in danno alla proprietà verso cui ci riserviamo azione diretta di rivalsa».
MALTEMPO
Due alberi crollati, i semafori girati dalle raffiche di vento e la sabbia risucchiata per la forte mareggiata.
Sono le conseguenze del maltempo che sferza la costa romana. Il vento ha raggiunto la velocità di 60 km l’ora e ha strappato cartelloni e due alberi, caduti entrambi in via Terpandro, non distante da piazza Eschilo all’Axa. Grossi rami sono caduti al suolo nei pressi di via Ermanno Wolf Ferrari all’Infernetto. Sul lungomare la forza delle raffiche ha spostato le alte «giraffe» portasemaforo, mettendo in difficiltà gli automobilisti.
Il mare ha accelerato il già pronunciato fenomeno erosivo ai danni delle spiagge di Ostia Ponente. L’acqua ora batte in più tratti contro la massicciata della panoramica ed è ormai prossimo al crollo il chiosco dell’Happy Surf, dichiarato inagibile da diversi mesi.
La Protezione civile municipale, temendo esondazioni dei canali di bonifica dell’entroterra, domenica ha provveduto a liberare dai detriti la foce del Canale Palocco, al confine tra tenuta presidenziale e spiaggia libera di Castelporziano.
A proposito di paura per possibili onde di piena lungo i canali, una manomissione sull’argine del Palocco è stata denunciata dai residenti dell’area tra via Ettore Pinelli e via Giuseppe Gabetti. «Con una ruspa - denuncia Paula De Jesus, del Laboratorio Urbanistico Labur - ignoti hanno non solo demolito l'argine allestito dalla Protezione civile sostituendolo con quattro blocchetti ma addirittura chiuso con un cancello su cui compaiono due cartelli identici. Siamo di fronte a un fatto grave: innanzitutto dovevano essere lasciati liberi quattro metri di fascia di rispetto dal bordo del canale sempre accessibile ai mezzi di servizio e invece sottoposto a chiusura con cancello. Inoltre, nonostante si possano creare pericoli per le abitazioni esposte al rischio di esondazione, nessuna delle autorità locali è intervenuta per il ripristino dei luoghi».
Il Labur presenterà un esposto al Consorzio di bonifica Cbtar e alla Procura, sottoscritto da tutti i residenti dell'area a rischio. Inoltre verrà sollecitata «la riparazione immediata in danno alla proprietà verso cui ci riserviamo azione diretta di rivalsa».
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